
di Arthur Versluis
traduzione di Milvia Faccia
Edizioni Arkeios
Meno conosciuta delle forme induiste e buddhiste di Tantra, la mistica sessuale vanta in realtà una lunga tradizione anche in Occidente. Ma cosa si intende per mistica sessuale? Con questa espressione si identifica quella tradizione religiosa che «si proponeva di attingere alla tensione e al potere sessuale, sfruttandoli per raggiungere la trascendenza spirituale.»
Anche il cristianesimo ha ampiamente attinto a tale tradizione: «Benché non se ne parli quasi mai, se non nelle opere degli studiosi, il primo cristianesimo comportava anche una dimensione sessuale» fatta di «uomini e donne, che attingevano alla sessualità, la incorporavano e la trascendevano al fine di reintegrare l’umanità nella pienezza paradisiaca», presto però surclassato da «una forma storicistica e ascetica di cristianesimo, rappresentata da figure come Agostino d’Ippona».
È però certo che, «nella pletora di sette e correnti all’interno del primo cristianesimo, certamente alcune avallavano le pratiche sessuali come parte della loro tradizione religiosa.» Gruppi come gli ofiti, i nicolaiti, i carpocratici, i cainiti si impegnavano a diverso titolo in relazioni sessuali ritualizzate. Si interroga però lo studioso americano: «È sicuro che gli gnostici libertini semplicemente indulgessero in quella che i Padri della Chiesa consideravano senza mezzi termini una depravazione sessuale? Oppure è possibile che cercassero di santificare e redimere ogni aspetto della vita umana naturale, con ciò intendendo che partecipare all’unione sessuale significava entrare in comunione con Dio attraverso l’unione terrena»?
Questi gruppi, infatti, «non rifiutavano la sessualità umana, ma piuttosto l’abbracciavano, considerandola la manifestazione di una comunione più alta. In questa prospettiva, l’unione sessuale assumeva una dimensione sacramentale».
I primi gruppi eretici si radicarono nell’Europa orientale dando vita al movimento dei bogomili, che si ispirava a gruppi ascetici precedenti come pauliciani e messaliani o euchiti. Così come sono accertate le connessioni tra bogomili e catari nell’Italia settentrionale e nel sud della Francia; l’Autore evidenzia un’altra dimensione del catarismo: esso era strettamente alleato con le arti e la poesia: «Com’è noto, il movimento dei trovatori fiorì qui nello stesso periodo e nella stessa regione, quindi anche tra i catari. I trovatori cantavano di rapporti cavallereschi con una donna, e raffinarono la loro pratica di adorare l’amata a distanza, in una sorta di religione letteraria che combinava il celibato con una potente tensione sessuale e il desiderio.»
La mistica sessuale riemerge in Occidente durante il XIX secolo, «non solo in figure come il poeta e artista William Blake, ma anche nelle comunità utopiche americane come Oneida, guidata da John Humphrey Noyes (1811-1886), e Fountain Grove, diretta da Thomas Lake Harris (1823-1906). Un’altra importante figura durante quello che possiamo chiamare il rinascimento americano della mistica sessuale è Alice Bunker Stockham (1833-1912). Improvvisamente, come sorti dal nulla, troviamo in Occidente numerosi praticanti e sostenitori di questa mistica.»
Anche nel cattolicesimo romano, tuttavia, malgrado l’ascetismo che lo caratterizza nel suo insieme, si possono rilevare «correnti di mistica erotica di lunga data, tracciabili attraverso tutto il grande complesso di inni, canti e poesie che celebrano l’eros del Cristo unito al corpo mistico della Chiesa, e che compaiono dalla tarda antichità al Medioevo e anche nel periodo moderno.» I rapimenti estatici dei grandi mistici, esemplarmente iconizzati dall’Estasi di santa Teresa d’Avila di Gian Lorenzo Bernini, sembrerebbero confermarlo.