“Storia della mia ansia” di Daria Bignardi: riassunto trama e recensione

Storia della mia ansia, Daria Bignardi, trama, recensioneStoria della mia ansia è l’ultimo romanzo di Daria Bignardi, giornalista e conduttrice televisiva che da qualche anno si dedica anche alla scrittura di romanzi. La protagonista della storia è Lea, una donna che vive perennemente in uno stato d’ansia. Il legame fra Lea e l’ansia è antico e ha origine nel rapporto che la donna aveva con sua madre. Infatti la mamma di Lea ha sofferto di ansia e depressione per tutta la vita, trasformando questo stato d’animo in una vera e propria malattia che nel corso degli anni l’ha divorata e consumata. Eppure motivi di ansia Lea non ne avrebbe. Infatti Lea ha una bella vita, la classica esistenza che si potrebbe definire soddisfacente. A 49 anni fa il lavoro che ha sempre sognato in quanto è una scrittrice di talento e autrice di tanti spettacoli. Ha una bella famiglia: tre figli amorevoli che segue con dedizione e un marito, Shlomo, del quale è molto innamorata. Ma a voler grattare sotto la superficie si scopre che non è poi tutto così splendente come sembra. Il lavoro, infatti, la stressa ed è oberata di cose da fare. I figli sono fin troppi impegnativi e Lea si immola per seguirli al meglio ma in realtà lo fa solo per zittire i suoi sensi di colpa. E per quanto riguarda il marito, lo odia e lo ama allo stesso tempo, ferita dal carattere schivo e freddo dell’uomo che è di origine israeliana ed è abituato a lasciarsi scivolare qualsiasi emozione o preoccupazione. Quando all’inizio del romanzo Lea racconta che «Shlomo sostiene che innamorarci sia stata una disgrazia» già si intuisce il rapporto che lega questa coppia. Tutto potrebbe scorrere così, immutabile, per anni e anni, ma accade un evento imprevisto a sconvolgere la sua quotidianità.

Lea racconta di come ad agosto abbia visto una stella cadente e, mentre seguiva la sua parabola, di aver desiderato di avere una novità nella sua vita. E la novità arriva con l’autunno: peccato che Lea avesse dimenticato di chiedere una novità positiva. Sotto la doccia, sentendo un dolore al seno, si spaventa e decide di effettuare una serie di esami. Purtroppo i risultati sono impietosi: Lea ha un cancro e deve non solo operarsi ma anche iniziare un doloroso ciclo di chemio. La reazione iniziale di Lea è ovviamente quella di stupore misto a dolore ma questo evento sconvolge la vita della donna e le dà modo di prendersi più tempo per sè. La malattia, infatti, sconvolge tutti i piani di Lea e della sua famiglia. Non è più possibile iniziare a pensare alle vacanze e andare in ansia per l’indecisione di dove e quando prenotare. L’unico programma che si può fare quando si ha un cancro è quello delle sedute di chemio che si devono fare. Da questo momento in poi la vita di Lea sarà scandita dalle cure alle quali si dovrà sottoporre. Quello che però è un evento sconvolgente nella vita di tutti, per Lea diventa momento di cambiamento. Un cancro, infatti, è un elemento imprevedibile che non si può controllare. Per quanto Lea non abbia una storia familiare caratterizzata da questa malattia, non fumi, non beva e abbia un’alimentazione corretta, è toccato proprio a lei combattere contro questa malattia. Durante le cure in ospedale Lea ha anche modo di conoscere nuove persone. Il medico che la prende un cura, la psicologa, le infermiere, tutto un mondo nuovo e persone molto lontane dalla sua routine che sono, però, fonte di arricchimento e di crescita personale. Durante la prima seduta di chemio Lea conosce Luca, un professore di inglese che combatte la stessa battaglia della donna. Vivere la stessa situazione ed entrare in sintonia è un attimo. Seduta dopo seduta, Lea si rende conto che la leggerezza e la spensieratezza di Luca la stanno conquistando e che soprattutto esiste un modo per vivere senza ansia. Mentre il rapporto con Luca si fa sempre più intenso e stretto, Lea compie un viaggio all’interno di se stessa e della sua storia. Non solo scopre i reali motivi per i quali la sua vita, fino ad ora, è sempre stata dominata dall’ansia (e ripercorre insieme la storia del suo rapporto con la madre e il padre) ma ha anche modo di rivedere il suo approccio al lavoro e a quelle che sono le reali priorità nella vita. Lea mette in discussione anche il suo matrimonio con Shlomo e, come dice lei stessa «la malattia ti fa uscire dalla ruota del criceto e vedere tutto con estrema chiarezza». C’è un’altra lezione però che Lea impara sulla sua pelle e che le ripete il suo medico in continuazione: «non si prendono decisioni in tempo di guerra». E mano a mano che l’ansia l’abbandona e che Lea impara a vivere giorno per giorno, si fa anche più chiarezza in quello che desidera e quello che è meglio per la sua vita.

Daria Bignardi ha scritto questo romanzo poco prima di diventare direttrice di Rai Tre e l’ha concluso subito dopo aver terminato questa esperienza. Storia della mia ansia è in parte un romanzo “personale” in quanto anche l’autrice ha vissuto l’esperienza della malattia e leggendo le sue pagine si capisce subito che sa bene di cosa parla. Lo si evince quando afferma che i malati e i sani si differenziano in una sola cosa, la voglia di vivere. Nel suo stile garbato, con la sua scrittura fluida e leggera, la Bignardi racconta non una storia di malattia e di tumore, quanto piuttosto la storia di un amore e della paura dell’abbandono. Lea poteva avere un incidente o una crisi mistica: la malattia è solo uno spartiacque e un momento di riflessione. È un libro consigliato a tutte quelle persone che si trovano a vivere un momento difficile della propria vita ed è facile immedesimarsi nella protagonista e nella sua travagliata decisione di essere una nuova persona.

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