
Al Grande incendio dobbiamo la Roma antica che noi tutti conosciamo: senza di esso non esisterebbero né il Colosseo, né la grandiosa Domus Aurea mentre il Palatino e buona parte dell’area del Foro romano sarebbero molto diversi. Anche la basilica di San Pietro «senza quel fuoco probabilmente non sarebbe stata edificata, essendo costruita sopra la tomba di Pietro, martirizzato, come tanti altri cristiani, con l’accusa ingiusta» di averlo appiccato.
Il Grande incendio di Roma fu una tragedia devastante eppure non è stato molto trattato e spiegato: «sono pochissimi i saggi che lo descrivono, per lo più stranieri e piuttosto sommariamente». Non c’è da stupirsene: «si hanno pochissime informazioni sulla sua dinamica e la sua evoluzione. Di conseguenza si tende a descriverlo superficialmente, riassumendo nove giorni di fuoco in pochi paragrafi.»
Alberto Angela si incarica dunque di descrivere da par suo com’era Roma ai tempi di Nerone, come l’incendio l’abbia devastata e quali conseguenze ebbe nei secoli a venire. Nel primo volume della Trilogia l’Autore ci accompagna alla scoperta di quella che era la città più popolosa del mondo antico proiettandoci nella vita quotidiana dei romani. L’Urbe rivive attraverso gli occhi dei protagonisti noti e meno noti, dai grandi personaggi dell’antichità come Plinio il Vecchio e il futuro imperatore Tito a due anonimi vigili del fuoco (vigiles), Vindex e Saturninus, nella loro ronda quotidiana.
È una città caotica e pericolosa quella sapientemente descritta dall’Autore, nella quale, come racconta Giovenale, è necessario far testamento prima di uscire di notte, tante sono le minacce; una città nella quale i compiti di polizia sono svolti dal corpo dei Vigiles. Angela ne descrive l’organizzazione e le mansioni accompagnandoci in una delle loro consuete ronde notturne. Scorrono così le figure che animano la vita della città, dai lettighieri (lecticarii) ai conciari, dai banchieri (argentarii) ai venditori di libri (bibliopola). Ogni figura offre lo spunto per un coinvolgente racconto delle abitudini degli antichi romani, sempre nello stile affabulatorio al quale il conduttore di Ulisse e Passaggio a Nord Ovest ci ha piacevolmente abituati. E poi gli spettacoli al Circo Massimo, i problemi “eterni” della città omonima in un vividissimo quadro dalla inaspettata e conturbante attualità…
Il secondo volume sarà dedicato al gigantesco incendio, basandolo anche sugli ultimi ritrovamenti degli archeologi. Si scoprirà così che Nerone, con ogni probabilità, non è responsabile del disastro. Per la ricostruzione degli eventi, Angela si è avvalso di storici e archeologi ma anche dell’aiuto degli ingegneri del Corpo dei Vigili del Fuoco per cercare di comprendere le dinamiche che hanno consentito all’incendio di estendersi.
Il terzo libro della Trilogia sarà infine dedicato alle conseguenze storiche del Grande incendio: la persecuzione dei cristiani e la riedificazione di Roma seguendo Nerone nella sua progressiva “follia” sino alla morte. E noi fremiamo dalla voglia di leggerli!