Inizialmente essi costruiscono capanne sulla spiaggia e accendono un fuoco sulla cima di una collina, per attrarre l’attenzione di eventuali navi di passaggio. La routine viene però ben presto abbandonata dalla maggior parte dei ragazzi; il culmine della crisi viene raggiunto quando Jack, avvistando una nave all’orizzonte, spegne il fuoco decidendo di prolungare indefinitamente la permanenza sull’isola. Per sedare la mancanza di disciplina Ralph organizza un’assemblea, durante la quale emerge uno dei temi fondamentali del romanzo, la presenza sull’isola di una fantomatica “bestia cattiva” (“evil beast”): nata dalla fantasia dei bambini più piccoli, essa terrorizza tutto il gruppo. Jack propone allora che il suo gruppo vada in cerca della belva, e in segno di sfida nei confronti di Ralph e Piggy abbandona l’assemblea con il folto gruppo dei suoi seguaci.
La notte successiva il cadavere di un pilota plana sulla cima della collina, trascinato dal paracadute; due ragazzi ritrovano il corpo e credono di aver scoperto la bestia. Ralph e Jack, recatisi in avanscoperta di notte sulla collina, si convincono a loro volta dell’esistenza della bestia. Jack propone, contrastato da Ralph e Piggy che insistono nel tentativo di abbandonare l’isola, di sottomettersi alla bestia e di offrirle in sacrificio dei maiali per implorarne la benevolenza; sostenuto dalla maggior parte dei ragazzi, costruisce una sorta di idolo propiziatorio issando la testa in decomposizione di un maiale su un traliccio di legno. Il totem diventa per i ragazzi (Golding lo denomina sempre in tal modo, nel corso del racconto) il “signore delle mosche”; sarà il fragile Simona trovare nella giungla il “signore delle mosche” e a soffrire, subito dopo la rivelazione dell’idolo secondo cui il male non è una bestia ma è nell’anima delle persone, di un attacco di epilessia che lo consegna alla consapevolezza delle atrocità che hanno luogo sull’isola.
Giunto sulla collina, Simon si accorge che la “bestia” non è altro che un cadavere inoffensivo, che libera dalle corde del paracadute. Di ritorno nottetempo alla spiaggia per dare la notizia agli altri ragazzi, viene però scambiato per la bestia e trucidato. La morte di Simon, simbolo di saggezza, consegna il gruppo alla rivalità tra la ferocia di Jack e il buon senso di Ralph. Sarà Jack, divenuto selvaggio e assetato di sangue, a conquistare l’isola, costringendo Ralph e Piggy, rimasti soli, sulla spiaggia. Dopo aver ucciso Piggy, il gruppo (ora chiamato “the tribe”, la tribù) tenta di eliminare anche Ralph; nel momento in cui quest’ultimo sta per soccombere ai suoi inseguitori, però, appare la figura salvifica di un ufficiale di Marina inglese, che raccoglie i ragazzi superstiti e li imbarca su una nave diretta a casa. La statura titanica assunta dai bambini nel corso del romanzo viene così sostituita dalla percezione di un adulto, che – ignorante della violenza che ha imperato sull’isola – ritiene i ragazzi piagnucolosi, pavidi e bisognosi d’aiuto e conforto.
Riscrittura parodica di un classico della letteratura vittoriana per l’infanzia, L’isola dei coralli (The Coral Island, 1857) di R. M. Ballantyne, in cui un gruppo di bambini abbandonati su un’isola dà corpo a una società utopica, il romanzo di Golding riscuote a partire dagli anni Sessanta – nonostante un esordio in sordina – grande successo; insieme a Il giovane Holden di Jerome David Salinger, è a tutt’oggi fra i romanzi più letti nelle scuole britanniche e americane.»