
In apertura del romanzo, Liesel sta viaggiando su un treno diretta a Molching in compagnia della madre e del fratellino Werner, quando il piccolo muore improvvisamente. È nel momento in cui seppelliscono il bambino che Liesel ruba il suo primo libro, “il Manuale del Becchino”, lasciato inavvertitamente cadere appunto da uno dei becchini incaricati del funerale.
Giunti a Molching Liesel, che non può rimanere con la madre in fuga per motivi politici, viene affidata ai suoi genitori adottivi, Hans e Rosa Hubermann. In un primo momento la bambina ha difficoltà ad adattarsi alla sua nuova vita: è tormentata dagli incubi sul fratello morto, detesta i suoi nuovi genitori ed è sbeffeggiata dai compagni di classe perché non è in grado né di leggere né di scrivere. Tuttavia l’incontro con un ragazzino, Rudy, poco per volta aiuta Liesel ad accettare la situazione. Rudy infatti le insegna a leggere, proprio attraverso il libriccino che la ragazzina aveva sottratto ai becchini.
Liesel e Rudy, così come tutti gli altri bambini della loro età, entrano a far parte della Gioventù hitleriana. In occasione del compleanno di Hitler viene organizzato un rogo di libri: Liesel ruba, tra le fiamme, il suo secondo libro, intitolato “L’uomo invisibile”; tornata a casa lo legge annotando tutte le parole che non conosce su un taccuino regalatale dal padre.
Ma è quando si reca a casa del sindaco per consegnare dei panni lavati dalla madre che la ragazza riesce finalmente ad accedere davvero al grande mondo dei libri che l’hanno sempre così affascinata. Entrata nello studio della moglie del sindaco, Ilsa Hermann, la bambina rimane ammaliata dall’enorme parete stipata di libri. Ilsa la invita a farle visita ogni volta che vorrà e a leggere tutto ciò che desidera: in Liesel, infatti, la donna riconosce lo stesso amore per la lettura che aveva animato suo figlio Johann, disperso in guerra. La gioia della ragazzina è totale “Mentre s’insediava l’estate, la stanza piena di libri si fece più tiepida, e ogni giorno di consegna o ritiro il pavimento era meno scomodo. Liesel sedeva con accanto una piccola pila di libri, leggendo pochi paragrafi di ognuno e sforzandosi di mandare a memoria le parole che non conosceva, per chiederle a papà una volta a casa”.
Nel frattempo a casa degli Hubermann trova rifugio Max Vandenburg, un ebreo scampato alla Notte dei Cristalli. Liesel fa presto amicizia con l’uomo, che si nasconde nel seminterrato degli Hubermann.
Quando il sindaco nega a Liesel la possibilità di accedere ancora alla biblioteca, e quindi di leggere liberamente i libri che vi sono contenuti, la ragazza, con l’aiuto di Rudy, trova il modo per intrufolarsi ugualmente nella casa e “prendere in prestito” sistematicamente dei volumi. “Se la vita ti ruba qualcosa, a volte devi riprendertela”, risponde Liesel a Rudy che le domanda perché stia sottraendo i libri dall’abitazione del sindaco. Max intanto si ammala gravemente, accrescendo le preoccupazioni degli Hubermann, tanto più che di lì a poco dei soldati nazisti ispezionano proprio il loro seminterrato per verificare se sia possibile costruirvi un rifugio antiaereo. Fortunatamente però Max non viene trovato e, qualche mese dopo, guarisce.
La guerra si fa sempre più incalzante e anche la cittadina di Molching viene colpita direttamente. Durante i raid aerei le persone si rifugiano nei seminterrati: Liesel li intrattiene leggendo loro pagine dei volumi che ha preso dalla biblioteca del sindaco.
Ma non sembra esserci scampo dalle violenze e dell’inasprimento del conflitto. Nelle strade della cittadina sfilano i prigionieri ebrei diretti verso il campo di sterminio di Dachau. Hans comprende che ormai Max non è più al sicuro nel suo scantinato e ne organizza la fuga la notte stessa.
Pochi giorni dopo Hans e Alex, il padre di Rudy, vengono arruolati nell’esercito tedesco e sono dunque costretti a partire per il fronte. Intanto le marce dei prigionieri ebrei diretti al campo continuano lungo le vie del paese; Liesel e Rudy cercano di dare del pane ai prigionieri fino a che un giorno non scorgono, tra quegli stessi uomini, Max.
Ferito nel corso di un raid aereo, Hans ritorna a casa, ma poco dopo è Molching stessa a subbire un violento bombardamento: gran parte della cittadina è distrutta e vi periscono anche Hans e la moglie, oltre che Rudy e la sua famiglia. Solo Liesel, che in quel momento si trova nel seminterrato intenta a scrivere sul taccuino donatole dal padre, si salva. Tra le macerie, Liesel vede i cadaveri dei suoi genitori e quello di Rudy: “Non disse addio a Rudy. Non ne fu capace. Rimase qualche altro minuto accanto a lui, poi finalmente riuscì a strapparsi da terra. Mi meraviglia sempre la forza degli esseri umani, che riescono a rialzarsi, seppure barcollando, persino quando fiumi di lacrime inondano i loro volti.”
Al termine della guerra la ragazza, che nel frattempo è andata a vivere con il sindaco e la moglie, ritrova Max, fortunatamente sopravvissuto ai campi di concentramento.
Storia di una ladra di libri è un romanzo sulla guerra e sulle sofferenze che il conflitto ha portato nella vita di tante persone. Ma è anche un romanzo d’amore per la lettura, per i libri e per le parole che anche nelle condizioni più estreme possono salvare la vita.
Silvia Maina