
Trama
Il passeggero è ambientato in una fredda notte del 1980 e comincia con un mistero. Il protagonista, Bobby Western, un sommozzatore di recupero di 37 anni, si tuffa nelle nere profondità della baia del Mississippi (a sud degli Stati Uniti) allo scopo di perlustrare un piccolo aereo finito in mare con nove vittime. All’interno del velivolo, però, non sono presenti nè la scatola nera, nè la valigia di volo del pilota. Nelle pagine successive, emerge un decimo passeggero di cui però si sono perse stranamente le tracce. Braccato da alcuni uomini apparentemente legati all’FBI, il protagonista inizia un viaggio che ricorda in qualche modo le peregrinazioni dei personaggi ormai noti di McCarthy. La fuga è l’unico modo per salvarsi e inseguire il ricordo di una donna per sempre irraggiungibile (la sorella, di cui è innamorato).
Fin dalle prime pagine, la trama presenta dei capitoli scritti in corsivo e ambientati nel passato che hanno come protagonista la sorella minore di Western, Alicia, morta suicida. Della giovane si sa che era una bellissima donna, un genio della matematica divenuta in seguito schizofrenica (la malattia emerge dai lunghi dialoghi con un personaggio strampalato, frutto della sua mente). I due fratelli sono figli di un fisico che, nel passato, era stato impegnato nel Progetto Manhattan, lo stesso relativo alla costruzione delle prime bombe atomiche americane. Alicia è anche l’unica protagonista di Stella maris, seconda parte de Il passeggero scritta in parallelo e che uscirà in Italia il 26 settembre.
Recensione
Il passeggero segna il grande ritorno di Cormac McCarthy, dopo 16 anni di lunga assenza. Prima parte di un’opera di disperata bellezza, il libro si completerà a settembre con Stella maris. Rispetto ai precedenti romanzi dello scrittore americano quasi novantenne, Il passeggero è una storia di orrori e tragedie, ma anche di potenza evocativa. Nonostante i pareri positivi della critica, il libro manca di una trama vera e propria: è più un insieme di ricordi e pensieri intellettuali sulla realtà tendenzialmente pessimisti, oscuri e cupi. Non a caso, durante la narrazione fanno capolino Heisenberg, Einstein, Schopenhauer, Kant. Se ci si distrae un istante, ci si può ritrovare a leggere di bosoni, particelle e di storia della fisica. Il romanzo, in tal senso, subisce le influenze del Santa Fe Institute: lo scrittore americano, infatti, ha da qualche anno l’abitudine di frequentare l’istituto di ricerca teorica indipendente, luogo d’incontro in cui fisici, biologi, informatici e altri scienziati si ritrovano a discutere di materie complesse e multidisciplinari.
La narrazione ha inizio con un giallo: la scomparsa del decimo passeggero del piccolo aereo ritrovato nelle acque del Mississippi. In realtà, la vicenda è solo un pretesto per creare una storia attorno al personaggio principale, Bobby Western, dal passato travagliato e oscuro. Di professione sommozzatore di recupero, fisico mancato ed ex pilota di Formula 2, l’uomo disorienta il lettore con le proprie convinzioni e scelte: Western è innamorato della sorella minore Alicia, un genio della matematica morta suicida dieci anni prima, nonché donna di straordinaria bellezza e afflitta da un amore che offende. «… perché la bellezza ha il potere di suscitare un dolore inaccessibile ad altre tragedie». Tenuto d’occhio da due emissari governativi, a Bobby non rimane che la fuga verso una nuda bicocca dall’altra parte dell’oceano. L’uomo fugge da New Orleans, da un mondo di reietti e ubriaconi, scappa dalle oscure macchinazioni del potere, dal rumore e dai peccati ereditati.
Pur mancando di una trama vera e propria, Il passeggero può contare sull’immancabile capacità descrittiva dell’autore: al centro della narrazione tanta vita e molto paesaggio americano. «Quando la mattina dopo scese di sotto erano le dieci e in piedi al bancone c’era gente in pigiama e pantofole che beveva Bloody Mary leggendo il giornale della domenica». Rispetto alle opere precedenti, il libro è difficile da comprendere e poco accessibile. I dialoghi intellettuali, peraltro, non sono semplici da seguire e interpretare. Insomma, Il passeggero (e il seguito, Stella maris) è un’opera per pochi.