Una funzione importantissima di socialità e presenza nel quartiere. Una biblioteca, soprattutto una condominiale/di quartiere come Ostinata, non è solo un luogo dove si può studiare, leggere libri e prenderli a prestito; una biblioteca è anzitutto un luogo dove le persone del quartiere possono incontrarsi, leggere, scambiarsi opinioni, in una parola diventare, da individui, una comunità.
Questo vale non solo per gli adulti, ma anche per i bambini di varie età, che nella biblioteca, attraverso laboratori, letture animate, ecc. hanno un incontro con il libro, (per alcuni, non per tutti, il primo incontro), che prepara ad una lettura individuale successiva, soprattutto se c’è l’aiuto dei genitori. Senza però dimenticare gli “anziani” che tramite i gruppi di lettura trovano uno stimolo nel leggere e inoltre un rimedio alla solitudine che per le persone anziane è il vero pericolo, spesso associato alla depressione.
Queste attività sono tutte propedeutiche a sviluppare in bambini, adulti ed anziani l’interesse per la lettura, e non entrano in contrasto con le finalità tipiche di una biblioteca anzi puntano a sviluppare socialità, senso di appartenenza ad una comunità, e nel contempo avere interesse per il libro. Credo che questo sia uno dei risultati più importanti che una biblioteca può e deve raggiungere.
Quando è nato il Suo amore per i libri?
Sono un lettore appassionato sin dalla più giovane età. Ho fatto l’Università lavorando, e dal primo stipendio ho cominciato ad acquistare libri, cosa che faccio ancora adesso. Confesso che molti dei libri acquistati li ho appena sfogliati, soprattutto quelli acquistati dopo i 40 anni (avendo più disponibilità, da lettore compulsivo sono diventato compratore compulsivo). Confesso che ancora oggi trovo irresistibile il fascino di sfogliare libri appena usciti e di comprarli.
I dati Istat evidenziano come oltre il 60% degli italiani non legga: quali a suo avviso le cause e quali le possibili soluzioni?
I dati Istat evidenziano che oltre il 60% degli italiani non legge. Non sono un esperto del settore e quel poco che so l’ho appreso dalla frequentazione con la Direzione delle Biblioteche Comunali Milanesi per l’apertura di Ostinata.
Sino a qualche decennio fa era fondamentale appartenere a una famiglia che fa della pratica della lettura, una abitudine. In questo caso l’adolescente apprende a leggere e continua a farlo. Purtroppo oggi non sempre questo avviene per influenza dei nuovi media, dei social, etc…
In genere il basso livello di scolarità della famiglia di origine è una delle cause del basso livello di lettura. In tutti i paesi dove si legge più dell’Italia, la scolarità è più diffusa. In Italia si assiste poi al dramma dei giovani, sempre in aumento, che non studiano, non lavorano e non fanno apprendistato. È chiaro che questi giovani non leggono; uno spreco immane di risorse per l’Italia.
Concludendo le cause della non lettura sono principalmente una situazione familiare difficile, il precoce abbandono scolastico, una disoccupazione giovanile elevata, e l’influenza crescente dei nuovi media (TV, social)
È possibile educare alla lettura? Se sì, come?
Io penso di sì, naturalmente è la scommessa che ci siamo presi aprendo Ostinata. Partiremo dai bambini di ogni età proponendo letture animate, letture in gruppo; ma fondamentale sarà l’aiuto e il supporto dei genitori. Mi dicono che i genitori devono leggere ai bambini sin dalla loro più giovane età, ma è fondamentale continuare questa abitudine anche nei primi anni di scolarità del bambino in quanto la lettura è in questi anni uno sforzo che se non aiutato può compromettere il futuro.
Quali provvedimenti andrebbero a Suo avviso adottati per favorire la diffusione dei libri e della lettura?
Sono provvedimenti che riguardano l’intera società civile e sono molto interconnessi. Se è vero che la lettura incomincia in famiglia, è alle misure che favoriscono un ambiente familiare sereno ed equilibrato che bisogna guardare. Il che vuol dire, sembra banale ma è così, avere una casa decente e un lavoro continuativo e non a singhiozzo, solo così i genitori possono dedicare ai bambini attenzione e tempo per la lettura.
Quindi la scuola, che può operare con profitto sui bambini che provengono da queste famiglie che sono terreno fertile per una scuola che insegna a leggere e crea il bisogno per ulteriore letture. A questo punto le biblioteche possono innestare un percorso virtuoso che rende la lettura una pratica costante.
Resta da contrastare, ed è fenomeno enorme, il precoce abbandono scolastico senza un accesso al mondo del lavoro. Problema chiave per ridare valore alla società.
Paolo Prota Giurleo è nato a Modena il 24 marzo 1943 (famiglia sfollata per bombardamenti ma dopo pochi mesi ritornata a Milano); ha studiato al liceo scientifico, poi, nel 1963, ha iniziato a lavorare all’Unilever, società che è stata la sua vera università. Si è laureato in Economia sempre lavorando (6 anni di Bocconi, 3 all’Università Cattolica serale). Molto più tardi ha frequentato l’Insead di Fontainebleau (AMP 1988). Questo il curriculum lavorativo: Unilever: 1963-1974; Società General Supermercati: 1975 – 1980; E.Vismara di A. Biffi e C.: 1980 – 1986; Autogrill: 1987 – 2000; Jakala: Novembre 2000-2022 (è ancora nel Board di Jakala Holding). Esperienza di grande successo in Autogrill dove è stato A.D. quotando la società in Borsa, con una creazione di valore importante (in 3 anni valore iniziale moltiplicato per 12); e anche in Jakala, per un breve tempo come A.D. e poi per molti anni Presidente esecutivo. Da quando non ha più incarichi esecutivi in Jakala (2014) si occupa di progetti in favore della comunità, tra questi.. Ostinata.