“Le grandi dinastie dell’antica Roma” di Andrea Frediani

Dott. Andrea Frediani, Lei è autore del libro Le grandi dinastie dell’antica Roma edito da Newton Compton: in che modo le grandi famiglie e le gentes hanno condizionato la storia di Roma?
Le grandi dinastie dell'antica Roma, Andrea FredianiLe grandi familiae e le gentes si identificano pressoché totalmente nella storia di Roma, soprattutto nel periodo repubblicano! Sono loro che hanno fatto cadere la monarchia e si sono liberate del controllo degli etruschi, loro che hanno monopolizzato le cariche istituzionali, i sacerdozi (che, non dimentichiamolo, orientavano anch’essi la politica con i vaticini), loro che hanno condotto alla vittoria e alle sconfitte le legioni, loro che hanno promosso la costruzione delle grandi opere sopravvissute nel tempo. Poi, con l’avvento degli homini novi, nell’ultimo secolo prima dell’era volgare, la loro leadership, messa in discussione da secoli ma mai veramente intaccata dalla plebe, è venuta meno e l’ascesa di avventurieri non tutti di illustre stirpe ha aperto la strada al principato. Contestualmente, le guerre civili che ne sono conseguite hanno decimato le gentes, provocandone il declino e perfino l’estinzione. Nell’impero, le grandi dinastie che non hanno conseguito il trono si sono guardate bene dall’attirare l’attenzione dell’imperatore e si sono accontentate per la gran parte di cariche onorifiche, soprattutto sacerdotali. Nel libro ho inserito una sola dinastia tardoimperiale, quella di Costantino il Grande, per permettere al lettore di fare un raffronto tra le modalità di ascesa di un clan in epoca repubblicana e quelle di epoca molto più tarda.

Che differenza esiste tra gens e familia?
La familia è uno dei rami della gens. Gli Scipioni, tanto per fare un esempio familiare al pubblico, sono un ramo della gens Cornelia: da qui il nome di Publio Cornelio Scipione l’Africano; abbiamo, nel suo caso, nell’ordine il praenomen, il nomen (che è quello della gens), il cognomen (quello della familia) e infine un cognomen ex virtute per le sue imprese, ovvero l’Africano. Ma è tuttora difficile stabilire quale delle due sia venuta prima. La gens potrebbe essere derivata dall’aggregazione di più familiae in tempi arcaici, oppure, più probabilmente, essere risultata dalla ramificazione di una gens.

Quali furono le più influenti dinastie dell’antica Roma?
Basta scorrere i fasti consulares, gli elenchi dei magistrati repubblicani, per constatare che la prima repubblica era una faccenda “in famiglia” soprattutto tra Giuni, Valeri, Semproni, Fabi, Emili, Servili, Corneli, Manli, Claudi, una ristretta oligarchia che ha resistito, in progresso di tempo, alle pressioni della plebe per una condivisione del potere, cooptando solo pochi eletti capaci di entrare nel patriziato partendo da categorie inferiori, come gli Aciili, tramite l’adlectio inter patricios.

Ogni dinastia vantava origini mitiche per legittimare il proprio potere.
È un tratto comune a molte culture. La familia aveva un capostipite reale e ben definito, vivo o defunto, la gens no, pertanto si rifaceva a qualche mitico antenato, da cui poteva aver ricevuto una specie di “investitura divina” a guidare le sorti dell’Urbe. È un’operazione di propaganda che ribadisce in tutti i modi Augusto, soprattutto tramite l’Eneide di Virgilio, dove viene amplificata la tradizione che faceva risalire le ascendenze dei Giuli fino Enea e, quindi, a Venere.

Come si sviluppò il potere della gens Giulia?
I Giuli erano tra le più antiche dinastie di Roma, tuttavia al loro prestigio non possiamo associare anche un potere effettivo stabile e duraturo, come per altre gentes, se non a partire da Giulio Cesare, che resuscitò le fortune della gens fino ad aprire la strada per l’impero al suo figlio adottivo e ai Claudi che Augusto adottò come eredi.

Quella dei Corneli fu tra le dinastie più longeve.
Il primo Cornelio che rivesta il consolato compare all’ìnizio del IV secolo a.C., l’ultimo nel IV d.C., per un totale di 106 volte. E la gens vanta pure un papa, oltre a personaggi di rilievo come Scipione l’Africano, Silla, lo storico Tacito, e le ramificazioni nelle varie famiglie degli Scipioni, Sullae, Luntuli, Cossi, Cetegi, Dolabellae.

Qual era la storia dei Claudi?
Augusto fece in modo che la loro vetustà risalisse ai tempi di Enea, facendo inserire nell’opera di Virgilio un tale Clauso che avrebbe combattuto con Turno contro il principe troiano. Provenivano dalla Sabina ma già all’inizio della repubblica i Clausi furono romanizzati in Claudi ed entrarono a far parte del patriziato d’élite, rivestendo il consolato per ben 53 volte. Personaggi come Marco Claudio Marcello, difensore di Roma contro Annibale insieme a Fabio Massimo il Temporeggiatore, Appio Claudio Cieco, promotore della Via Appia, Tiberio Claudio Nerone, vincitore di Asdrubale al Metauro, Publio Clodio Pulcro, tribuno della plebe, hanno fatto la storia dell’Urbe. E nell’impero, Tiberio è stato il secondo sovrano, Druso e Germanico i primi conquistatori della Germania, Caligola, Claudio gli imperatori successivi, tutti di sangue claudio, che si estingue con Nerone.

I Valeri vengono definiti nel Suo libro ‘eroi del popolo’.
Anche i Valeri sono tra le gentes originarie, tanto che Publio Valerio Publicola fu uno degli eroi della cacciata dell’ultimo re etrusco, Tarquinio il Superbo. Avendo rivestito il consolato in età repubblicana per ben 74 volte, furono tra le gentes più influenti e sicuramente tra le poche che si adoperarono per trovare un compromesso con le richieste dei plebei per una partecipazione più attiva al governo dell’Urbe.

Quale fu, a Suo avviso, la più potente dinastia romana?
Senza dubbio i Giulio-Claudi, scaturiti dall’unione tra il Giulio Ottaviano Augusto e Livia Drusilla, che portò all’adozione del Claudio Tiberio: hanno fondato un impero che, calcolando anche quello bizantino, è durato un millennio e mezzo e permeato l’intera società occidentale. Molti li conoscono attraverso la storia dei cinque imperatori della dinastia, ma nel libro che ho scritto insieme a Sara Prossomariti i lettori potranno trovare tutta la storia che precede il principato, ben più lunga e ricca.

Il potere delle grandi famiglie sopravvisse alla caduta dell’Impero?
In realtà, era già decaduto ben prima della fine dell’impero. Quasi tutti gli imperatori degli ultimi secoli provenivano dalle province, dalla Spagna, dal Danubio e perfino dall’Africa, e fin dalle guerre civili della tarda repubblica si era verificata una massiccia immissione di senatori non di origine romana e neppure italica.

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