
Il libro, infatti, è stato scritto e pubblicato originariamente in America con il titolo “Things That Happened Before the Earthquake” nell’agosto del 2017 e poi successivamente portato in Italia e tradotto per Mondadori.
La storia narra la vita di Eugenia, adolescente romana, e della sua famiglia che nell’estate del 1992 decide di lasciare tutto e partire per Hollywood, alla ricerca della fama e del successo. Come ovvio che sia, la notizia non viene presa bene dalla ragazza che cerca di dissuadere il padre dalla decisone presa facendogli notare i tremendi scontri tra polizia e civili che stavano mettendo sotto-sopra la città.
Nonostante Los Angeles stesse attraversando la più grande insurrezione americana dagli anni Sessanta, la famiglia di Eugenia si preparava al trasloco oltreoceano. All’inizio per Eugenia non fu facile accettare il cambiamento, tutto era troppo diverso a cui che era abituata. Si abbandonò agli eccessi, droghe, fumo e sesso occasionale come a crearsi un’identità all’interno di quella bolla in cui i genitori, Ettore e Serena, l’avevano costretta a vivere. Arrivò così a fare la conoscenza intima di Deva, compagna di scuola per cui proverà prima un’amicizia e poi un amore profondo e sconvolgente.
La svolta decisiva della storia avviene però circa due anni e mezzo dopo il trasloco, era l’alba del 17 gennaio 1994, la terra iniziò a tremare e a sconvolgere la città di Los Angeles.
Fu proprio a causa di quel terremoto, ancora ora ricordato, che la famiglia di Eugenia ammette di non aver ottenuto i risultati sperati nel trasferimento e decide di tornare in Italia.
Eugenia non ci sta, ne ha passate troppe per essere dove è ora, tanti sacrifici e tante scelte sbagliate che però le danno la forza di prendere la grande decisione, trovare se stessa e godersi finalmente fino in fondo “il luminoso invisibile”.
«Ci fu silenzio e poi un alito caldo e costante contro la schiena: un vento forte e secco che soffiava dal deserto spingendomi verso la città e il suo oceano. Mi toccava, muovendosi in tante direzioni contemporaneamente, sfiorandomi le tempie. Avevo già sentito quella brezza, avevo visto quella luce e sapevo cos’era: il luminoso invisibile. Questa volta feci come aveva detto Max. Non cercai di afferrarlo. Non mi concentrai né provai a capirlo. Lo lasciai splendere.»
Il libro di Chiara Barzini è un romanzo che lascia il segno e non lascia indifferenti, spesso lo si può trovare cupo, amaro e addirittura inquietante, si rischia di trovarsi ad urlare alle pagine ‹‹No!! Non farlo!! E’ la scelta sbagliata!!›› ma un momento dopo sorridere per la sua forza e capacità di rapirti, fino all’ultima pagina.
È un romanzo vero e sincero che non ha paura di mostrarti ciò in cui la vita spesso ti può far imbattere: momenti bui, nostalgia, degrado, droghe ma anche amicizia e amore. Il suo punto di forza sta proprio qui, nell’essere reale senza raccontare bugie.
La cornice che fa da sfondo alla storia è il sogno americano. Quell’ossessione che porta milioni di persone negli Stati Uniti, e in particolare a Hollywood, alla ricerca di fama e ricchezza. Proprio come i genitori di Eugenia, approdati a Van Nuys nell’illusione di aver successo nella produzione del loro film, che con il loro egoismo e la loro fame di successo, hanno sradicato una ragazza dal suo mondo sconvolgendole la vita.
Nonostante tutto però la protagonista è stata capace di andare avanti, farsi forza e trovare se stessa in una città ostile come la Los Angeles degli anni ’90.
Eleonora Bottinelli