“Vita di Gesù. Con il commento di Papa Francesco” di Andrea Tornielli

Dott. Andrea Tornielli, Lei è autore del libro Vita di Gesù. Con il commento di Papa Francesco, edito da Piemme: chi era davvero Gesù di Nàzaret?
Vita di Gesù. Con il commento di Papa Francesco, Andrea TornielliEra ed è un personaggio eccezionale. Per chi crede, era ed è Dio fatto Uomo. Per chi non crede, è (o dovrebbe essere) un uomo che vale la pena di conoscere perché ha detto e fatto ciò che mai nessuno prima e dopo di Lui ha detto e fatto. Ha scalzato tradizioni e perbenismo, per mostrare un volto di Dio misericordioso, ha mostrato di essere venuto a cercare i peccatori, gli scartati, gli irregolari e li ha fatti sentire accolti, amati, privilegiati. Dicendo così a noi quale strada seguire. È stato l’unico Uomo nella storia dell’umanità a dire di sé stesso “Io sono la via, la verità e la vita”: in queste parole “via” viene prima di “verità”. Ci viene così indicata la peculiarità del cristianesimo, che non è un insieme di dottrine, una filosofia o un insieme di norme morali, ma l’incontro con una Persona viva che entra in relazione con noi e ci chiede di essere seguito.

Nel libro Lei alterna, alla narrazione evangelica, il tentativo di ricostruire con l’immaginazione, e con l’aiuto dei più autorevoli studi storici, tutto ciò che gli evangelisti non hanno scritto su Gesù: come ne esce arricchita la sua storia?
Questo lavoro è stato per me un’avventura spirituale unica. Ho scritto tanti libri, ma mai nessuno mi aveva coinvolto come questo. Per la prima volta mi sono immaginato uno dei testimoni che stavano lì quando Gesù passava: alle parole e ai gesti che già conosciamo e che troviamo scritti nel Vangelo, ho aggiunto – senza mai fare troppi voli con la fantasia – i colori, i nomi dei personaggi senza nome, alcune reazione dei discepoli che seguivano il Nazareno e delle persone che lo incontravano. Sarei però a dir poco presuntuoso se pensassi di arricchire lo straordinario racconto evangelico con le mie povere parole… Diciamo che la mia narrazione è un’aggiunta che copre alcuni spazi rimasti vuoti, aggiunge suggestioni, o – come dicevo – nomi, colori, profumi, descrizioni… Sono elementi accessori che hanno un unico scopo: quello di rendere più fluida la narrazione che unifica i racconti dei quattro evangelisti e – spero – più facile da leggere anche per chi non ha confidenza con il Vangelo o non lo conosce proprio. Immaginare la scena mi ha aiutato a immedesimarmi negli episodi della vita di Gesù e mi li ha fatti riscoprire con una maggiore intensità. Mi auguro che possa accadere lo stesso anche per qualcuno dei lettori che avranno la bontà di prendere in mano il libro. Il Vangelo non è fatto solo di parole, e leggendolo non dobbiamo solo pensare alle conseguenze che quell’insegnamento ha sulla nostra vita. Prima di tutto dobbiamo “stare”, stare lì, cercare di vedere Gesù, ascoltarlo mentre parla, guardarlo mentre abbraccia i sofferenti e mentre si commuove di fronte alle tante storie difficili delle persone che incontrava.

Il racconto è impreziosito dai commenti e dalle riflessioni di Papa Francesco: come ci accompagna, tale autorevole apparato, alla scoperta del Nazareno?
Ho scelto di inserire brevi commenti del Papa lungo tutta la narrazione, sistemandoli nel flusso del racconto per aiutare a guardare qualche particolare o aprire qualche utile finestra per vedere più a fondo che cosa ci dice in quel momento il Vangelo. Ho preferito, tutte le volte che è stato possibile, i commenti tratti dalle omelie a braccio della Messa di Santa Marta, perché molto efficaci in questo senso. Papa Francesco firma anche una prefazione nella quale sintetizza alcuni elementi fondamentali che costituiscono quasi una guida alla lettura del Vangelo. Di questo testo mi piace sottolineare, tra i tanti, un passaggio che mi ha molto colpito, quando afferma: “In ogni pagina del Vangelo ci sono sguardi, è il modo in cui le persone incontrano Gesù. Ci sono anche gli sguardi dei dottori della legge, di coloro che cercavano di metterlo alla prova, e anche gli sguardi meravigliati di quanti non capivano. È importante lo sguardo, sono importanti gli sguardi. Non basta solo leggere, non basta ascoltare, è bello entrare in prima persona negli episodi evangelici, componendo nella mente e nel cuore lo sguardo di Gesù”. Ciò che il Papa ama ripetere è che è importante avere un contatto quotidiano con il Vangelo. Lui per questo suggerisce sempre di portare un piccolo Vangelo in tasca e di leggerlo quando abbiamo qualche momento libero. Oggi però, grazie alla tecnologia, abbiamo diversi tipi di App che ci possono connettere ad esempio al Vangelo del giorno. Per non parlare delle benemerite catene di messaggistica dove qualche amico sacerdote si fa presente ogni mattina con il testo evangelico e magari con qualche parola di commento. Insomma, le occasioni sono tante e questo contatto costante ci aiuta a mantenere viva una relazione. Ma poi, come diceva sant’Agostino, “in manibus nostris sunt codices, in oculis nostris sunt facta”: nelle nostre mani abbiamo i libri (la Bibbia), nei nostri occhi i “fatti”, cioè i “fatti di Vangelo” incarnato. Non basta leggere dei racconti scritti, abbiamo bisogno di scoprire la contemporaneità del Vangelo scoprendo la bellezza delle testimonianze che accadono oggi.

In un mondo sempre più ferito e sofferente, in che modo è oggi possibile incontrare Gesù?
È possibile incontrarlo attraverso il contatto quotidiano con il Vangelo. È possibile incontrarlo nei volti delle persone che lo seguono e che ci colpiscono per la loro testimonianza di vita. È possibile incontrarlo soprattutto in chi è lontano da noi, in chi è povero, è forestiero, è carcerato… Nel Vangelo di Matteo leggiamo che noi saremo giudicati proprio su questo, perché Gesù ci ha detto che ogni qual volta facciamo un gesto di vicinanza, di umanità e di condivisione con ciascuno dei più piccoli e dei più sofferenti, lo facciamo a Lui. E ciò vale anche al contrario… Viviamo in un mondo dove tutti urlano, tutti commentano sui social e dove siamo tutti iperconnessi, ma dove crescono anche solitudine, abbandono ed emarginazione. Per il libro “Vita di Gesù” abbiamo scelto una presentazione un po’ inedita nel giorno dell’uscita, il 27 settembre. Grazie all’intuizione dell’amico Arnoldo Mosca Mondadori, della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, abbiamo organizzato la presentazione nella Casa di reclusione di Milano-Opera, alla presenza dell’arcivescovo di Milano Mario Delpini e del cantautore Roberto Vecchioni. Tutti si sono resi disponibili a rispondere, con semplicità e autenticità, alle domande delle persone detenute. Presentare “Vita di Gesù” in carcere è stata l’occasione per tornare alle scene del Vangelo, per interrogarci – tutti – su peccato, perdono, possibilità di ripartire. Ci sono state domande preparate da parte delle persone detenute che avevano letto le bozze del libro da ieri in libreria, ma anche interventi e domande non preparate prima. L’incontro si è chiuso con l’intervento di un giovane detenuto che ha voluto rivolgere una domanda all’arcivescovo Delpini sul perdono. Ha confessato di aver ucciso un uomo e dunque di non poter essere perdonato da lui, perché non c’è più. Ha parlato di questa sua tragica esperienza chiedendo al vescovo una risposta. Delpini ha risposto dicendogli che la sua vittima è presso Dio e chi è in Cielo vede la realtà secondo gli occhi di Dio e dunque è più propenso a perdonare. L’arcivescovo, guardando negli occhi il giovane salito sul palco accanto a lui, ha detto che se la richiesta di perdono è fatta con intensità, prima o poi arriverà un segno del fatto che è stata accolta. Ecco queste sono domande vere, vive, ferite aperte… Tante persone attendono di essere accolte, ascoltate e accompagnate.

Andrea Tornielli è direttore editoriale dei media vaticani presso il Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede. In precedenza ha lavorato come vaticanista al mensile internazionale 30Giorni, come inviato speciale e vaticanista al quotidiano Il Giornale, come caposervizio e vaticanista al quotidiano La Stampa e al sito web Vatican Insider. È autore di vari libri, fra i quali le biografie di Papa Pio XII (2007) e di Papa Paolo VI (2009), pubblicate per Le scie di Mondadori, e i bestseller Il nome di Dio è misericordia. Una conversazione con Papa Francesco (2016) e Dov’è Dio? La fede cristiana al tempo della grande incertezza. Una conversazione con Julián Carrón (2017).

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