Fin dall’uscita del suo primo libro Carrie, la sua fama non ha conosciuto battute d’arresto. Con le sue storie ha venduto, in più di quarant’anni, 500 milioni di copie in tutto il mondo, conquistando e ispirando i più grandi registi: da Stanley Kubrick a Brian De Palma, John Carpenter, David Cronenberg, Rob Reiner e Frank Darabont. Non solo un caso editoriale quindi, ma anche cinematografico.
Erroneamente classificato nella sola categoria di scrittori horror, Stephen King ha spaziato nell’arco della sua carriera dal fantasy al drammatico, dall’horror al thriller, mescolando talvolta più generi all’interno dello stesso romanzo. Data la mole di opere realizzate, risulta davvero difficile selezionare le migliori in assoluto. Quella che segue, perciò, vuole essere semplicemente una lista indicativa dei libri che meritano di essere letti almeno una volta, soprattutto da chi ancora non conosce il genio di Stephen King.
Carrie (1974)
«Carrie era stata per tanto tempo il bersaglio di tutti gli scherzi. E quella sera, vedendola così diversa, così carina, noi tutti sentivamo di assistere a qualcosa di speciale: era come se stessimo osservando una persona che rientra a far parte della razza umana, e io per prima ringraziai il Signore per questo. E poi successe quello. Quell’orrore.»
Uno dei lavori più apprezzati dello scrittore americano, questo romanzo vede come protagonista la giovanissima Carrie White, che vive un’adolescenza difficile. La ragazza, infatti, subisce continue vessazioni e prese in giro dalle sue compagne di classe ed è vittima di continue frustrazioni fisiche e psicologiche da parte di sua madre, ossessionata dal peccato e dalla religione. Carrie, però, ha lo straordinario potere della telecinesi, il che induce sua madre a credere che la figlia sia posseduta da Satana.
Shining (1977)
«Devo supporre che non le hanno detto niente circa la tragedia che abbiamo avuto nell’inverno del 1970, vero? […] Ecco: quello che era qui prima di me. Aveva preso un certo Delbert Grady come custode per l’inverno. […] Mi hanno detto che sembrava un individuo assolutamente normale, da ogni punto di vista. Peccato che ad un certo punto, durante l’inverno gli dev’essere venuto una specie di fortissimo esaurimento nervoso. Ha perso il lume e… Ha fatto a pezzi tutta la famiglia.»
Pubblicato in Italia dapprima con il titolo Una splendida festa di morte, poi cambiato in Shining in seguito al successo del film di Stanley Kubrick del 1980, è di sicuro uno dei libri più celebri di Stephen King. La storia narrata è quella di Jack Torrance, aspirante scrittore e insegnante disoccupato, che accetta di lavorare come custode invernale dell’Overlook Hotel, nel Vermont, accompagnato dalla moglie e dal figlio di cinque anni dotato di poteri paranormali. Rimasti isolati dalla neve, Jack, Wendy e Danny scopriranno che l’hotel nasconde in realtà degli oscuri segreti.
L’ombra dello scorpione (1978)
«D’altronde, in tutte le città c’era un mucchio di gente che starnutiva e si soffiava il naso. I germi del raffreddore sono gente socievole, pensò. Ci tengono a dividersi il malloppo.»
Un super classico della sua prolifica carriera, questo romanzo racconta di un futuro post apocalittico, in cui il 99% della popolazione mondiale è stata sterminata dalla dispersione di una letale arma batteriologica. I pochi superstiti cercheranno di costruire una nuova società, affrontando una guerra quotidiana per la sopravvivenza.
It (1986)
«Allora vai senza perdere altro tempo, vai veloce mentre l’ultima luce si spegne, vattene da Derry, allontanati dal ricordo… ma non dal desiderio. Quello resta, tutto ciò che eravamo e tutto ciò che credevamo da bambini, tutto quello che brillava nei nostri occhi quando eravamo sperduti e il vento soffiava nella notte. […] Sii valoroso, sii coraggioso, resisti. Tutto il resto è buio.»
Ambientata nel Maine, quest’opera epica e sinistra narra le avventure di un gruppo di amici impegnati ad affrontare le paure e i fantasmi dell’adolescenza: combattere contro una misteriosa entità multiforme che periodicamente si risveglia dal suo letargo per nutrirsi di bambini, assumendo le sembianze di un clown. Entrato ormai nell’immaginario collettivo, questo romanzo deve il suo successo anche all’omonima serie televisiva degli anni Novanta e alla recente trasposizione cinematografica diretta da Andrés Muschietti.
Misery (1987)
«Annie Wilkes era il paradigma del pubblico, un’appassionata di storie assolutamente disinteressata alle tecniche narrative. Era la personificazione del Lettore Assiduo, l’archetipo vittoriano. Non voleva sentir parlare di concordanze e indici analitici perché per lei Misery e i personaggi che la circondavano erano tutte persone reali, in carne e ossa.»
Romanzo thriller incentrato sulla tragica avventura di Paul Sheldon, scrittore di successo prigioniero di una sua squilibrata fan, Annie Wilkes. La donna, dopo aver soccorso l’autore in seguito a un incidente automobilistico, si prende cura di lui nella propria casa. L’ospitalità si trasforma ben presto in un incubo, quando Annie scopre che Sheldon ha deciso di porre fine alla sua serie di romanzi preferita, facendo morire la protagonista. Dopo una serie di torture fisiche e psicologiche, lo scrittore si vedrà costretto a rivedere i suoi piani letterari.
Il miglio verde (1996)
«Non ne posso più del dolore che sento e vedo, capo. Non ne posso più della gente cattiva che si fa del male. Non ne posso più di tutte le volte che ho voluto rimediare e non ho potuto. Non ne posso più di stare al buio. Soprattutto è il dolore. Ce n’è troppo. Se potessi smettere di sentirlo, lo farei. Ma non posso.»
Concepito inizialmente come romanzo a puntate, questo libro racconta un toccante dramma carcerario ambientato negli Stati Uniti degli anni Trenta. È la storia di John Coffey, un uomo di colore, che ha il potere di guarire le persone attraverso il solo tocco e che è stato ingiustamente condannato a morte per lo stupro di due giovani ragazze. Indimenticabile è l’adattamento cinematografico del 1999 interpretato da Tom Hanks.
22/11/63 (2011)
«Quando il tempo è passato, non riesci più a riacchiapparlo. Solo che a volte ci riesci.»
Romanzo di fantascienza che evidenzia l’abilità di Stephen King di inventare mondi fittizi e di far credere al lettore che tutto sia possibile, persino fare viaggi indietro nel tempo per cambiare il corso della storia. Come impedire, ad esempio, l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy. Non è un caso che il titolo del libro rimandi proprio alla data dell’omicidio del Presidente.