Da allora la scrittrice è diventata un fenomeno internazionale, ha vinto numerosi premi (tra gli altri, lo Sherlock Award come miglior detective creato da un autore americano, il Gold Dagger Award, il RBA Thriller Award e la Medal of Chevalier of the Order of Arts and Letters per i suoi contributi alla letteratura e allo sviluppo artistico) e ha sfornato più di trenta libri, tutti pubblicati in Italia da Mondadori. Si parla di circa 100 milioni di copie in 36 lingue distribuiti in più di 120 paesi.
Nell’ultimo thriller pubblicato, Autopsia (2022), ritorna dopo anni di assenza il personaggio più amato della Cornwell, l’anatomopatologa forense Kay Scarpetta, insieme al marito Benton Wesley, psicologo forense per i servizi segreti americani. Accanto ai binari della ferrovia viene ritrovato il corpo di una donna, gola tagliata e mani amputate. Mentre Scarpetta si avvicina a scoprire la verità sulla morte della donna, viene coinvolta in un altro caso, apparentemente slegato, in cui deve condurre un’autopsia virtuale dopo che due occupanti di un laboratorio di ricerca top secret nello spazio sono stati trovati morti. È così che Scarpetta, convocata alla Casa Bianca, si trova persino a dover lavorare con il Presidente e il Vice Presidente.
Caratteristica specifica dei libri della Cornwell è l’attenzione alla scienza e a come i nuovi sviluppi tecnologici possano aiutare le indagini sul crimine: dall’analisi del DNA alle tecnologie informatiche, non c’è praticamente nessuna innovazione della scienza criminologica che sia sfuggita alla penna attenta della scrittrice. A partire naturalmente dalla scienza forense, specialità della celebre Kay Scarpetta.
Quarantenne elegante e ricca di fascino, Scarpetta non è certo una donna schizzinosa. “Devo dire che è la prima volta che qualcuno mi regala una larva”, esclama in Calliphora (2003) quando le capita di imbattersi nella larva della Calliphora vicina, una mosca dalle sfumature verde bottiglia, che “avrebbe presumibilmente deposto le uova nella bocca o negli occhi di un cadavere, oppure nella maleodorante ferita di un vivo”. Né ha timore di sporcarsi mentre indaga su un caso, come durante l’autopsia che apre il romanzo intitolato appunto Kay Scarpetta (2008): “Frammenti di tessuto cerebrale, simili a lanugine umida e grigia, punteggiavano le maniche del camice macchiato di sangue della dottoressa Kay Scarpetta”, descrive vividamente la Cornwell, “Si sentivano lo scroscio dell’acqua corrente nei lavabi d’acciaio e il ronzio della sega Stryker, e nella aria aleggiava polvere d’osso fine come farina. Tre tavoli erano occupati, e si attendevano altri cadaveri. Era martedì 1 gennaio, il giorno di Capodanno”.
Razionale e devota ai principi della scienza, Kay non solo non ha paura di lavorare durante le feste, ma spesso finisce per ritrovarsi il pericolo proprio alla porta di casa. Così in Postmortem (1990) Scarpetta ha rischiato di essere lei in prima persona l’obiettivo del serial killer che terrorizzava la cittadina di Richmond, strangolando povere donne nelle loro camere da letto. In Cuore depravato (2015), invece, è Lucy Farinelli, sua nipote, ad essere in pericolo, proprio mentre Kay sta indagando sulla morte della figlia di una ricca e famosa produttrice di Hollywood.
La nipote Lucy, ragazza ribelle e molto ricca, è anche stagista dell’FBI con un promettente futuro nell’ingegneria informatica, e affianca spesso Scarpetta nelle sue indagini. Oltre a Lucy, fanno spesso la loro comparsa, in supporto a Kay, anche suo marito Benton Wesley e l’agente Pete Marino, rude poliziotto vecchio stampo. È il caso de La fabbrica dei corpi (1994), ad esempio, dove Scarpetta viene coinvolta nelle indagini sul brutale omicidio dell’undicenne Emily Steiner nelle zone rurali della Carolina del Nord e in cui la donna si trova costretta a collaborare con la Body Farm, un inquietante istituto scientifico che studia la decomposizione dei cadaveri. O di Oggetti di reato (1992), in cui Scarpetta e Marino cercano il colpevole dell’assassinio di Beryl Madison, scrittrice trovata assassinata nel suo appartamento.
Anche in Predatore (2010) Lucy e Benton aiutano Kay a tirare le fila di tra casi apparentemente slegati: una donna trovata morta con strani tatuaggi rossi sui seni e sulle cosce, un uomo il cui suicidio risulta sospetto e la scomparsa di due negozianti. Forse opera del medesimo serial killer?
I crimini seriali sono spesso al centro dei libri di Cornwell che ha anche dedicato al serial killer più celebre, Jack Lo Squartatore, un libro che è esso stesso frutto di un’indagine, questa volta letteraria. Si tratta di Ritratto di un assassino. Jack lo Squartatore. Caso chiuso (2002), in cui la scrittrice riporta in vita l’assassino e i suoi delitti nella Londra vittoriana.
Oltre ai gialli della serie di Kay Scarpetta, la Cornwell ha dato il via a una nuova serie di romanzi che hanno per protagonista Calli Chase, aspirante astronauta e investigatrice della NASA esperta di crimine informatico; tra questi ricordiamo ad esempio Quantum (2019) e Spin (2021). Un’altra brillante eroina e un altro modo di avvicinare scienza, tecnologia e crimine.
Patricia Cornwell è da alcuni considerata l’Agatha Christie dei giorni nostri. Anch’essa regina del giallo, affianca all’intuito e al ragionamento l’approfondita analisi scientifica del corpo delle vittime. Un’Agatha Christie, quindi, ma completa di estrazione del DNA, luminol, e cyber indagini.
Silvia Maina