“Solo e pensoso i più deserti campi”: parafrasi

Solo e pensoso i più deserti campi di Francesco Petrarca

dal Canzoniere, XXXV
Il sonetto risale probabilmente al 1342.

Parafrasi

versi 1-4 Solo e pensieroso percorro (vo mesurando) con lentezza (a … tardi) le lo­calità più solitarie (deserti campi), e volgo attorno (porto) con attenzione (intenti) lo sguardo per evitare luoghi segnati da tracce umane (ove … stampi).

versi 5-8 Non trovo altro riparo (schermo) che mi permetta di sfuggire (mi scampi) all’evidente (manifesto) accorgersi (della mia condizione) da parte degli altri (de le genti), infatti dai miei atteggiamenti mesti (d’alegrezza spenti) si comprende chiara­mente (di fuor si legge) come io arda (avampi) dentro di me:

versi 9-14 tanto che io ormai sono per­suaso che monti, campagne (piagge) e fiumi e selve avvertano di quale genere (tempre) sia la mia vita, che nascondo all’indiscrezione degli altri. Ma tuttavia (pur) non riesco a tro­vare (cercar non so) strade tanto () imper­vie (aspre) né tanto isolate (selvagge) che Amore non mi segua parlando con me (venga … ragionando) ed io con lui.

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