
Dove si pratica il teatro ragazzi? E come si è strutturato, negli ultimi anni, il panorama del teatro ragazzi italiano?
È un teatro diffuso in tutta la nazione che si struttura dal grande, con i centri proposti a questo, sino al medio, con le molteplici compagnie che lo praticano, sia ai singoli operatori alle semplici maestre e maestri che lo praticano. Importanti poi sono i Festival che durante l’anno da marzo a dicembre vengono organizzati in tutta Italia dove gli operatori giungono per vedere le ultime creazioni. Poi abbiamo i Premi, il Premio Eolo, l’Oscar del teatro ragazzi italiano, organizzato dall’omonima rivista online e il Premio Scenario organizzato dall’omonima associazione dedicato al rinnovamento del settore.
Quali sono i linguaggi e le forme utilizzati nel teatro per e con i ragazzi?
Spesso si pensa che una drammaturgia scritta per i ragazzi debba essere semplice, elementare, che debba contenere fattori che li facciano ridere per sciocchezze, che si debba rifare a meccanismi televisivi, o solo alla fiaba. Tutti i linguaggi possono essere utilizzati e tutti gli argomenti, anche quelli che sembrerebbero più estranei come la morte e il sesso, basta che vengano proposti con attenzione e leggerezza. Attenzione, lo ripetiamo non per l’uomo o la donna di domani ma per il bambino, la bambina, l’adolescente di oggi. Perché il pubblico infantile e dei ragazzi contiene a tutti gli effetti già persone dotate di individualità, con forme di linguaggio e cultura propri con in più lo Stupore di trovarsi davanti a una cosa nuova che affrontano senza nessuna sovrastruttura.
Quali prospettive, a Suo avviso, per il teatro ragazzi in Italia?
Purtroppo la pandemia ha inferto un duro colpo al teatro ragazzi che pian piano però si sta riprendendo rientrando nelle scuole e nei teatri. Tra l’altro durante quel periodo complesso le compagnie hanno reinventato attraverso il digitale nuovi format molto interessanti, ribadendo la creatività di questo teatro. Importante nel senso delle prospettive saranno e sono le iniziative di Assitej Italia, la sezione italiana dell’associazione mondiale che riunisce decine di teatri e organizzazioni artistiche che si dedicano professionalmente alla creazione di un teatro per l’infanzia.
L’associazione organizza In-Forma, una manifestazione di formazione dedicata ai soci giunta alla quinta edizione. Un progetto unico a livello mondiale e per questo riconosciuto da Assitej International come good practice sin dalla sua prima edizione. Nel 2016 la prima edizione si è tenuta a Bologna, curata dalla Baracca Testoni, nel 2017 a Prato con TPO e Festival Contemporanea, nel 2018 a Lecce, grazie a CantieriTeatrali Koreja, Compagnia Factory e Principio Attivo Teatro, nel 2019 a Milano presso il Teatro Munari gestito dal Teatro del Buratto, nel 2020 a Forlì in forma ridotta (in-ForMini) ospite del Festival Colpi di Scena, nel 2021 a Belluno con RossoTeatro.
Mario Bianchi, autore, regista, animatore e critico, si occupa da sempre di teatro. Nel 1977 ha fondato a Como il Teatro Città Murata, una delle più importanti compagnie del teatro ragazzi italiano di cui è stato Direttore Artistico fino al 2012. È direttore della rivista telematica Eolo, il sito ufficiale del teatro ragazzi italiano, e condirettore artistico per oltre venti anni del Festival “Una città per gioco” di Vimercate. Ha pubblicato l’Atlante del Teatro Ragazzi Italiano (Titivillus, 2009)