
di Emidio Diodato e Raffaele Marchetti
il Mulino
«Questo volume intende fornire una sistematica panoramica dei principali aspetti della politica estera italiana e indirizzare l’agenda per future ricerche sul tema. È inteso dunque come un testo fondativo per gli studi politologici sulla politica estera italiana e più in generale per il dibattito pubblico sul tema. In questo senso il manuale non è solo uno strumento analitico che raccoglie il sapere accumulatosi negli anni all’interno degli studi politologici internazionalistici, ma anche una componente di una risposta accademica a un rinnovato interesse verso la politica estera italiana in un periodo di transizione internazionale che richiede sempre più una conoscenza adeguata dell’azione del nostro paese in Europa e nel mondo. I sei capitoli approfondiscono i modi in cui il tema della politica estera è affrontato nella letteratura politologica internazionalistica, con particolare attenzione alla formulazione delle politiche e al processo decisionale inteso come politica pubblica. Questo volume è una risorsa per studenti, analisti, giornalisti, funzionari pubblici e addetti ai lavori che cercano di comprendere il più ampio dibattito delle relazioni internazionali e del ruolo dell’Italia anche in chiave comparata.
Attualmente manca un manuale di politica estera italiana di stampo politologico. Si trovano pregevoli sforzi da un punto di vista storico e professionale a opera di diplomatici, ma una riflessione che sintetizzi il sapere accumulato con gli strumenti teorici e metodologici della scienza politica è ancora assente. A fronte di una lunga tradizione di studi diplomatici in ambito storico, da Di Nolfo [2003], Mammarella e Cacace [2006] e Pastorelli [1987] fino ai lavori di Romero e Varsori [Romero e Varsori 2006; Varsori 2022], in Italia la ricerca politologica non ha finora prodotto un quadro analitico completo su questo tema di ricerca, benché sia diventato sempre più rilevante nel dibattito pubblico.
Probabilmente resta valido il «teorema di Pasquino», secondo il quale il dibattito politologico sulla politica estera è un riflesso del basso profilo del paese. Oppure la mancata sistematizzazione del dibattito, a fronte del pur crescente interesse da parte degli studiosi di Relazioni internazionali, può essere interpretata come il risultato di una sistematica eliminazione dall’agenda politica di temi considerati troppo delicati per poter essere oggetto di discussione pubblica. Oltre il lavoro degli storici, altre riflessioni sono state prodotte da diplomatici di carriera a partire da Sergio Romano [2002]. […]
Manca insomma un manuale di riferimento sulla politica estera italiana che raccolga e sistematizzi il sapere prodotto nella nostra comunità scientifica sul tema. Il testo che proponiamo intende offrire esattamente uno strumento di comprensione della politica estera italiana nella sua complessità in modo tale che gli studenti, così come gli analisti, possano fare riferimento a un quadro teorico ben definito. Questo testo, fra l’altro, ambisce anche a farci recuperare il terreno perduto rispetto ad altri paesi nei quali la riflessione sulla politica estera posa su basi più antiche e consolidate.
Oltre a riempire un vuoto analitico – nel suo tentativo di offrire una chiara panoramica di una rilevante politica pubblica in Italia e dell’incrocio tra dimensione domestica e internazionale – il volume ha anche l’ambizione di favorire l’inclusione dello studio della politica estera nei corsi universitari di Relazioni internazionali, Politica internazionale e Politica comparata. […] Nel medio termine, ci auguriamo che l’insegnamento della politica estera italiana venga riconosciuto come corso standard a sé stante all’interno delle lauree politologiche che prevedono lo studio del sistema politico italiano. […]
Il manuale è pensato come uno strumento agile – ancorché completo – che spieghi come si svolge la politica estera italiana partendo dagli attori e dai processi per arrivare ai contesti internazionali che la vincolano e ai risultati ottenuti. Nel primo capitolo il manuale risponde anzitutto a domande quali, ad esempio: chi determina la politica estera italiana? Chi decide la partecipazione a una missione internazionale? Come se ne valutano gli effetti? Nel secondo e nel terzo capitolo, l’analisi storico-teorica cerca di chiarire la peculiarità della politica estera tra le altre politiche, quindi il suo legame con le relazioni internazionali. Le domande sono in questo caso, ad esempio: vi sono fattori permanenti che spiegano gli indirizzi di politica estera? Quali sono state le principali «giunture storiche» che hanno influenzato le fratture e le posizioni politiche? Negli ultimi capitoli si offre al lettore una guida sui grandi dilemmi strategici che il paese si trova ad affrontare, con riferimento a temi fondamentali come l’identità nazionale, la postura strategica, e specifiche aree geografiche di riferimento. Qui vengono poste, ad esempio, domande sul dilemma Europa-Mediterraneo, sul perimetro sociodemografico e sui limiti territoriali dell’Italia o sul livello di spesa pubblica per la politica estera e di difesa del paese.»