“Nora, mia cara, è normale preoccuparsi del futuro” disse la bibliotecaria, Mrs Elm, con gli occhi che brillavano.»
Queste le parole con cui Matt Haig, scrittore britannico classe 1975 apre il romanzo La biblioteca di mezzanotte, edito da E/O.
Nora ha trentacinque anni e ha deciso di porre fine alla sua vita. Il peso delle aspettative – sue e delle persone che l’hanno circondata – si è fatto troppo grande e lei non riesce più a sopportarle. In particolare non riesce ad accettare di aver sprecato tutte le possibilità che aveva per cercare di condurre una vita soddisfacente. Fin dalle prime pagine è palpabile il suo senso di inadeguatezza e di svuotamento di senso. Così quando il suo gatto muore e lei ne prova invidia capisce che per lei è giunto il momento. Lascia un’ultima lettera in cui scrive che ormai ha sprecato tutte le possibilità di fare qualcosa di buono della sua vita. Che il mondo l’ha abbandonata e che quindi ora sarebbe stata lei ad abbandonare lui. Nora, sente di non aver più niente da dare. Chiede di essere gentili gli uni con gli altri e saluta: Addio, Nora.
Ma la sua storia inizia proprio lì, dove decide di porre un termine. Il suo tentativo di suicidio la porta altrove. Non direttamente alla morte, ma in un luogo di passaggio: a mezzanotte, si ritrova in una grandissima biblioteca. È confusa, spaventata e non capisce cosa stia accadendo. Ma tra tutta la confusione scorge qualcosa, o meglio, qualcuno di molto famigliare e molto importante. È Mrs Elm, la bibliotecaria della sua scuola elementare. Con lei passava tutti i suoi intervalli; Non solo quelli di cattivo tempo in cui sarebbe stato facile decidere di stare al riparo, ma anche quelli di sole. Davanti a una scacchiera, con la bibliotecaria parlava di cose semplici e godeva della sua saggezza. Ma cosa ci fanno ora loro due in quella strana biblioteca, e soprattutto è riuscita a morire?
Parlando con Mrs Elm, Nora scopre di non trovarsi in un vero e proprio luogo fisico, bensì in un luogo di possibilità. Gli immensi scaffali che osserva tutto intorno a lei contengono migliaia di libri e ognuno di essi rappresenta una delle vite che Nora avrebbe potuto avere. Vite legate a scelte diverse. Al coraggio e alla paura.
Nora ha la possibilità di prenderne uno alla volta e provare a viverle. Attraverso i libri scoprirà come sarebbe stato diventare una nuotatrice professionista, una cantante famosa, una scienziata attivista o semplicemente una buona amica.
All’interno della biblioteca c’è una regola: se dovesse riprovare ancora quel dolore tornerebbe immediatamente indietro. Lì potrebbe scegliere un altro libro. Ma attenzione, perché anche il tempo non è infinito. Non scorre alla stessa velocità, ma non potrà continuare a cambiare vita per sempre. Se in nessuna vi troverà soddisfazione, morirà per davvero.
Libro dopo libro, Nora si rende conto che si sta portando sempre dietro qualcosa e che nessuna di queste è perfetta come l’aveva immaginata; Il dolore nasce da ciò che accade o da come lo si vive?
Pubblicato nel 2021 con la traduzione dall’inglese di Paola Novarese La biblioteca di mezzanotte è un romanzo di 329 pagine in cui alcune domande permeano tutte le vite, anche quelle di chi legge. Quanto si può scappare dal proprio dolore? E quanto si è abituati a imputarlo a ciò che accade rispetto a ciò che non si vuole affrontare?
Il lettore seguirà la scelta estrema di Nora, scelta che lo scrittore ha il coraggio di raccontare. Matt Haig si distingue tra gli scrittori di oggi proprio per questo: la capacità di trattare il tema della salute mentale con profondità e onestà. Il suo è un movimento di sensibilizzazione e rottura dei pregiudizi nei confronti di chi soffre di un male sempre più presente. Haig non si tira fuori dalla causa, si posiziona in prima linea con l’esperienza personale e con una penna delicata e travolgente.
Hélène Carlotta Lupatini