
di Massimo Cacciari
Adelphi
«Metafisica è la riflessione su ciò che nell’ambito della epistéme, all’interno stesso della scienza riguardante tà physiká e le forme del discorso che ne permettono lo studio, e a partire da esse, costringe a procedere oltre, a interrogare ancora, a ricercarne l’arché, e cioè quali princìpi diano il senso del loro operare; la connessione tra i loro diversi rami (se essi siano davvero tali, appartenenti a un albero comune); l’analogia costruibile tra ciò che è fenomenicamente osservabile e precisamente (nel senso che il termine assume nella scienza fisica contemporanea) calcolabile e ciò che dobbiamo cercare di dire o in-dicare, poiché è semplicemente impossibile tacere della propria vita. Concreto in verità è solo questo insieme – e la metafisica, oltre la scienza teorica della natura, è il sapere concreto di questo insieme. […]
Metafisica è l’attenzione per l’inosservabile dello stesso osservabile, in quanto questo, sub specie aeternitatis, rimane avvolto nell’Infinito. Nient’affatto uno sguardo teso a un al di là dell’essente, ma, all’opposto, alla inesauribile ricchezza del suo essere-relazione. Sguardo rivolto a un sapere concreto, un sapere, cioè, che nasce-e-cresce con la cosa stessa; sapere di sé possibile soltanto se con-cresce con quello della cosa, e viceversa. E sapere che, alla fine, si rivela sempre come anche non-sapere, poiché la cosa è osservabile soltanto sullo s-fondo della sua abissale provenienza e del suo imprevedibile avvenire. Lo sguardo metafisico sta così radicalmente accanto a tà physiká, ne ha così essenzialmente cura, ne è tanto phílos da cercare di esprimerli secondo ‘ciò’ che ne oltrepassa l’osservabilità, alla luce di ‘ciò’ che secondo l’ordine del tempo appare di essi indicibile. Nessuna osservazione delle cause finite e dei loro nessi può svolgere da sé tali problémata, e tuttavia questi ci vengono incontro, si impongono proprio a partire da quella osservazione e dalla theoría che ne sorge; il fenomenicamente osservabile si affaccia sul loro abisso e ne reclama l’esplorazione. Metafisica significa volerli affrontare, non rimuoverli, non dimenticarli, e nient’affatto pretendere di risolverli.»