“La banda dei carusi” di Cristina Cassar Scalia: riassunto trama

La banda dei carusi, Cristina Cassar Scalia, riassunto, tramaNegli scaffali delle librerie italiane dallo scorso 27 giugno, La banda dei carusi (Einaudi editore) è già un best seller, primo nella classifica dei 10 libri più venduti della settimana. In quest’ennesima avventura di Cristina Cassar Scalia, con protagonista il vicequestore aggiunto Vanina Guarrasi in servizio presso la mobile di Catania, troviamo delle peculiarità nuove rispetto ai precedenti romanzi della serie (“Sabbia nera”, “La logica della lampara”, “La Salita dei Saponari”, “L’uomo del porto”, “Il talento del cappellano”, “La carrozza della Santa” e il prequel “Il re del gelato”). Oltre a un coinvolgimento diretto e personale nella morte del giovane Thomas Ruscica, assassinato brutalmente con un colpo di rastrello alla testa e ritrovato nella spiaggia sabbiosa della Playa, riscontriamo un uso intenso del dialetto locale. Non sono presenti, quindi, termini incastonati qua e là, ma vere e proprie conversazioni, arricchite con modi di dire e proverbi tipici catanesi: «Una congrega sono, ‘sti carusi, – commentò il vicequestore Giustolisi. Vanina dissentì. – Io direi più una banda -. Con una capa femmina e spatti aspirante sbirra».

Trama

In un piovoso pomeriggio di marzo, la telefonata di Don Rosario Limoli, sacerdote operante a San Cristoforo e impegnato in una coraggiosa impresa di redenzione dei giovani di uno dei quartieri più difficili della città di Catania, sconvolge gli equilibri di Vanina. Il corpo del giovane Thomas Ruscica è stato rinvenuto nella sabbiosa spiaggia della Playa, brutalmente ucciso da un colpo di rastrello in testa. Thomas era uno dei “carusi” del parroco. Con una famiglia difficile alle spalle e un passato di criminalità e tossicodipendenza, il ragazzo era riuscito a riscattarsi e a trovare una nuova dimensione ottenendo un lavoro dignitoso presso un lido e aiutando i giovani in difficoltà come lui. Vanina conosceva bene Thomas perché era uno degli informatori più affidabili. Scoprire chi ha commesso l’omicidio è un dovere.

Recatasi sul luogo per coordinare le indagini assieme al collega della sezione Criminalità organizzata, Vanina inizia ad analizzare gli indizi. Il corpo, ritrovato dalla fidanzata Emanuela Greco, figlia di un noto avvocato catanese, conduce in un’unica direzione: delitto passionale, avvalorato dalla sua presenza nella scena del delitto e dalle continue contraddizioni. La giovane, infine, confessa di aver marinato la scuola quella mattina per raggiungere Thomas e discutere di ciò che era accaduto la sera prima. I due, infatti, si erano lasciati probabilmente perché lui chattava con un’altra ragazza. Trovandolo a terra con un rastrello conficcato in testa, tenta invano di salvargli la vita lasciando però ovunque tracce di sè.

Tuttavia, altre evidenze lasciano supporre che si tratti di un delitto di mafia. Le indagini, condotte da Vanina e coadiuvate dall’ex commissario in pensione Biagio Patanè, con il prezioso supporto dei ragazzi della comunità di don Rosario (la banda dei carusi, per l’appunto), porteranno alla luce un altro motivo risolutivo che scagionerà del tutto Emanuela Greco.

Recensione

Come i precedenti romanzi dell’autrice, La banda dei carusi si conferma un grande successo. Definita “la migliore scrittrice di storie poliziesche in circolazione”, Cristina Cassar Scalia è in grado di coinvolgere il lettore in un viaggio sempre nuovo ma rassicurante. Giallo complesso e con una trama abbastanza articolata, ricca di accadimenti e di pathos che offrono spunti per i libri che seguiranno, presenta una protagonista un po’ diversa dal solito. Trapiantata ormai nella provincia di Catania, nelle prime pagine il vicequestore Giovanna Guarrasi appare sconfortata e particolarmente affaticata, in preda a una sorta di preoccupazione per il futuro. La trama dà spazio agli amici e alle amiche di sempre: non mancano, come ormai da tradizione, i riferimenti alla cucina locale e ai manicaretti di Bettina nonché le incursioni del fidanzato di sempre di Vanina. Anche i personaggi secondari come il fido Carmelo Spanò, l’immancabile Patanè, Lo Faro, Tito Macchia (il superiore di Vanina) e la compagna Marta Bonazzoli, una giovane abile apprendista, trovano la loro giusta collocazione. Nonostante la storia sia interamente frutto della fantasia della scrittrice, si mantiene il più possibile fedele alla realtà di una squadra Mobile.

Lo stile narrativo è quello di sempre, incalzante, ben strutturato e fluido però, come accade ormai da qualche tempo, si denota una certa stanchezza dell’autrice. Il finale è scontato, prevedibile, fiacco. La carica di tensione presente nei primi romanzi di Cristina Cassar Scalia sta andando via via a scemare, rendendo la trama poco accattivante. Anche se è ben inserita in un contesto sociale ed umano, scarsamente la storia coinvolge a livello emotivo. I colpi di scena sono inesistenti, la vicenda scorre in maniera fin troppo fluida, senza intoppi, portando il lettore ad una conclusione preannunciata, nota fin dalle prime pagine. L’unico evento che sorprende positivamente chi legge riguarda non tanto la trama in sè, ma un fatto della famiglia palermitana di Vanina, un’improvvisata che lascerà la protagonista a bocca aperta e che fornirà, senza dubbio, un nuovo spunto per il prossimo romanzo. Intanto, nell’attesa, la storia del vice questore Giovanna Guarrasi è diventata una fiction che andrà in onda quest’inverno sulla rete ammiraglia Mediaset. Giusi Buscemi indosserà i panni di Vanina, ma sarà all’altezza del personaggio, così come gli altri attori? Le trame adattate al piccolo schermo onoreranno quelle dei libri? Per scoprirlo non resta che guardare la serie in TV.

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