
Quali erano le danze di società più diffuse nell’800?
Dobbiamo pensare alle danze di società dell’Ottocento come ad un grande sistema composto da danze di gruppo e danze di coppia. Possiamo parlare di sistema in quanto l’insieme dei passi, delle figure, dei tempi musicali e delle tecniche di composizione erano in continua relazione organica. Musicisti e maestri di ballo creavano all’interno delle regole del sistema, che si autoriproduceva in un meccanismo di continua variazione, ma nel rispetto delle norme strutturali.
Le danze di gruppo ottocentesche hanno radici nei secoli precedenti, ma ricevano una nuova forma e modalità di esecuzione nell’800. Sono le country dance inglesi, conosciute in occidente come Anglaise, che consistono in due file parallele di dame e cavalieri che si fronteggiano; le contredanses francesi che prenderanno il nome di Quadriglie, che consistono in carrré di quattro o più coppie che si fronteggiano in quadrato; i Cotillon o The German le danze gioco che utilizzando passi di valzer, polka e mazurka animeranno tutte le feste da ballo con la logica dello scambio continuo del partner e dell’improvvisazione giocosa. Alla base delle danze di gruppo c’è sempre la coppia, ma si tratta di danze che possono essere realizzate solo in presenza di due o più coppie, in genere un numero pari superiore a quattro. Le danze di coppia in senso stretto sono quelle che possono essere realizzate anche dalla singola coppia, senza che vi sia alcun bisogno di altre coppie in azione. Sono il valzer, la mazurka, la polka, il galop e lo schottisch e tutte le danze che ne derivano (polka-mazurka, varsovienne, redowa, two-step…). Il minuetto, danza di corte dei secoli precedenti, aleggia per tutto il secolo nei manuali di ballo, ma non appare quasi mai nei programmi dei Balli.
Quali sono le fonti per lo studio della danza dell’Ottocento?
Le fonti sono diverse e soprattutto implicano diversi approcci metodologici. Per conoscere le danze del tempo la fonte principale sono i manuali di ballo prodotti dai maestri di danza. A seguire bisogna considerare i vademecum degli stampatori o editori. Si tratta di Manualetti prodotti in tutte le lingue occidentali che copiavano, spesso in maniera inappropriata, talvolta fino al ridicolo, i manuali dei maestri a scopo divulgativo. Quindi bisogna considerare le raccolte di musiche e danze. Si trattava sempre di opere prodotte da stampatori o editori a scopo divulgativo che contenevano musiche e figure specifiche per quella data musica. Un filone, in realtà una vera miniera, è costituito dai fogli prodotti dai musicisti e dai maestri di ballo, le due figure professionali agenti insieme o separatamente, contenenti musiche e descrizione di una singola danza. Quest’ultima è di certo la fonte più numerosa, in quanto la stampa del singolo foglio permetteva un impegno tipografico minore a fronte di un ritorno economico maggiore, ma al contempo la più difficile da conservarsi nel tempo.
Lo studio della danza nel suo aspetto di storia sociale implica un approccio ben più ampio. Ma il mio libro si limita all’aspetto tecnico del sistema ottocentesco di danza di società.