“Tenera è la notte” di Francis Scott Fitzgerald: riassunto trama

Tenera è la notte, Francis Scott Fitzgerald, riassunto, tramaTenera è la notte (Tender is the Night) è un «romanzo dello scrittore americano Francis Scott Fitzgerald (1896-1940) pubblicato a New York nel 1934 dopo nove anni di rielaborazioni e varie stesure. Convinto d’aver commesso un errore strutturale narrando il “vero inizio” della vicenda retrospettivamente, l’Autore riordinò in senso cronologico il materiale sulla copia personale del libro, predisponendone una “versione definitiva” pubblicata postuma a New York nel 1948 da M. Cowley. Meno brillante e intensa della precedente, questa versione esteriormente unitaria e simmetrica è stata in seguito giudicata pressoché apocrifa, e si è tornati a riprendere il testo felice ancorché diseguale del 1934.

Negli anni del primo dopoguerra, il promettente psichiatra Dick Diver presta la sua attività in una clinica svizzera, ove incontra Nicole Warren, una giovane sofferente di schizofrenia e mania di persecuzione per aver avuto rapporti incestuosi con il padre. Dick viene coinvolto nel caso sia come studioso che come uomo giacché Nicole riversa su di lui il proprio affetto. Per un bisogno d’amore e un tocco d’altruismo, nonostante il parere contrario dei colleghi, egli sposa la paziente, assumendosi il compito di “restaurarle l’universo”.

Passano sei anni, il matrimonio sembra felice: ma Nicole ha già avuto due ricadute, e la ricchezza della moglie ha gradualmente indotto Dick ad abdicare al ruolo di studioso. La coppia si è stabilita nella Riviera francese, fra una cerchia ristretta e un po’ ambigua di amici: il lezioso Luis Champion, il dozzinale scrittore McKisco, Abe North, musicista fallito e disperatamente innamorato di Nicole, il rude Tommy Barban, che la corteggia apertamente e sembra l’unico a conoscere il segreto della sua malattia. Fra loro arriva la giovanissima attrice Rosemary Hoyt, piena di salute e di vitalità, subito affascinata dalla coppia e incapace di sospettare “la complessità e la mancanza di innocenza dei Diver”. Abbandonandosi a un giovanile amore per Dick, Rosemary finisce per far precipitare la situazione di precario equilibrio.

Stanco della tensione interiore impostagli dalla moglie, Dick cede alla lusinga. Il gruppo si trasferisce a Parigi per salutare Abe North che pare finalmente deciso a ritornare in America e riprendervi la propria attività, ma poi rimane in Francia e provoca un seguito di situazioni equivoche. Alla fine di una notte di disordini, un misterioso assassinio viene compiuto nella stanza di Rosemary: Dick riesce a proteggere la giovane da uno scandalo, ma provoca una violenta ricaduta di isterismo a Nicole. Aperti gli occhi alla realtà, Rosemary si eclissa, mentre Dick rimane più che mai prigioniero del duplice compito di medico e di marito. Nicole tenta persino di ucciderlo assieme ai loro bambini, mandando fuori strada la macchina su cui viaggiano; ed egli s’induce a risiedere in una clinica, acquistata con il denaro di lei, per meglio sorvegliarla. Sentendosi però al limite della resistenza nervosa, parte per un viaggio, in realtà alla ricerca di Rosemary. Richiamato in America dalla morte del padre, ha un fugace, rasserenante contatto con la terra natia, ma ritorna subito in Europa. A Roma incontra finalmente Rosemary, e per un atto di “giustizia poetica” accoglie questa volta pienamente la sua offerta d’amore. Il momento poetico è però svanito, ed egli sfoga la propria insoddisfazione in una rissa notturna, finendo in guardina.

A trarlo d’impiccio è Baby Warren, la dura e spietata sorella di Nicole, che così ha modo di asserire un’assurda “superiorità morale” su di lui. Ritornato in Riviera, Dick abbandona la clinica per cui ha perso ogni interesse professionale, e si dà al bere. Delude gli amici, si lascia umiliare dalle stesse persone che prima riteneva inferiori, si rende insopportabile alla moglie e ridicolo agli occhi di Rosemary, ricomparsa brevemente sulla scena. Alla sua decadenza, fa riscontro la graduale emancipazione di Nicole, che ora si sente “completa”: “capace di stare in piedi senza di lui”, non ha più paura del padre – comparso verso la fine come una spettrale incarnazione del Male – e si abbandona con sensuale naturalezza fra le braccia di Tommy Barban, con il quale si sente alla fine normale. Concluso il caso clinico, è conclusa anche l’avventura di Dick, che ritorna, “ridotto a una parvenza d’uomo, cui preme soltanto di sopravvivere”, nella sconsolata anonimità della provincia americana.

Il romanzo abbonda di episodi e figure e ha l’aspetto di un grande affresco, ove nulla viene trascurato per definire lo sfondo di corruzione morale che rende possibile la vicenda di Dick, tragica in quanto frutto di una debolezza iniziale del personaggio e d’un conflitto di forze, di cui egli rimane consapevole fino alla fine. L’opera, che affronta la problematica etico-sociale degli anni ’30 con maturità di giudizio e ampiezza di prospettiva, è scritta in una prosa elaborata, distesa in analisi psicologiche e descrizioni, con andamento discorsivo e sostenuto, quasi priva di dialogato.»

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