
«La bibliografia musicale — intesa nella sua tradizionale accezione — è una disciplina transnazionale fin dalla sua nascita: l’impulso a questo scambio globale d’informazioni musicali venne dato nel secolo scorso da personalità d’istituzioni diverse» tra le quali Barry Brook (1918—1997). «Dalla seconda metà del Novecento la bibliografia musicale ha sviluppato strumenti per una migliore conoscenza della musica, sia in ambito locale che sovranazionale, e si è evoluta come linguaggio disciplinare nella consapevolezza che l’arricchimento culturale dovuto alla conoscenza delle diversità rappresenta per la disciplina un fortissimo incentivo.»
«Il termine ‘bibliografia musicale’, anche se nelle trattazioni in italiano ciò spesso non appare, presenta una molteplicità di significati oggi, al di là della tradizionale definizione di ‘compilazione di liste ragionate di volumi e letteratura musicale inerenti a soggetti e materie musicali più o meno specifiche’. […] Stanley Boorman […] ha fornito una prima generale definizione della bibliografia musicale come «studio e descrizione dei documenti musicali e della letteratura musicale specialmente in forma edita».
Il libro affronta la materia in modo introduttivo e complessivo, «considerando sia gli aspetti legati al mondo dell’informazione bibliografica musicale in rete e su cartaceo, che gli istituti e i centri di ricerca, sia le questioni legate alla documentazione della musica e soprattutto alle biblioteche musicali, ai depositi digitalizzati, ai fondi musicali in Italia e all’estero e introduttivamente alla loro gestione. Gli argomenti principali che vengono trattati sono dunque «la musica nelle biblioteche reali e virtuali, e i relativi depositi istituzionali musicali in rete, le modalità della documentazione musicale con alcuni cenni alle problematiche della trasmissione della musica in particolare manoscritta, la ricerca bibliografica e le risorse di rete e cartacee.»
«L‘interesse della biblioteconomia e bibliografia musicale contemporanee si è decisamente orientato oggi verso la produzione, conservazione e ricerca delle risorse di rete digitali. Si ritiene che questa tendenza internazionale, negli anni a seguire, viste anche le nuove tecnologie, non potrà che approfondirsi e ampliarsi».
Nel testo «si affrontano alcune questioni di base che concernono il documento musicale nel suo supporto cartaceo e la ricerca con strumenti repertoriali tradizionali realizzati anteriormente o durante la rivoluzione del digitale. […] La bibliografia della musica, intesa come disciplina musicologica globale, come studio della trasmissione del testo musicale scritto, mai come oggi si avvale della presenza in rete di materiali e risorse nati digitali o digitalizzati commerciali o fruibili liberamente da tutti, che migliorano e ampliano le possibilità per chi ricerca la musica e gli scritti sulla musica.»
L’autrice vanta un’esperienza pluriennale di docenza nelle Università di Genova e Pisa oltre che nell‘insegnamento della disciplina Strumenti e metodi della ricerca bibliografica musicale nel Conservatorio di Genova. Opera inoltre come bibliotecaria del Conservatorio Paganini di Genova.