
Trama
La Malnata, edito da Einaudi, è un romanzo di formazione ambientato nell’Italia degli anni Trenta dominata dal regime fascista, segnata dalla guerra in Abissinia. La storia, narrata in prima persona da Francesca (figlia di un negoziante di cappelli e di una casalinga arrivista), si svolge a Monza, città finora poco esplorata dalla narrativa. La giovane dodicenne di origini borghesi si trova un giorno a spiare da lontano Maddalena, disprezzata e nota a tutti con il soprannome di Malnata perché, a quanto pare, capace di lanciare maledizioni. In realtà, la ragazza stuzzica e cattura l’attenzione di Francesca che sogna di diventare sua amica proprio in virtù di questo suo essere al di fuori di qualsiasi schema, ribelle e sicura di sè. L’amicizia che si instaura tra le due è qualcosa di davvero profondo che le porterà a crescere, a denunciare la sopraffazione e l’abuso di potere. «Da grande ci voglio andare, – disse Filippo, – così imparo a sparare col moschetto e mi prendo anch’io le donne dei nemici».
Recensione
Libro di esordio di Beatrice Salvioni, scrittrice monzese classe 1995, La Malnata è divenuto in breve tempo un caso letterario. Tradotto in 32 lingue è una storia di amicizia, solidarietà femminile, ma anche di coraggio, determinazione, sensibilità che riflette in qualche modo la realtà contemporanea. «Da una parte c’era la vita come la conoscevo, dall’altra come me la mostrava la Malnata. E quello che prima mi pareva giusto diventava deforme come il riflesso nell’acqua del lavabo quando ti sciacqui la faccia». Ambientato in una Monza fascista, oppressa dal sessismo e dalla violenza, il romanzo di formazione evidenzia come la forza dell’amicizia sia in grado di spingere due ragazzine a opporsi alle ingiustizie del tempo e al maschilismo, facendo sentire la propria voce in un mondo che vuole costringerle a tacere.
Dalla penna dell’autrice nascono Francesca (peraltro anche voce narrante) e Maddalena, due personaggi completamente diversi tra loro ma accomunati dal desiderio di non appartenere a degli stereotipi e di non essere conformi alla norma. La Malnata funge da catalizzatore che permette all’amica coetanea, per natura più remissiva e impaurita, di scrollarsi di dosso le regole e tutte quelle limitazioni che le erano state imposte dalla famiglia e dalla società più in generale. La Malnata rappresenta dunque l’anticonformista che fa paura e attira pregiudizi. Il personaggio può essere paragonato in qualche modo alle cinque ragazze iraniane che hanno danzato senza velo lo scorso 8 marzo, sfidando tutti i divieti e mettendo a rischio la propria vita.
Il personaggio di Francesca tuttavia non deve passare inosservato. La giovane è, in realtà, la vera protagonista del romanzo: di origini borghesi, sa di essere incastrata in una vita che non le appartiene, le sta stretta, in cui le regole vanno rispettate e mai violate, così come i peccati che non possono e non devono essere commessi. Grazie a Maddalena subisce un cambiamento radicale, riuscendo a capire l’importanza della ribellione e assaporando il gusto della disobbedienza. Le due adolescenti, tuttavia, sono complementari e indispensabili l’una per l’altra: Maddalena insegna a Francesca a essere libera, mentre quest’ultima impara a scrollarsi di dosso il senso di colpa che la perseguita da anni.
Impossibile non affezionarsi a Maddalena e Francesca, personaggi che a quanto pare, in base ad alcune dichiarazioni rilasciate dalla stessa Beatrice Salvioni, potrebbero tornare molto presto in un sequel della storia. Intanto, una certezza c’è ed è già stata confermata: La Malnata diventerà una serie per la tv. La trama e i protagonisti sono molto veritieri, rispettano i profili creati dalla scrittrice monzese, catapultando gli spettatori in un’epoca difficile, vero e proprio tabù per chi ha vissuto in prima persona quegli anni segnati dal terrore, da regole, coprifuoco, ronde e da bombe che piovevano dal cielo come fuochi d’artificio.
L’autrice sorprende per la dovizia di particolari con cui descrive la Monza degli anni Trenta, sotto il regime fascista. Non vengono riportati solo fatti storici ma evocati anche dettagli della vita comune, rumori, odori e sapori della quotidianità del tempo che si mescolano inevitabilmente a tematiche di spessore e più che mai attuali come il sessismo, la violenza, il coraggio e la ribellione.
Apprezzato dalla critica e dagli editori stranieri per l’unicità della voce, dello stile e la maturità della giovane scrittrice italiana (evidente nella storia e nella delineazione dei personaggi principali e secondari), il romanzo vanta uno stile scorrevole, lineare, rivelandosi nel complesso una lettura piacevole nonostante i temi affrontati siano tutt’altro che leggeri. Grande manoscritto della nostra epoca, La Malnata invita giovani e adulti alla riflessione: la vera ricchezza è saper essere se stessi anche all’interno di una società patriarcale costituita da stereotipi. In ogni caso, è bene ricordare che vale sempre la pena far sentire la propria voce!