
All’inizio anche Gabriele è dello stesso parere, ma a poco a poco le cose cambiano. Questo quarantenne un po’ sfigato, che non ha tempo per andare in palestra ma si fa tanti centrifugati di frutta per mantenersi in salute, si fa prendere sempre di più da Silvia fino ad innamorarsene appassionatamente, senza però rivelare subito i suoi sentimenti. Scoprire che nel mondo esiste qualcuno che ti capisce al volo, qualcuno con il quale puoi comunicare senza parole, senza pregiudizi e con semplicità, può dare davvero un’ebrezza paragonabile all’euforia di una sbronza. Ma come potersi impegnare in una relazione stabile e rivelare i propri sentimenti quando siamo tutti così spaventati e confusi da non riuscire a fare neanche la raccolta differenziata (ma alla fine, chi sa veramente in quale pattumiera vanno le bustine usate delle tisane?). La svolta della situazione arriva quando Gabriele, cercando sul web, si imbatte nel profilo Facebook del marito di Silvia. Si tratta di un uomo non particolarmente bello, non particolarmente interessante, uno di quelli che si può lasciare facilmente. Ma alla fine davvero Silvia vorrà sconvolgere la propria vita familiare per assecondare l’amore di Gabriele? Non si tratta, piuttosto, di una pausa dalla vita che nella realtà è solo un bel sogno ma che non si può trasformare nella concreta quotidianità senza perdere i contorni della favola? È a questo punto che i due protagonisti iniziano a farsi domande. Tutto è meraviglioso fino a quando è possibile chiudersi in casa, nell’anonimo appartamento di Gabriele, e lasciare tutto fuori, occupando il proprio tempo fra chiacchiere e amore, ma cosa accade quando si prova a far uscire fuori, nella vita reale, quello che fino a questo momento è stato protetto da una campana di vetro? Le cose importanti iniziano quando tutto sembra finito afferma il protagonista del romanzo nelle prime pagine. Gabriele e Silvia dovranno faticare non poco per capire quali sono, per loro stessi, le vere cose importanti.
Il romanzo di Fabio Volo è il seguito ideale di una saga iniziata con È una vita che ti aspetto. Questa volta però, i protagonisti sono meno rampanti e più rassegnati alle avversità della vita ma non per questo meno confusi. Più che essere il racconto di una storia d’amore, è la narrazione di un percorso di crescita interiore che porta i protagonisti a diventare finalmente adulti e a smetterla di pensare al proprio io per iniziare a riflettere su un noi. Il romanzo, tuttavia, ha un po’ il sapore dell’incompiuto. Infatti i personaggi galleggiano sempre in superficie, senza mai essere approfonditi o delineati nei pensieri, nei sentimenti e nelle intenzioni. Sarebbe lecito aspettarsi un pochino di più da un autore che è diventato ormai una fucina di best seller. Invece da Esco a fare due passi del 2001 a Quando tutto inizia non sembra esserci stata un’evoluzione nella scrittura che resta sempre leggera e scorrevole, ma troppo poco dettagliata per riuscire ad emozionare davvero e in profondità i suoi lettori.