“Come d’aria” di Ada D’Adamo: riassunto trama

Come d'aria, Ada D'Adamo, riassunto, tramaEdito da Elliot, Come D’aria è il romanzo autobiografico di Ada D’Adamo dal valore testamentario. Vincitore del Premio Strega 2023, il libro racconta di una maternità complicata, del rapporto con una figlia disabile il cui destino (ritardo cognitivo nonché serie difficoltà comunicative e motorie) è stato segnato da una diagnosi mancata, per poi affrontare il tema della malattia, scoperta alla soglia dei cinquant’anni passando per un’attenta riflessione sul corpo e la corporeità. «Quando hai un figlio disabile […] diventi le sue mani e i suoi occhi, le sue gambe e la sua bocca. Ti sostituisci al suo cervello. E a poco a poco, per gli altri, finisci con l’essere un po’ disabile pure tu: un disabile per procura».

Stroncata da un tumore al seno, l’autrice muore pochi giorni dopo la candidatura all’ambito premio letterario (ritirato in seguito dal marito). Con questo libro, affronta un’importante prova di coraggio sorprendente e al tempo stesso straziante. Il cancro diventa per la donna l’occasione perfetta per rivolgersi alla figlia Daria e raccontare la loro storia, fatta di battaglie interiori e numerose sfide quotidiane. Le pagine del romanzo offrono un interessante spunto di riflessione sulla fragilità, la forza dell’animo umano e la dignità: «[…] molte persone mi chiamano col tuo nome. Un lapsus frequente, un processo di identificazione inevitabile».

Trama

Ada e Daria sono rispettivamente madre e figlia. Dopo un aborto terapeutico, la donna dà alla luce un bimba con serie difficoltà di apprendimento, di comunicazione e motorie, frutto di una diagnosi ginecologica preventiva mancata. Un’ecografia di accertamento, infatti, rivela un’oloprosencefalia, cioè una malformazione al cervello che comporta un grave ritardo cerebrale.

Ada comincia a fare i conti con una realtà molto diversa e inaspettata. Impara a gestire quel corpo piccolo e fragile, placando i pianti inconsolabili, i disturbi del sonno, i reflussi, gli attacchi epilettici, la disfagia, le secrezioni nasali, familiarizzando con gli strumenti in grado di assicurare a Daria una vita dignitosa. Con gli anni, si rende conto che essere madre di una figlia disabile significa non solo fare sacrifici ma anche scontrarsi continuamente con l’indifferenza e l’incomprensione della gente, nonché con le difficoltà della burocrazia.

Per contrastare la solitudine, Ada decide di contattare diverse madri che vivono la sua stessa condizione. Ed è condividendo il dolore con altre persone che la scrittrice trova maggiore conforto, utile per affrontare quella quotidianità segnata dalla frequentazione di centri per la riabilitazione e di reparti neuropsichiatrici.

Tuttavia, dopo aver raggiunto con non poche difficoltà un equilibrio interiore, Ada apprende di essere affetta da una forma di cancro al seno che non offre grandi possibilità di salvezza e che stronca ogni slancio vitale. Ha inizio così la sua battaglia per la sopravvivenza scandita da terapie anti-ormonali e da frequenti sedute di chemio che nel tempo indeboliscono il suo povero corpo sempre più simile a quello fragilissimo della figlia.

Fatalmente, le due donne sono accomunate da una stessa sorte, quella di dipendere dalle cure e dalle attenzioni degli altri: «L’angoscia mi avvolge, guardo il tuo babbo e so che anche lui vede noi, proprio lì di fronte, riflessi nel futuro che ci aspetta. Ci abbracciamo, come due naufraghi condannati a sopravvivere». Attraverso questo memoir l’autrice comunica non solo una sofferenza profonda ma, paradossalmente, anche un disperato desiderio di salvezza e di vita.

Recensione

Come D’aria di Ada D’Adamo è un libro da cui se ne esce profondamente cambiati. L’autrice converte in materia letteraria il proprio vissuto personale, affrontando tematiche molto forti quali la malattia, la lotta interiore e il desiderio di sopravvivenza, di vita. Le pagine del romanzo narrano della passione per la danza, del rapporto con la capitale e con il suo compagno di vita Alfredo, dell’amore incondizionato e viscerale per la figlia disabile Daria, dei lutti che hanno segnato il presente e il passato, dei sogni giovanili e degli amori infranti. Tuttavia, tra le righe è possibile leggere anche momenti di grande tenerezza e immensa dignità, prima di giungere al momento del calvario, ovvero la scoperta del cancro definita dall’autrice «l’espressione estrema di una infelicità preesistente. […] Quella ferita, quella lesione sulla schiena, quel nodulo al seno erano lì da tanto tempo. Questo tumore sono io, è la mia identità. In esso mi riconosco e, finalmente, vivo».

Con la scoperta della malattia e attraverso la figlia, Ada sperimenta quello che viene definito un processo di identificazione con il corpo, tanto importante per una ballerina. Il corpo è un archivio di eventi, memorizza ogni esperienza, codificandola in segni, ferite, traumi, cicatrici, malattie varie. Il deperimento del fisico che inizia con la perdita della memoria, per poi proseguire con il calo delle forze e della vista, con la caduta dei capelli, il rallentamento dei riflessi e l’incapacità di rispondere agli stimoli, vengono percepiti come dissoluzione dell’identità. «Finirò col disciogliermi in te? Sono Ada. Sarò D’aria…».

Utilizzando uno stile scorrevole e piacevole, Ada D’Adamo è stata in grado di affrontare tematiche difficili, dolorose, coinvolgendo il lettore. Come D’aria è un memoir della storia d’amore tra una madre e sua figlia, legate indissolubilmente fino alla morte. Tale unione è percepibile fin dalla copertina che rappresenta due corpi femminili intrecciati in un caldo abbraccio.

Lo scopo del libro non è cercare la pietà altrui, l’applauso oppure riuscire a strappare una lacrima. Il romanzo apre invece una finestra verso la disabilità vista con gli occhi di una madre. È uno di quei pochi testi che merita di essere letto con molta attenzione, parola dopo parola, tenendo aperti sia la mente che il cuore, cercando al tempo stesso di dare una risposta alle domande che pone.

Come D’aria ad oggi ha ricevuto il Premio Strega, il Premio Strega Giovani 2023, il Premio Mondello 2023 – Opera Italiana, il Premio Flaiano Speciale alla memoria 2023.

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