
Il 4 marzo è, al contempo, l’ultimo atto dei mutamenti strutturali e dei fallimenti che hanno segnato gli ultimi venti anni e la punta dell’iceberg di un percorso in divenire, di un mutamento d’epoca di cui vediamo solo i primi passi.
Il processo che ha portato al cambiamento politico di oggi è stato preparato dalle crisi, dalle trasformazioni strutturali, dai fallimenti nelle politiche e nelle strategie. Un percorso che ha, dapprima, generato il mutamento dei paradigmi politici e valoriali dell’opinione pubblica e, successivamente, la conquista del popolo da parte di alcune forze politiche e di alcune proposte neo-ideologiche.
Il mutamento intervenuto non è stato superficiale, ma ha iniziato a trasfigurare (a ridisegnare) la mappa del quadro politico-narrativo del Paese. L’evoluzione in atto ha modificato la mappa del campo politico, ridefinendo le identità e la loro amalgama; ristrutturando gli assi entro cui si muove il pendolo ideologico-narrativo delle proposte politiche; generando sia nuove narrazioni-ideologiche, sia ri-tratteggiando alcuni spazi ideologico-narrativi entro cui si vanno ricomponendo alcune delle precedenti identità e dimensioni politiche nostrane.
Quali mutamenti strutturali sono intervenuti nelle classi sociali, nel mondo del lavoro e nella società?
I mutamenti strutturali sono stati:
- l’affermarsi del consumismo che, dagli anni Novanta in poi, ha iniziato a dispiegare i suoi effetti sulla società, sull’essere cittadini e sulla relazione tra le persone, lo Stato, i partiti, le forme del potere e della democrazia. Un processo che, nel tempo, ha condotto allo sfarinamento della società civile e delle sue istanze di rappresentanza, a favore di una multitudo, di una realtà composta di insiemi di istanze e individui socializzati attraverso legami deboli;
- la crisi economica, lo sfarinamento del ceto medio, l’infragilimento della società, il riemerge delle classi subalterne come attrici politiche e l’insediarsi della classe aspirazionale;
- il ruolo dei social network e della rete nel ridisegnare uno spazio politico emozionale e radicalizzato. I social hanno incentivato il ruolo della comunicazione simbolica e narrativa, agevolando l’espressione diretta dei propri sentimenti e delle proprie posizioni, senza il filtro del politically correct. Hanno, soprattutto, consentito il riconoscimento clanico.
- le crisi climatiche e i disastri ambientali, che hanno mutato il rapporto tra le persone e l’ambiente;
- la crisi congiunta della rappresentanza e del modello di democrazia
Al fianco di queste trasformazioni strutturali e in modo correlato con esse, si sono determinati (sia a livello globale, ma con effetti anche a livello nazionale, sia con peculiarità nazionali) alcuni fallimenti che hanno inciso sugli assetti della società e sui suoi equilibri politici. I fallimenti individuati sono:
- il fallimento della teoria dello sgocciolamento, il trickle down: date ai ricchi e parte di queste risorse ricadranno sui poveri;
- la caduta del liberismo e del suo appeal egemonico;
- l’accrescersi delle contraddizioni determinate dalla flessibilità nel mondo del lavoro;
- il fallimento della globalizzazione e della sua promessa cosmopolita;
- la crisi e la caduta delle élite;
- lo spiaggiamento della Terza via;
- la fine del ruolo propulsivo del sogno europeo;
- l’infrangersi del sogno di felicità promesso dal consumismo;
- il fallimento delle politiche sull’immigrazione;
- il vuoto di politiche per le periferie urbane;
- l’assenza di politiche per il Sud;
- la caduta agli inferi delle banche.
In che modo mutamenti, crisi e fallimenti hanno trasformato (o stanno trasformando) i sentimenti politici e valoriali delle persone?
I fallimenti e le trasformazioni strutturali non sono stati inerti, ma hanno generato la metamorfosi in alcuni paradigmi che conformano la nostra società e il modo di pensare delle persone. Cambiamenti che hanno determinato la possibilità di ridisegno del campo politico nostrano e dei suoi portatiti ideologico-narrativi e, quindi, la conquista del popolo. I mutamenti individuati sono:
- il ritorno delle letture di classe e la voglia di rancoroso riscatto
- la ricerca affannosa di tregua e leggerezza esistenziale
- il bisogno di senso del futuro
- il ritorno del valore del lavoro
- il peso strategico della giustizia sociale
- il paradigma della chiusura verso gli altri e i germi dell’intolleranza
- le pulsioni neo-comunitarie, tra chiusure (maggioritarie) e aperture (minoritarie)
- il paradigma della scelta esistenziale dell’onestà
- gli istinti anticapitalisti, tra visioni romantiche e spirito anti-élite
- le aperture sui nuovi diritti e sull’autodeterminazione delle persone
- l’affermarsi dell’ambiente come valore e del green life style.
Come si è giunti al superamento definitivo delle vecchie ideologie e allo sfarinamento identitario dell’asse destra-sinistra?
Dopo aver evidenziato come sono mutate le identità politiche degli italiani dal 2013 a oggi, il volume riflette sul superamento dell’asse destra e sinistra. Il nuovo campo politico, in via di definizione, non appare più lineare come nella Prima e nella Seconda Repubblica strutturato lungo il tracciato che va da destra a sinistra, ma sembra essere divenuto tridimensionale. Esso si articola sia lungo un asse orizzontale che scorre lungo due differenti percezioni della comunità, da serrante a aperta, sia lungo un asse verticale, che raffigura le istanze antitetiche del vertice e della base sociale.
Il libro porta alla luce, quindi, le nuove dimensioni narrativo-ideologiche che si stanno affermando all’interno di questo campo politico tridimensionale. Alcune sono delle vere e proprie ideologie, in grado di creare senso di appartenenza, proposta di futuro per il Paese e adesione emozionale altre sono spazi ideologico-narrativi, comunità di sentire, in via di conformazione.
Quali nuove narrazioni ideologiche e identità valoriali porta con sé il nuovo spazio politico che si va affermando?
Per il momento possiamo individuare almeno 4 nuovi spazi ideologici. In primis abbiamo la narrazione primatista, “prima gli italiani”. Una narrazione che ha un partito e un leader che l’incarnano con chiarezza. Le altre narrazioni sono, soprattutto, degli spazi politico-ideologico-narrativi, delle comunità di sentire, non ancora chiaramente delineate e amalgamate. Ambiti politici in cui albergano pulsioni comuni, che non hanno ancora trovato un partito e un leader di riferimento. Si tratta di “comunanza umanistica” per l’aspirazione a una good society il cui tratto identitario potrebbe essere identificato con il claim le persone innanzitutto. Il terzo spazio politico in via di definizione riguarda il vertice della società, le nuove élite moderato-aspirazionali. La loto pulsione è verso una società guidata da persone competenti, moderate e innovatrici. Il claim che potrebbe caratterizzare questa narrazione ruota intorno al concetto di innovazione della compostezza. Infine, uno spazio ideologico-narrativo coperto da un partito, ma che vive al suo interno spinte e controspinte e che è alla ricerca di un proprio dimensionamento ideologico sull’asse comunità serrante-aperta: il terzo si tratta della narrazione ideologica “popolo contro élite”. Il volume analizza i possibili scenari evolutivi del campo politico, che portano a ipotesi sia di natura neo-peronista, sia si dimensione neo-comunitaria.
In questo gioco di confronti tra soluzioni opposte, nel più classico dei refrain italici, il Paese potrebbe assestarsi anche in una sorta di interregno permanente, in cui nessuna delle sue pulsioni contrapposte ha il sopravvento sull’altra, determinando equilibri politici tutti da definire e verificare. Nel tirare le fila del ragionamento, occorre evidenzia anche i temi o meglio i rischi (le sette “R”) con cui, chiunque governerà nei prossimi anni e qualunque ideologia risulterà maggioritaria, dovrà fare i conti: Rivoluzione 4.0; Reliance (ritessere i filamenti sociali); Rischi ambientali di classe; Redditi, Rivolte, Razzismo e Recessione.
Enzo Risso, direttore scientifico di SWG Spa di Trieste, docente di Teoria e analisi delle audience (Laboratorio di ricerca sui media digitali e le audience multiscreen) presso l’Università La Sapienza di Roma. È autore di una vasta bibliografia di volumi di ricerca su temi valoriali, politici, economici e sociali del Paese. Per Guerini e Associati ha realizzato Con rabbia e speranza. Il nuovo volto dell’Italia in cerca di riscatto (2016) e In modo diverso: 1997-2017: come è cambiata l’opinione pubblica italiana (2017).