“La costola storta. Testi e pretesti della misoginia tra i musulmani” di Marisa Iannucci

La costola storta. Testi e pretesti della misoginia tra i musulmani, Marisa IannucciLa costola storta. Testi e pretesti della misoginia tra i musulmani
di Marisa Iannucci
Giorgio Pozzi Editore

«Maschilismo e scarsa considerazione per le donne coinvolgono tutte le società e le culture umane. Discriminazione, oppressione e violenza sulle donne sono presenti ovunque, in qualunque religione, sistema sociale e politico. […] Che sia un problema del tutto presente e urgente anche nelle società a maggioranza musulmana è un dato di cui bisogna prendere atto, così come bisogna capirne le cause per contrastarlo. In Africa e in Asia, continenti in cui l’Islam è più diffuso, lo status delle donne presenta gravi problemi, e anche nelle comunità musulmane della diaspora, in Occidente e in particolare in Europa, vi sono criticità evidenti nella condizione femminile e nei rapporti di genere. […]

L’Islam ha un ruolo nella misoginia diffusa nelle società musulmane? Essa proviene in qualche modo dai suoi testi, o dall’elaborazione sapienziale successiva, o dalla religione che si è sviluppata in seguito alla predicazione del profeta Muhammad e nei secoli seguenti? Perché le società islamiche sono così lente nel recepire le istanze dei movimenti delle donne, movimenti che, in Nord Africa come nel Vicino Oriente, hanno una storia lunga più di due secoli?

Queste domande sono fondamentali per le donne musulmane. Capire le origini del sessismo religioso e decostruirlo è necessario, perché la religione è un fattore molto importante nei paesi musulmani. Il Corano è un testo – per i credenti un testo rivelato – del VII secolo, interpretato nel corso dei secoli successivi in grande maggioranza da uomini che avevano una concezione del diritto e della giustizia diversa da quella contemporanea. Seppure alcuni aspetti culturali siano stati affrontati in modo graduale – come il consumo di alcool, che è stato prima sconsigliato poi vietato – il Corano ha previsto l’abbandono di molte consuetudini grazie a una diversa educazione e a nuove pratiche. […]

Anche nei rapporti di genere è evidente l’importanza che il Libro dà alle donne, nel tentativo di sollevarle dalla posizione svantaggiata in cui si trovavano nel VII secolo. È palese il carattere pedagogico di molti versetti che intimano gli uomini a trattare bene le loro mogli, e la predicazione di Muhammad è ricca di tali raccomandazioni. Il dibattito attuale a proposito di questioni di genere nel Corano, e in particolare sui diritti delle donne, si basa sul concetto di uguaglianza e di dignità umana. Il tema è se il Corano conceda lo stesso status a uomini e donne, la stessa dignità e una sostanziale uguaglianza. […] A monte di questa riflessione è bene ricordare che l’uguaglianza è una preoccupazione relativamente recente tra gli studiosi del Corano, non essendo un concetto presente nei tempi antichi. Vi sono state discussioni sulle donne e sui loro diritti anche in passato, ma non nei termini odierni. In tutta la storia sapienziale islamica vi è sempre stata una grande eterogeneità nell’interpretazione del Corano, e il tema del genere non fa eccezione. Gli interpreti premoderni (quelli i cui insegnamenti sono giunti a noi sono quasi tutti maschi) non hanno mai messo in dubbio che il testo concedesse più diritti e più responsabilità agli uomini, ritenendo che l’uomo fosse per sua natura più adatto ad assolvere particolari compiti e a godere di determinati privilegi. Ciò non destava preoccupazioni rispetto alle donne: la premura degli esegeti e dei giuristi del periodo premoderno era di garantire che uomini e donne fossero trattati in modo giusto, secondo le norme stabilite dalle varie scuole di diritto islamico. […]

Per molti musulmani e musulmane contemporanei la questione posta – se il Corano tratti uomini e donne come uguali – è di fondamentale importanza, anche perché, nonostante gli effetti nefasti delle colonizzazioni e la mancanza di libertà, in gran parte hanno fatto propri questi concetti. […]

La maggior parte degli studiosi del Corano oggi sostiene i concetti di uguaglianza e disuguaglianza con orientamenti e fini diversi. Ma a mio avviso non è corretto difendere una posizione rigida – uguaglianza contro disuguaglianza – perché nel testo non è prevalente il concetto di uguaglianza come lo intendiamo oggi, quanto piuttosto quelli di giustizia e di equità. È necessario quindi storicizzare e fare una lettura contemporanea.

Un principio chiaro nella Scrittura è che gli esseri umani hanno un’unica origine e sono fatti della stessa materia, sono tutti uguali in dignità, indipendentemente dal sesso, dall’aspetto fisico e da altre differenze, sia biologiche che culturali. […]

Eppure, l’Islam è spesso considerato una religione misogina, e la condizione delle donne in molti paesi a maggioranza musulmana potrebbe confermarlo, se non fosse che la condizione delle donne non è facile in quasi tutti i paesi del mondo, e fenomeni come violenza domestica, femminicidio e discriminazione di genere sono diffusi ovunque, con diversi livelli di gravità. […] Anche nei paesi a maggioranza musulmana negli ultimi due secoli questi movimenti hanno ottenuto grandi risultati, pur non equiparabili all’Occidente, dove si è goduto di maggiore democrazia e libertà. […] Eppure grazie al Corano alle donne sono stati riconosciuti diritti prima negati – come il voto, il divorzio, l’eredità – molti secoli prima del loro riconoscimento in Europa.

Lo scopo di questo lavoro è sottolineare le incongruenze di una parte della Sunna rispetto ai testi coranici. Si tratta di una questione spinosa, in quanto per i musulmani sunniti la tradizione profetica è l’unica fonte scritta, insieme al Corano, considerata parte della Sharī’a, la legge sacra islamica. […]

La Sunna ha perciò un ruolo centrale nel fornire un esempio morale e una guida etica; serve inoltre a spiegare il Corano, soprattutto alcuni versetti in cui per comprendere le parole della scrittura è necessario conoscere il contesto della rivelazione, e si fa riferimento alla vita e all’insegnamento del Profeta.

Quanto detto sopra non è una questione da poco. Dal momento che la Sunna ha – per i musulmani sunniti, ovvero la maggioranza dei fedeli nel mondo – un’importanza equiparabile al Corano, porsi in modo critico rispetto ad essa causa forti reazioni. È evidente però che oggi è necessario uno spazio sereno di dibattito per affrontare la questione, e il problema dello status delle donne è un buon inizio per far cadere questo tabù. […] Da femminista e credente, ritengo che ci sia un urgente bisogno di ripensare l’autorità degli hadīth. Mi rendo conto che ciò è sempre stato compito di esperti di hadīth (muhaddithīn), ma nei secoli il lavoro filologico è stato ampiamente svolto, e abbiamo moltissimo materiale autorevole su cui lavorare. Ciò che serve ora è uno sguardo nuovo, contemporaneo, su questa parte della Sunna – gli hadīth che parlano delle donne – che abbia il coraggio di depurarla dai testi deboli, falsi, incongruenti e di rigettare ciò che non è compatibile con il messaggio di uguaglianza e di misericordia del Corano. […] I diritti umani e lo sviluppo umano delle donne musulmane e dell’intera società musulmana non progrediranno fino a quando gli hadīth non saranno riesaminati con un nuovo approccio all’interno del quadro islamico, spostando il discorso sulla comprensione dell’Islam dal dogma a una visione del mondo razionale, pur essendo religiosa. Molti sapienti antichi, anche nell’Occidente islamico – per esempio Ibn Rushd (in Occidente conosciuto come Averroè) – ci hanno aperto la strada. […]

Il turāth islamico è ricco di opere e preziosi contributi che possono essere recuperati e inglobati in questo rinnovamento. Abbiamo a disposizione secoli di studio spesi a catalogare gli hadīth – per l’autenticazione e l’affidabilità dei narratori – ma è il momento di lavorare sui contenuti di queste narrazioni, e sulla loro conferma da parte del Corano. Per una società giusta, che si ispiri al Corano nei suoi ideali di libertà e dignità umana, a partire da chi oggi è oppresso.»

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Non perderti le novità!
Mi iscrivo
Niente spam, promesso! Potrai comunque cancellarti in qualsiasi momento.
close-link