
L’Art. 8. del testo di legge modifica infatti i commi 2, 3 e 4 dell’articolo 2 della legge 27 luglio 2011, n. 128 (Legge Levi), stabilendo che «la vendita di libri ai consumatori finali, da chiunque e con qualsiasi modalità effettuata, è consentita con uno sconto fino al 5 per cento del prezzo» di copertina.
La legge, che si intitola Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura, consente agli editori di praticare, per un solo mese all’anno (con esclusione del mese di dicembre), per ciascun marchio editoriale, uno sconto maggiore di tale limite ma comunque non superiore al 20 per cento. L’offerta non può in ogni caso riguardare titoli pubblicati nei sei mesi precedenti a quello in cui si svolge la promozione.
Rimane invece in vigore l’art. 5 della legge 128/2011 che stabilisce che tale disciplina non si applica sui libri antichi e di edizioni esaurite, sui libri usati e su quelli posti fuori catalogo dall’editore.
Insomma, una stretta che nelle intenzioni del legislatore vuole bilanciare il mercato librario a favore delle librerie e contro i colossi dell’e-commerce. Vedremo quali conseguenze produrrà tale legge sul già risicato mercato nostrano dei libri.