“Oliva Denaro” di Viola Ardone: riassunto trama

Oliva Denaro, Viola Ardone, riassunto, tramaDopo Il treno dei bambini, vincitore del Premio Wondy (riconoscimento alle opere letterarie che raccontano come affrontare gli ostacoli della vita con positività), Viola Ardone torna nelle librerie italiane con Oliva Denaro, un romanzo bruciante e intimo che racconta della presunta onnipotenza degli uomini, insistendo su tematiche quali la violenza sulle donne e su quel sistema maschilista della Sicilia degli anni Sessanta in cui le vittime passano per consenzienti, complici e colpevoli. Candidato al Premio Strega 2022, il romanzo prende ispirazione dalla reale storia di Franca Viola (prima donna italiana che, a seguito di uno stupro, rifiutò un matrimonio riparatore) e di altre donne che come lei sono state in grado di opporsi a quel codice d’onore che limitava la libertà femminile, privandole del diritto di parola. «Se fossi nata maschio come Cosimino, avrei potuto restare con me stessa e non appartenere a un uomo. Invece sono nata al femminile e il femminile singolare non esiste, anche se la maestra Rosaria non ci credeva».

Trama

Il romanzo è ambientato nella Sicilia degli anni Sessanta. Oliva Denaro vive a Martorana, con i genitori e altri due fratelli. È una bella ragazza di quindici anni che ama studiare, salmodiare in latino e correre. Vive una vita semplice, scandita da leggi patriarcali e dall’educazione cattolica. Adora i momenti che trascorre con il papà a cercare lumache e le piace disegnare su un quaderno segreto i volti delle stelle del cinema, i cui film sono vietati alle donne perché fanno venire i grilli per la testa. Divenuta “signorina” cerca in tutti i modi di condurre una vita nell’ombra, senza farsi notare perché sa che «le donne sono come le brocche: chi le rompe, se le piglia», o almeno così le ripete sua madre, come se fosse un mantra.

Tutto questo però non basta: la sua vita cambia quando conosce Paternò, il rampollo di una famiglia influente e proprietaria di una pasticceria, coinvolta al tempo stesso in faccende poco chiare riguardo a prestiti di denaro. I sentimenti che Oliva prova nei confronti del giovane sono confusi: da un lato desidera abbandonarsi a quelle emozioni mai provate prima e derivate dalle attenzioni del ragazzo, dall’altro però prevale l’istinto di tenerlo lontano in modo da rispettare il monito della madre. Un giorno, però, la contraddizione dell’amore si trasforma in abuso, in prepotenza da parte del più forte sul debole. Di fronte al sopruso, Oliva si oppone alle leggi del tempo, rifiutando il matrimonio riparatore e pagando a caro prezzo il suo no. Mentre la madre tende a salvaguardare la sua reputazione, il padre silenzioso lascia spazio alla figlia, senza imporre alcun pensiero superando, invece, tutti gli stereotipi. Risulta pertanto essere la figura maschile più toccante della recente narrativa italiana.

Recensione

Il titolo, Oliva Denaro è l’anagramma del nome dell’autrice e rappresenta il forte legame tra la donna di ieri e di oggi. Il nuovo romanzo di Viola Ardone, edito da Einaudi, presenta una trama ambientata nella Sicilia chiusa e bigotta degli anni Sessanta, anche se le tematiche affrontate sono più che mai attuali. Il libro è un chiaro riferimento alla storia di Franca Viola, la prima italiana ad opporsi alle leggi del tempo. Le donne vittime di violenza e del chiacchiericcio della gente del paese, venivano giudicate pesantemente motivo per cui, per salvare l’onore e la rispettabilità veniva camuffato tutto con un matrimonio riparatore.

Dopo lo stupro, Oliva (voce narrante del romanzo) cambia completamente. Abbandonata l’ingenuità delle prime pagine, diventa molto più matura e consapevole: «Niente da qui in avanti potrà più toccarmi e, quello che ho perso, l’ho perso per sempre». Affronta il proprio destino a testa alta, pagando a caro prezzo la scelta di rifiutare il matrimonio con Paternò, opponendosi a un sistema sessista e ingiusto. Anche il rapporto tra genitori e figlia subisce un mutamento significativo: mentre la madre nel suo bigottismo rappresenta le tradizioni del tempo e tende a salvaguardare la reputazione di Oliva quasi come se il parere e il chiacchiericcio della gente fossero più importanti del pensiero della figlia, il padre invece lascia la ragazza libera di decidere, rimanendo in silenzio. È ben lontano dall’immagine di pater familias di quegli anni, ma anzi asseconda la figlia e il suo senso di libertà, un po’ come fece il padre di Franca Viola «… se tu inciampi io ti sorreggo».

Oliva Denaro è un romanzo forte, coinvolgente che, attraverso una scrittura genuina, pura e senza alcun filtro, racconta senza mezzi termini tutto ciò che le donne hanno dovuto subire e superare fino a qualche anno fa, fino a quando cioè nel 1996 lo stupro non venne riconosciuto come reato contro la persona e non solo contro la morale. Nella storia non sono presenti antagonisti, ma pochi personaggi tutti molto ben definiti: il padre, uomo taciturno e molto presente, comunica con la figlia con una delicatezza e una profondità che commuovono. La madre, Amalia, è l’esatto opposto, bigotta e attenta al giudizio altrui, soprattutto delle pettegole del paese le sorelle Scibetta, divenute maligne a causa della loro infelicità e dei numerosi rifiuti ricevuti. Di Pino Paternò, carnefice di Oliva, si avrà una visione completamente diversa verso la fine del racconto. Non è crudele ma semplicemente un uomo senza personalità, plasmato dalla società del tempo, senza la capacità o il coraggio di pensare cose diverse. «Gesti neutrali, che non hanno nulla di scabroso, mani senza crudeltà […]. Tutte le parole che avrei voluto dire mi affogano in gola, l’uomo con cui ho combattuto per tanto tempo non è esistito che dentro ai miei incubi».

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