“Un ragazzo normale” di Lorenzo Marone: trama e recensione

Un ragazzo normale è un romanzo di Lorenzo Marone, edito da Feltrinelli, che racconta con delicatezza e garbo il percorso di crescita di Mimì che a soli dodici anni si troverà a dover capire come funziona il mondo e la vita nel modo peggiore possibile.

Un ragazzo normale, Lorenzo Marone, trama, recensioneMimì è, come dice il titolo, un ragazzo normale. È l’anno 1985 e il ragazzino vive con i genitori, i nonni e la sorella adolescente in uno stabile del Vomero, il prestigioso quartiere sulle colline di Napoli, dove il padre lavora come custode. La vita di Mimì è molto semplice. Le sue giornate trascorrono tra la scuola, la strada e i progetti strampalati che fa con Sasà, suo compagno di giochi. Il suo sogno più grande è quello di acquistare un bellissimo costume da Spiderman per partecipare ad una festa in maschera e nel frattempo crede di poter affinare le sue tecniche di trasmissione del pensiero come i suoi supereroi preferiti. La sua vita è fatta di piccole cose e il suo orizzonte si limita alle venti piastrelle della portineria che gli offrono protezione ma anche un limite enorme. A movimentare le sue giornate ci pensa Viola, la ragazzina della quale Mimì è innamorato. Per conquistarla il ragazzino la invita ogni giorno ad andare con lui a portare da mangiare a Morla, una bellissima e vecchia tartaruga che abita sul terrazzo dell’ultimo piano. Proprio in una di queste incursioni Mimì conoscenze Giancarlo che, in breve tempo, diventa il suo eroe. Giancarlo non ha i poteri dei supereroi, non può volare né leggere nel pensiero, non si muove sulla batmobile ma su una vecchia Mehari di colore verde. Non combatte contro i mostri ma in compenso ha un’arma potentissima capace di smuovere le montagne: la sua penna. Giancarlo, infatti, che di cognome fa Siani, è un giornalista. Non si tratta però di un cronista qualsiasi ma di un giornalista di cronaca nera che svolge pericolose inchieste contro la camorra. Giancarlo Siani cadrà vittima della camorra proprio nel 1985, il 23 settembre, e proprio davanti a quel palazzo del borghese Vomero: la camorra vuole così mettere a tacere un potenziale pericolo, un eroe piccolo piccolo che è sul punto di scoprire dei terribili segreti. Nei mesi che precedono la sua morte, però, Giancarlo e Mimì diventano amici e scoprono di avere molte cose in comune. Giancarlo si lascerà conquistare dall’innocenza di occhi che riescono ancora a guardare il mondo con fiducia. Mimì invece scoprirà che i veri eroi sono quelli che si battono ogni giorno per un mondo migliore. E nel caldo afoso di un agosto napoletano, anche grazie all’aiuto e ai consigli di Giancarlo, scoprirà i primi batticuori dell’amore e scoprirà quanto un’amicizia possa essere un sentimento profondo, in grado di cambiarti la vita. Ma soprattutto scoprirà come le parole possano rappresentare una chiave di libertà ed un’ancora di salvezza, capaci di imprimere per sempre nella nostra memoria i ricordi delle persone alle quali abbiamo voluto bene e che non ci sono più.

Lorenzo Marone pubblica Un ragazzo normale subito dopo il successo di Magari domani resto. Con la storia di Mimì, questo ragazzino pieno di sogni e di illusioni, che parla come un vecchio saggio ma ha la fissazione per gli astronauti e i fumetti e prova e riprova le mosse di Karate Kid, Marone vuole raccontare il processo di crescita di questo ragazzino che vive a Napoli che è più pericolosa di Gotham City. Mimì identifica in questo ragazzo di 25 anni che vive di ideali, un vero e proprio supereroe. Ma Giancarlo non vuole essere considerato tale perché vive la sua passione per la scrittura e la realtà come una vera e propria missione di vita. Solo che Mimì, che degli eroi è abituato a leggere nei suoi amati libri, pensa che Giancarlo lo sia veramente perché fa una cosa che solo i personaggi buoni dei romanzi fanno: cerca di difendere i più deboli con la forza delle sue armi. E le armi che Giancarlo ha a disposizione sono la penna e un taccuino sul quale scrive gli appunti delle sue inchieste che sono tese a smascherare la corruzione e il malaffare di una città che nel 1985 si prepara a festeggiare l’arrivo di Maradona, un altro eroe che nell’immaginario collettivo dei napoletani è destinato a cambiare le sorti della città. Con la grazia e la delicatezza che già avevano caratterizzato il primo romanzo, Marone torna a raccontarci una storia ambientata nella sua Napoli. Sono tanti i romanzi che hanno celebrato la vita e le vicende di Giancarlo Siani ma la novità della storia di Lorenzo Marone sta proprio nel raccontare Giancarlo nella sua semplicità e nelle sue vicende, prima che si concludessero in quel giorno di settembre a ventisei anni appena compiuti, con il corpo crivellato di proiettili.

C’è una frase che più di tutti racchiude l’essenza di questo romanzo, scritto in un italiano forbito che si intreccia con espressioni napoletane. La pronuncia la nonna di Mimì quando dice che “non esistono eroi al mondo, solo persone che ogni tanto fanno una bella azione, la cosa giusta, e poi tornano a essere uno qualunque”. Giancarlo rappresenta proprio questo: un ragazzo normale che ogni giorno si impegna con passione e dedizione per rendere migliore il mondo in cui vive. Ed è questo anche il messaggio che vuole lanciare Lorenzo Marone: non è importante essere degli eroi per rendere il mondo un posto migliore. Ognuno di noi nel suo piccolo può impegnarsi per aiutare gli altri e cercare di migliorare la vita di chi ci sta vicino e di chi non può difendersi da solo. Una lezione di vita quanto mai attuale, soprattutto in un’epoca caratterizzata dalla perdita di valori soprattutto da parte dei più giovani, attratti soprattutto dai guadagni facili.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Non perderti le novità!
Mi iscrivo
Niente spam, promesso! Potrai comunque cancellarti in qualsiasi momento.
close-link