“Lumen gentium” di Dario Vitali

Lumen gentium, Dario VitaliLumen gentium. Storia, commento, recezione
di Dario Vitali
Edizioni Studium

«Il presente commento alla Costituzione dogmatica Lumen gentium è rivolto a quanti intendono approfondire il testo fondamentale del Vaticano II. […] In apertura di un corso introduttivo al Vaticano II, ho chiesto agli studenti, appena entrati in seminario e ancora a digiuno di teologia, quando fosse stato celebrato il concilio Vaticano II. Da una trentina di risposte, di cui solo un paio esatte, il concilio veniva situato in un arco di tempo che andava dal 1933 come terminus a quo, al 1987 come terminus ad quem! Il fatto, che certo può far sorridere, dimostra come, al di là delle celebrazioni di occasione, l’evento conciliare sia risultato estraneo ai “luoghi” della vita ecclesiale – parrocchie, movimenti, associazioni – in cui quei giovani hanno vissuto la loro esperienza cristiana.

Il che significa che non bisogna dare per scontata una recezione dell’ecclesiologia del Vaticano II; bisogna, anzi, domandarsi se e quali contenuti siano passati nel vissuto ecclesiale in questo periodo, segnato da una forte incertezza quanto ai percorsi di vita cristiana e scosso da continue polemiche sull’eredità del Vaticano II che hanno portato molti – troppi, soprattutto tra i giovani che accedono al ministero ordinato – a una sorta di rigetto, senza peraltro aver mai intrapreso un serio cammino di conoscenza dell’evento conciliare.

Davanti a una situazione del genere, bisogna tornare a studiare i documenti del concilio, riproponendoli nella loro ricchezza di contenuto, mostrando il cammino fatto dentro l’aula conciliare, dagli schemata approntati dalla commissione preparatoria alla redazione finale delle quattro costituzioni, i dieci decreti e le tre dichiarazioni.

Il presente studio prende in esame la costituzione dogmatica sulla Chiesa, che può essere a buon titolo definita la magna charta dell’ecclesiologia conciliare. Il commento è frutto di oltre dieci anni di insegnamento dell’ecclesiologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, dove è dato particolare rilievo al corpus dei documenti conciliari, in particolare alla Lumen gentium […]. Ho fiducia che l’opera possa costituire un reale contributo a una migliore intelligenza del testo, nella logica di un’«ermeneutica della continuità e della riforma», invocata da Benedetto XVI.»

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