“Mio Dio perché mi hai abbandonato” di Gérard Rossé

Mio Dio perché mi hai abbandonato, Gérard RosséMio Dio perché mi hai abbandonato. Inchiesta sui Padri della Chiesa da Giustino a Teodoreto di Cirro
di Gérard Rossé
Città Nuova Editrice

«Come dice anche il sottotitolo, in questa pubblicazione, senza la pretesa di essere esaustivo né particolarmente tecnico, intendo proporre un’indagine sul grido d’abbandono di Gesù in croce presso i principali Padri della Chiesa fino al V secolo, servendomi dell’introduzione generale di Soeur Gabriel Peters o.s.b, Lire les Pères de l’Eglise (Desclée de Brouwer, Paris 1981), e utilizzando principalmente la collana Sources chrétiennes (Cerf, Paris) e quelle di Città Nuova editrice di Roma, con le loro rispettive introduzioni, oltre che degli Opera Omnia di Ambrogio e di Agostino della medesima casa editrice.

Non ho neanche la pretesa di presentare il pensiero completo sulla morte di Gesù dei Padri esaminati; sarebbe un lavoro immane, e non mancano monografie sull’argomento. Come detto, la mia intenzione è di fare un sondaggio sui testi a disposizione, cercando di capire come essi interpretano, in relazione alla crocifissione di Gesù, il grido d’abbandono: «Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?», quindi Mt 27, 46 e Sal 21, 1 della LXX (cioè Sal 22, 2 ebraico) assieme a determinati passi affini come Dt 21, 23 («l’appeso al legno è maledizione di Dio») e la sua interpretazione in Gal 3, 13 in relazione a Gesù crocifisso; occasionalmente farò ricorso anche a citazioni paoline come 2 Cor 5, 21 e Fil 2, 6-7.

Mi sono permesso di fare delle osservazioni critiche al modo di avvicinarsi dei Padri al testo scritturistico, per mettere in luce i limiti delle loro interpretazioni, cosciente, certo, che i Padri dei primi secoli non potevano studiare la Bibbia con i metodi moderni dell’esegesi.

Inizio con Giustino (l’argomento non è presente nei Padri apostolici (Ignazio di Antiochia, Policarpo ecc.), né in Padri della Chiesa come Clemente d’Alessandria, Eusebio di Cesarea, Cipriano, Cirillo di Gerusalemme, che quindi non menziono) e concludo la trattazione con un “bilancio” che riassume l’indagine fatta ed espone anche i risultati della ricerca attuale sull’argomento.»

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