“Lisa Morpurgo” di Melissa Panarello

Lisa Morpurgo, Melissa PanarelloPer tutti è Melissa P., la giovane autrice del fortunato bestseller 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire. Dopo una traiettoria più o meno coerente, ritroviamo oggi Melissa Panarello nelle vesti di astrologa; un percorso per certi versi paragonabile a quello di Lisa Morpurgo, la più grande astrologa italiana di tutti i tempi, cui la scrittrice di origine siciliana dedica il suo ultimo libro, pubblicato da Giulio Perrone Editore. Già, perché la Morpurgo inizia la sua ricerca astrologica in età matura, a quarantotto anni, da impiegata presso la casa editrice Longanesi dove traduceva testi dall’inglese e dal francese. «L’interesse verso l’astrologia fiorisce all’improvviso, durante la traduzione di un testo francese di François-Régis Bastide intitolato Lo zodiaco. Segreti e sortilegi

Una figura eccezionale, quella di Lisa Morpurgo: sì, perché «non è stata semplicemente un’astrologa, una di quelle che ti riceve nel suo studio con il libro di effemeridi e cartelle piene di temi natali; Morpurgo è stata prima di tutto una studiosa, una ricercatrice, una pioniera e quindi un’avventuriera.» Una donna «intelligentissima, colta, abile nei rapporti sociali.» Non solo; le certezze dell’Autrice si fanno ora incrollabili: «Lisa Morpurgo sapeva leggere il futuro eccome; Lisa Morpurgo era un’intellettuale, perché sapeva leggere anche il presente.»

Per Melissa, l’interesse per l’astrologia nasce «a un paio di anni dall’inizio della terapia psicologica che stavo seguendo e grazie allo studio del mio tema natale ho capito e approfondito molte cose che stavano venendo fuori durante le sedute dallo psicoterapeuta.» Secondo Lisa Morpurgo – che come Melissa è stata scrittrice, autrice di tre romanzi – «noi ci muoviamo assieme al cielo, non esiste un percorso già tracciato».

Elisa Dordoni, Morpurgo da sposata, cognome che mantiene anche dopo il divorzio, una laurea in Lettere, è una figura centrale per l’astrologia moderna, rappresentante di una personalissima «astrologia umanistica». Come ci ricorda la scrittrice siciliana, «in epoca antica e classica, l’astrologia e l’astronomia non erano separate e l’una era di supporto all’altra.» Sarà proprio la Morpurgo a darle una rinnovata dignità, «strappandola alle grinfie della divinazione da parrucchiere e rivestendola con i suoi abiti migliori, ma ammodernati.» L’astrologa «fa qualcosa che fino a quel momento nessuno aveva mai osato fare: pensa numericamente alle stelle, comprendendo con grande immaginazione e coraggio che lo zodiaco non è niente di diverso dalla geometria e dalla matematica.»

Il confronto con la sua maestra induce Melissa a un profondo sguardo introspettivo: «Non posso considerarmi un’astrologa come Morpurgo, e non per imbarazzo o timidezza. Lei era una studiosa e io ho imparato da lei, lei era capace di illuminazioni e intuizioni che sono un talento, una genialità non facilmente riproducibile in un altro essere umano. Come già detto, l’astrologia era la sua vocazione, molto probabilmente il destino che era stato tracciato per lei. Per me non è così, l’astrologia è uno strumento per capire e per dilettarmi, per trascorrere lieti pomeriggi con le amiche a cui leggere il tema dell’ultimo fidanzato o per scrivere oroscopi dignitosi sui giornali. Non è un caso che, dopo la scoperta dello zodiaco, Lisa Morpurgo abbia scritto solo altri due romanzi. Si fa così, si va a tentoni finché non si è scoperto cosa si è, chi si vuole essere e quale immagine ci rappresenta al meglio. Anche io ho fatto molti esperimenti, pur avendo iniziato con la scrittura cui sempre alla fine approdo, perché è la cosa che mi viene più facile o perché è solo scrivendo che raggiungo la necessaria solitudine per sentirmi libera. L’ultimo esperimento appena nato, l’agenzia letteraria, è quello che fino a questo momento riesce a rendermi più felice, perché non è lontano dalla scrittura e dai libri, perché aiutando i giovani e le giovani esordienti aiuto la me stessa adolescente che voleva pubblicare romanzi. Non so se ho appena trovato la mia vocazione, ma di certo in questi mesi ho dimenticato di morire.»

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