“I Ruderi del Novecento” di Carla Marchetti

I Ruderi del Novecento, Carla MarchettiI Ruderi del Novecento. Favola per un nuovo millennio di Carla Marchetti è stato pubblicato nel maggio 2021 dalle Edizioni Alcheringa, nella collana “Le pietre di luna”. È un romanzo che si avvicina al genere cosiddetto distopico.

Teatro della storia è una grande metropoli, circondata da un territorio incolto e solo apparentemente disabitato, i ruderi del Novecento, oltre al quale sorge un gruppo di palazzoni fatiscenti denominata ‘periferia’. È una storia di donne e uomini, di paura e di errori, di scelte e di coraggio, ma soprattutto di una lotta contro le assurde macchinazioni del potere.

Trama e recensione

La città, immensa e tentacolare, è minacciata da un’estrema catastrofe. Non nascono più bambini e un esiguo numero di persone ha mantenuto la capacità di procreare. Le tecniche alternative sono troppo costose per l’utilizzo a livello di massa e una gruppo di baroni della scienza concepisce un ultimo disperato progetto.

Roberta, una ragazza di diciotto anni, analfabeta e senza famiglia, ed Ester, un po’ più grande di lei, lavorano in uno stabilimento a selezionare la spazzatura per il riciclo. Ester abita con la vecchia madre nella periferia e, poiché non esistono mezzi di trasporto sul tragitto, ogni giorno affronta molte ore di cammino a piedi. Dopo una misteriosa intervista, Roberta viene rinchiusa in un’elegante clinica denominata ITF, Istituto per la Tutela della Fertilità. Nello stesso tempo, un gruppo di guardie scelte, di cui fa parte un certo Almes, viene incaricato di perlustrare la zona dei i ruderi del Novecento alla ricerca di giovani in età fertile. Almes trova un ragazzo, Lorenzo, che consente facilmente a farsi portare all’ITF.

Roberta, che rifiuta gli accoppiamenti programmati viene narcotizzata e inseminata nel sonno. Quando si rende conto di essere incinta, sconvolta, decide di scoprire ad ogni costo chi è il padre di suo figlio.

Intanto è cominciata la stagione degli uragani, emergenze climatiche contro le quali la città ha dovuto attrezzarsi. Ester, dopo aver cercato inutilmente Roberta della cui sorte non sa nulla, torna dopo varie giorni a casa. Ma giunta in periferia scopre che la madre è morta e la casa è già stata occupata da un altro inquilino. Sulla strada del ritorno viene assalita da un furibondo uragano e, dopo varie vicissitudini, si rifugia, febbricitante, a casa di Tommaso, un medico di base che aveva conosciuto per caso. Tommaso è figlio naturale di un importante psichiatra, Riccardo Sorr, la cui carriera è ormai al tramonto, ma il cui potere e carisma sono ancora vivi. Riccardo è al corrente del progetto per la tutela della fertilità, ideato da una sua ex allieva, l’arrogante e geniale dottoressa Mech, con l’aiuto della sua collaboratrice, l’ambigua Malina Birtz. L’intero progetto e le sue procedure sono totalmente segretati ed appaiono anche a Riccardo alquanto discutibili.

Mentre seguiamo le vicende di Ester e Tommaso, ma anche del poliziotto Almes e di Rosy, una giovane donna che insegue inutilmente un sogno di maternità, il progetto si avvia al suo epilogo. Aidana Mech esige il completo potere e Malina e Riccardo vengono estromessi. Per ripicca, Malina aiuta Roberta ad uscire dalla clinica e le rivela che il seme di suo figlio è quello di Lorenzo. La ragazza lascia la città, ma l’impatto con la vita dei ruderi è molto duro. Un vecchio di nome Arno le insegna a scrivere e le racconta la storia della città. Ma Lorenzo la ignora. Il ragazzo dovrà conoscere da vicino la morte per convincersi che quella strana ragazza è davvero la madre di suo figlio e accettarla nella sua comunità.

Questo romanzo cerca di superare i rigidi confini di genere, contaminando i contenuti di tipo fantascientifico con componenti di una vera e propria fiaba, gli eroi buoni e gli astuti malvagi, le prove da superare e la ricompensa finale per chi è stato fedele alle proprie aspirazioni. La vicenda è ambientata in uno dei mondi possibili nel terzo millennio, dove l’umanità è piombata in un baratro sociale e ambientale, e l’unica speranza risiede nella tenacia e volontà degli individui. A poco a poco la storia conduce il lettore ad uscire dai colori bituminosi di un mondo condannato alla perenne oscurità per ritrovare una strada antica verso una possibilità di rinascita. Ma non si tratta di un finale edificante, di un ritorno alla natura incontaminata, perché tutti sono consapevoli che quella natura non esiste più.

L’Autrice

Carla Marchetti è nata a Genova e ha lavorato per 40 anni come ricercatrice del Consiglio Nazionale delle Ricerche, per brevi periodi anche in Germania e in USA (Houston, TX). Ora vive in una casetta sulle alture genovesi dove coltiva fiori e ortaggi. Nel 1988, la sua fiaba Il palazzo delle parole, ha vinto diversi premi per inediti, fra cui il secondo premio Andersen Baia delle Favole di Sestri Levante. Ha scritto molti romanzi ma questo è l’unico che ha mai pubblicato. Riversa il suo immenso amore per il mondo vegetale su due blog dedicati alle piante: “Fiori e Foglie” e “La città segreta”.

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