Durante una battuta di caccia un giovane di buona famiglia, Sostrato, scorge una fanciulla di campagna mentre rivolge preghiere a Pan e alle ninfe, presso un santuario. Sostrato s’innamora immediatamente della giovane e decide di sposarla (ciò avviene per volere di Pan, come il dio stesso rivela nel prologo). Sfortunatamente il padre della ragazza, Cnemone, è un misantropo (il dýskolos del titolo), che conduce una vita deliberatamente solitaria, con l’unica compagnia della figlia e di un servo.
La natura sgradevole dell’uomo ha indotto sua moglie ad abbandonare la casa e a trasferirsi nella villa confinante insieme col figlio avuto da un matrimonio precedente, Gorgia. Sostrato chiede aiuto a Gorgia, il quale gli dice che l’unico genero possibile per Cnemone sarebbe uno come lui. Sostrato tenta di fare colpo su Cnemone lavorando sodo nei campi, ma Cnemone non gli bada.
La madre di Sostrato fa un brutto sogno e propone un sacrificio al santuario delle ninfe e di Pan. In questa circostanza Cnemone cade in un pozzo, è condotto in salvo da Gorgia con l’aiuto di Sostrato, ed emerge dal pozzo guarito, in qualche misura, dalla sua predilezione per la vita solitaria.
Egli riprende con sé sua moglie e affida la proprietà e la figlia a Gorgia, il quale la concede in sposa a Sostrato. Quest’ultimo persuade a sua volta suo padre a concedere in moglie a Gorgia sua sorella; la commedia termina con la canzonatura di Cnemone perché si unisca ai festeggiamenti.
tratto da Dizionario delle letterature classiche, diretto da Margaret C. Howatson, edizione italiana a cura di Maurizio Bettini, traduzione di Francesca Mencacci, Einaudi editore