“Il professore dei misteri. E con lo Stato e con le BR: Giovanni Senzani e la storia segreta del doppio livello” di Marcello Altamura

Il professore dei misteri. E con lo Stato e con le BR: Giovanni Senzani e la storia segreta del doppio livello, Marcello AltamuraDott. Marcello Altamura, Lei è autore del libro Il professore dei misteri. E con lo Stato e con le BR: Giovanni Senzani e la storia segreta del doppio livello edito da Ponte alle Grazie: chi è Giovanni Senzani è perché è stato una figura chiave degli anni di piombo?
Il professor Senzani è una figura chiave per il suo profilo intellettuale e per i suoi rapporti. Rapporti che non sono solo legati all’ambito brigatista ma anche allo Stato e ai suoi livelli più alti. Senzani è un ideologo e al tempo stesso un capo guerrigliero, cosa che lo rende unico nella storia dell’eversione. In più, è lui a sdoganare in maniera definitiva i rapporti tra Br e criminalità comune, facendo così fare all’organizzazione un deciso ‘salto di qualità’.

Quale fu il suo ruolo nell’affaire Moro?
Facciamo una premessa: dal punto di vista giudiziario, il professor Senzani è stato dichiarato estraneo alla vicenda. Tuttavia, nel mio libro vengono messi in fila una serie di elementi che confermano la datazione del suo ingresso nelle Br, il 1977, come stabilito da una sentenza della Corte d’Assise, ma anche una sua probabile partecipazione ai 55 giorni, in particolare sotto il profilo della gestione politica ed ideologica del sequestro.

«Doppio esecutivo», «consiglio rivoluzionario», «stato maggiore ideologico»: qual è la verità sul livello superiore e occulto delle BR?
Leonardo Sciascia, uno degli intellettuali più illuminati della nostra storia insieme a Pier Paolo Pasolini, usò, a proposito dei brigatisti impegnati nel sequestro Moro la definizione di ‘bracciantato brigatista’, lasciando così intendere che il livello decisionale dell’organizzazione non coincidesse con coloro che materialmente si erano occupati della vicenda. Nel mio libro viene tratteggiato per la prima volta l’identikit di questo livello, che resta uno dei grandi segreti ancora da svelare.

Quali rapporti intratteneva Senzani con le strutture dello Stato?
Senzani era uno studioso, un docente di altissimo profilo. Sin dall’inizio degli anni ’70, la sua ricerca è stata finanziata dallo Stato con cifre molto alte per l’epoca e lui ha svolto i suoi studi persino negli Stati Uniti, a Berkeley. Successivamente, ha avuto rapporti professionali col Ministero di Grazia e Giustizia. Per essere un brigatista, era un uomo molto ben inserito in ambienti di ben altro segno.

In che modo Senzani fece da cerniera tra BR e malavita comune?
Sin dalla fine degli anni ’60, nei suoi scritti aveva definito la malavita una sorta di sottoproletariato disagiato che doveva essere coinvolto nel movimento rivoluzionario. E in quest’ottica aveva stretto alleanze strategiche con la Nco di Raffaele Cutolo. Un’alleanza che diventerà operativa nel caso Cirillo.

Quali torbidi intrecci si svilupparono attorno al caso Cirillo?
Ovviamente non posso svelare i contenuti del libro ma posso dire che nel mio lavoro viene evidenziato come anche il caso Moro sia legato a filo doppio anche alla vicenda Cirillo.

Quali verità nasconde il delitto Peci?
Anche qui non entro nei dettagli ma posso dire che la morte di Roberto Peci, fratello del pentito Patrizio, non è probabilmente solo una vendetta trasversale ma qualcosa in più. E che ha legami con altre vicende chiave della storia del nostro Paese.

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