La particolarità delle sue indagini sta nell’essere compiute non in solitaria, ma con l’aiuto di tre figure: quella del brigadiere Maione, del medico legale dott. Modo e del femminiello Bambinella. A renderlo “diverso” rispetto al resto dei commissari o di figure professionali simili è poi una sorta di dono: la percezione delle sensazioni delle vittime prima della loro tragica fine, una premonizione insomma. Di queste ha addirittura la possibilità di scorgerne il fantasma esattamente sul posto in cui si è consumata la morte. Integerrimo e leale, è abituato ad approfondire qualsiasi caso pur di non accusare ingiustamente un innocente; crede che alla base di ogni delitto ci siano due ragioni: la fame o l’amore. La sua capacità di stabilire una sorta di legame con le vittime lo porta a essere spesso triste e solo, sebbene ami di nascosto la sua vicina di casa e sia corteggiato da una ex cantante lirica.
I romanzi che lo vedono protagonista hanno la capacità di descrivere nei dettagli sia i fatti che il contesto, diventando così pagine appassionanti, non solo per i casi di mistero che contengono. Ripercorriamo alcuni dei romanzi che lo scrittore ha realizzato ponendo al centro il personaggio Luigi Alfredo Ricciardi, interpretato da Lino Guanciale nella fiction televisiva omonima girata per la Rai dal regista Alessandro D’Alatri, in arrivo nel 2019 (della quale non è ancora stata ufficializzata la data di uscita).
«Da quel giorno la tua felicità non ti è bastata più, hai deciso di cominciare a salire. Ma a parte la fatica della salita, chi ti ha fatto credere che in cima saresti stato meglio?».
L’esordio arrivò con Le lacrime del pagliaccio (Grau 2006), poi ripubblicato come Il senso del dolore. L’inverno del commissario Ricciardi (Fandango Libri, 2007). Ambientato a Napoli, nel marzo 1931, si concentra sull’omicidio del cantante lirico Arnaldo Vezzi, trovato morto nel suo camerino dello storico e maestoso Teatro San Carlo prima della messa in scena dell’opera denominata “I Pagliacci”. Per ricostruire quell’efferato crimine compiuto ai danni del noto artista, peraltro in amicizia con Benito Mussolini, giunge il commissario Luigi Alfredo Ricciardi. Affiancato dal brigadiere Maione, Ricciardi comincia le sue indagini con l’interrogatorio al personale del San Carlo; da questa operazione ricava che molte persone avrebbero avuto un movente per uccidere quell’uomo così egoista e meschino. Alla fine della narrazione, dopo aver studiato attentamente gli indizi e le prove, il commissario Ricciardi riesce a far luce sul caso e a far trionfare il senso di giustizia, quello che muove ogni sua azione.
Nuovi casi per nuovi libri: nel 2009, sempre per Fandango Libri, arrivano due titoli: La condanna del sangue. La primavera del commissario Ricciardi e Il posto di ognuno. L’estate del commissario Ricciardi. L’anno successivo è la volta de Il giorno dei morti. L’autunno del commissario Ricciardi mentre nel 2011 viene pubblicato (questa volta per Einaudi) Per mano mia. Il Natale del commissario Ricciardi. Nel periodo natalizio, mentre nelle tradizionali botteghe del quartiere di San Gregorio Armeno brillano i presepi, si consuma il dramma della miseria più buia. A Ricciardi viene affidato il compito di fare chiarezza su un duplice omicidio che ha come protagonisti Emanuele Garofalo e sua moglie Costanza, ammazzati in casa in circostanze ambigue. I riflettori del caso sono tutti puntati su Garofalo, fascista, sfruttatore di povera gente e uomo privo di ogni scrupolo.
«È facile stare insieme quando va tutto bene. Il difficile è quando si devono superare le montagne, fa freddo e tira vento. Allora, forse, per trovare calore, uno si deve fare un poco più vicino».
Dopo il titolo Vipera. Nessuna resurrezione per il commissario Ricciardi, del 2012, che racconta della morte di Vipera, la prostituta più bella di Napoli attrazione del bordello “Paradiso”, trascorrono due anni per il ritorno letterario dello scrittore. Arrivano poi In fondo al tuo cuore. Inferno per il commissario Ricciardi e Febbre (racconto contenuto nell’antologia Giochi criminali). Nel 2015 arrivano invece Anime di Vetro. Falene per il commissario Ricciardi e Una domenica col Commissario Ricciardi.
«Di notte, lo sai, o si dorme e si sogna o si è svegli e si sogna ugualmente. È di notte che ci mettiamo di fronte a noi stessi, è di notte che non ci sono scuse. Se ti mando un messaggio di notte, non puoi scegliere se ascoltarlo o no. Devi accogliere le mie parole e lasciarle entrare. Per questo una serenata ha bisogno della notte».
Prima dell’ultimo romanzo, pubblicato proprio nel giugno del 2019, ci sono Serenata senza nome. Notturno per il commissario Ricciardi (2016); Rondini d’inverno. Sipario per il commissario Ricciardi (2017) e Il purgatorio dell’angelo. Confessioni per il commissario Ricciardi (2018). Dicevamo dell’ultima pubblicazione: si tratta de Il pianto dell’alba. Ultima ombra per il commissario Ricciardi, colpo di scena che ha chiuso il ciclo dedicato al famoso detective napoletano mandando in delirio gli appassionati lettori che lo seguono dagli esordi con particolare affetto.
«La paura, pensò Ricciardi. La paura, quella morsa allo stomaco e al cuore, il respiro che si fa corto, il sudore. Se hai qualcuno che ami, se qualcuno dipende da te, la paura è diversa. Cambia colore».
Il commissario si ritrova ad affrontare il male, questa volta deve affrontare un caso più complicato: la morte dell’uomo che gli ha tolto un pezzo di felicità, ovvero la donna che lo ha desiderato. Così si ritrova a vivere un nuovo dolore, cercando di capire se dovrà vivere nel buoi della notte o se lo attende una nuova alba, una nuova giornata di speranze e promesse.
Il commissario è apparso anche in tanti fumetti. Solo per citarne alcuni: Mammarella, Cagliostro E-Press, 2010. Sceneggiatura da Alessandro Di Virgilio, disegni da Claudio Valenti; Le stagioni del Commissario Ricciardi. Il senso del dolore, Sergio Bonelli Editore, 2017, sceneggiatura di Claudio Falco, disegni di Daniele Bigliardo; Le stagioni del Commissario Ricciardi. Il giorno dei morti, Sergio Bonelli Editore, 2018, sceneggiatura di Sergio Brancato, Claudio Falco e Paolo Terracciano, disegni di Luigi Siniscalchi.
Lo stile di De Giovanni è perfettamente giallo, nelle descrizioni e nella messa in scena di un delitto che tiene banco per tutta la storia. Ma il valore aggiunto viene dal protagonista, delineato come un commissario “atipico”, anche sensitivo per la capacità di percepire quello che chiama “il fatto”, le voci e le immagini delle persone che hanno perso la vita in circostanze violente. Una volta iniziata la lettura della serie a lui dedicata è difficile smettere. Ed è proprio questo che ha mandato nello sconforto i lettori dopo l’annuncio che il libro Il pianto dell’alba avrebbe definitivamente chiuso la serie del commissario napoletano più amato della Letteratura italiana.
Angelica Sicilia