«Si sveglia ogni mattina poco prima delle sei, allunga una mano e prende un libro, qualche poesia da leggere mentre esce dal mondo dei sogni ed entra nel fragile mattino, per legare la notte e il giorno, il sonno e la veglia con una poesia, probabilmente non c’è modo migliore di svegliarsi, per un essere umano.» – Jón Kalman Stefánsson, Il cuore dell’uomo.
«La prima volta che mi avvenne di trovarmi con un libro tra le mani, tolto così a caso, senza saperlo, da uno degli scaffali, provai un brivido d’orrore. Mi sarei io dunque ridotto come il Romitelli, a sentir l’obbligo di leggere, io bibliotecario, per tutti quelli che non venivano alla biblioteca? E scaraventai il libro a terra. Ma poi lo ripresi; e – sissignori – mi misi a leggere anch’io, e anch’io con un occhio solo, perché quell’altro non voleva saperne.» – Luigi Pirandello, Il fu Mattia Pascal
«Leggere un libro non significa solo sfogliare le pagine. Significa riflettere, individuare le parti su cui tornare, interrogarsi su come inserirle in un contesto più ampio, sviluppare le idee. Non serve a niente leggere un libro se ci si limita a far scorrere le parole davanti agli occhi dimenticandosene dopo dieci minuti. Leggere un libro è un esercizio intellettuale, che stimola il pensiero, le domande, l’immaginazione.» – Noam Chomsky, Sistemi di potere
«Ho scoperto prestissimo che i migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo, senza chiedere nulla.» – Tiziano Terzani, Un indovino mi disse
«Leggere è sempre uno spostamento, un viaggio, un andarsene per ritrovarsi. Leggere, pur essendo di solito un atto sedentario, ci restituisce alla nostra condizione di nomadi.» – Antonio Basanta, Leer contra la nada
«Leggere è, innanzitutto, un recipiente in cui riposa il tempo. Un trucco strabiliante grazie al quale l’intelligenza e la sensibilità umana si sono imposte a una condizione effimera, di continuo flusso, che conduceva l’esperienza di vivere verso il nulla dell’oblio.» – Emilio Lledó, Los libros y la libertad
«Un racconto era diretto e semplice, non ammetteva alcuna intrusione tra lei e il lettore – nessun intermediario con le proprie personali ambizioni e incompetenze, nessuna urgenza di tempo, nessun limite alle risorse disponibili. In un racconto bastava desiderare, e poi mettere per iscritto il desiderio, e potevi crearti un mondo.» – Ian McEwan, Espiazione
«I libri che mi piacciono di più sono quelli che almeno ogni tanto sono un po’ da ridere. Leggo un sacco di classici, come “Il ritorno dell’indigeno” e via discorrendo, e mi piacciono, e leggo un sacco di libri di guerra e di gialli e via discorrendo, ma non è che mi lascino proprio senza fiato. Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quello che segue vorresti che l’autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira. Non succede spesso, però.» – Jerome David Salinger, Il giovane Holden
«Un uomo deve leggere di tutto, un poco o quel che può, da lui non si pretenda più di tanto, vista la brevità delle vite e la prolissità del mondo.» – Josè Saramago, Nell’anno della morte di Ricardo Reis
«Fu in quell’epoca che smise completamente di leggere. Le copertine dei libri le parevano delle bare, semplici o ornate, e l’interno avrebbe potuto benissimo contenere polvere.» – Alice Munro, Segreti svelati
«Leggere è un processo molto più lungo e complicato del vedere. Forse il modo più veloce di comprendere gli elementi che usa il narratore non è leggere, ma scrivere. Sperimentare in prima persona i pericoli e le difficoltà delle parole.» – Virginia Woolf, Consigli a un aspirante scrittore.
«L’intera vita dell’uomo o della donna comune è sempre più strutturata in modo da evitare quei conflitti su cui la narrativa, preoccupata delle usanze, ha sempre prosperato.» – Jonathan Franzen, Come restare soli
«Ecco perché un libro è un fucile carico, nella casa del tuo vicino. Diamolo alle fiamme! Rendiamo inutile l’arma. Castriamo la mente dell’uomo.» – Ray Bradbury, Fahrenheit 451
«Ogni anno rileggo alcuni dei libri che non voglio morire senza aver rivisitato. Quest’anno è toccato ai Diari di Kafka, e sono circa a metà. È una lettura serale straordinariamente straziante.» – Nadine Gordimer, Beethoven era per un sedicesimo nero
«Senza dubbio l’amicizia, l’amicizia per gli individui, è cosa frivola, e la lettura è un’amicizia. Ma almeno è un’amicizia sincera, e il fatto che si rivolga a un morto, a un assente, le conferisce qualcosa di disinteressato, quasi di toccante.» – Marcel Proust, Del piacere di leggere
«I libri non sono fatti per crederci, ma per essere sottoposti a indagine. Di fronte a un libro non dobbiamo chiederci cosa dica ma cosa vuole dire.» – Umberto Eco, Il nome della rosa
«Ascoltare qualcuno che legge ad alta voce è molto diverso che leggere in silenzio. Quando leggi, puoi fermarti o sorvolare sulle frasi: il tempo sei tu che lo decidi. Quando è un altro che legge è difficile far coincidere la tua attenzione col tempo della sua lettura: la voce va o troppo svelta o troppo piano.» – Italo Calvino, Se una notte d’inverno un viaggiatore
«Con gli altri il discorso sui libri faticava a ingranare, così io continuai a leggere per conto mio in silenzio. Leggevo e rileggevo lo stesso libro molte volte, e a volte chiudevo gli occhi e mi riempivo i polmoni del suo odore. Il semplice annusare quel libro, scorrere le dita tra le pagine, per me era la felicità.» – Murakami Haruki Norwegian wood. Tokyo blues
«Il verbo leggere non sopporta l’imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo “amare”, il verbo “sognare”. Naturalmente si può sempre provare. Dai, forza: “Amami!” “Sogna!” “Leggi!” “Leggi! Ma insomma, leggi, diamine, ti ordino di leggere!” “Sali in camera tua e leggi!” Risultato? Niente. Si è addormentato sul libro.» – Daniel Pennac, Come un romanzo
«La letteratura, la vera letteratura, non deve essere tracannata come una pozione che può far bene al cuore o al cervello – il cervello, lo stomaco dell’anima. Bisogna prenderla e farla a pezzetti, smontarla, spiaccicarla – e allora il suo amabile profumo si farà sentire nel cavo del palmo e la sgranocchierete e ve la farete passare sulla lingua con godimento; allora, e solo allora, la sua squisita fragranza potrà essere apprezzata nel suo vero valore e le parti frantumate e schiacciate torneranno a unirsi nella vostra mente e riveleranno la bellezza di un’unità alla quale avrete contribuito con qualcosa del vostro sangue.» –Vladimir Vladimirovič Nabokov, Lezioni di letteratura russa.
«Bisognerebbe leggere, credo, soltanto i libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma noi abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev’essere la scure per il mare gelato dentro di noi. Questo credo.» – Franz Kafka, Lettera a Oskar Pollak
«Era addetto a leggere articoli e racconti in un giornale letterario. Ricevette una lettera d’amore: non gli piacque ma, con qualche taglio e rifacendo la fine, poteva andare.» – Ennio Flaiano, Taccuino 1955
«Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che, da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.» – Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano
«Capirono che un libro era un labirinto e un deserto. Che la cosa più importante del mondo era leggere e viaggiare, forse la stessa cosa, senza fermarsi mai. Che una volta letti gli scrittori uscivano dall’anima delle pietre, che era dove vivevano da morti, e si stabilivano nell’anima dei lettori come in una prigione morbida, ma che poi questa prigione si allargava o scoppiava. Che ogni sistema di scrittura è un tradimento. Che la vera poesia vive tra l’abisso e la sventura e che vicino a casa sua passa la strada maestra dei gesti gratuiti, dell’eleganza degli occhi e della sorte di Marcabruno. Che il principale insegnamento della letteratura era il coraggio, un coraggio strano, come un pozzo di pietra in mezzo a un paesaggio lacustre, un paesaggio simile a un vortice e a uno specchio. Che leggere non era più comodo che scrivere. Che leggendo s’imparava a dubitare e a ricordare. Che la memoria era l’amore.» – Roberto Bolaño, I dispiaceri del vero poliziotto.
«La vita ha spesso una trama pessima. Preferisco di gran lunga i miei romanzi». – Agatha Christie
«È sufficiente una mezz’ora per dire se un libro vale qualcosa o no. In realtà bastano dieci minuti se si possiede l’istinto per la forma. Chi ha voglia di leggere laboriosamente un intero volume uggioso? Lo si assaggia, e ciò è sufficiente, più che sufficiente.» – Oscar Wilde, La decadenza della menzogna
«Il miglior ordine, per i libri, non può che essere plurale, almeno altrettanto quanto la persona che usa quei libri. Non solo, ma deve essere al tempo stesso sincronico e diacronico: geologico (per strati successivi), storico (per fasi, incapricciamenti), funzionale (connesso all’uso quo ti dia no in un certo momento), macchinale (alfabetico, linguistico, tematico).» – Roberto Calasso, Come ordinare una biblioteca
«Sono riuscito a dedicare buona parte del mio tempo a questa passione, vizio e meraviglia che è lo scrivere, creare una vita parallela ove rifugiarsi dalle avversità, che fa diventare normale ciò che è straordinario e straordinario ciò che è normale, che dissipa il caos, imbellisce ciò che è brutto, conferisce l’eternità a un istante e trasforma la morte in uno spettacolo passeggero.» – Mario Vargas Llosa, Elogio della letteratura e della finzione
«Forse la cosa migliore da fare, con i film e i libri preferiti, è lasciarli stare: se sono riusciti a esaltarci tanto, significa che sono arrivati nel posto giusto e al momento giusto della nostra vita, e queste sono condizioni che non si ripeteranno mai. Qualche volta ci vien voglia di riprenderli per vedere se sono davvero belli come nel ricordo, ma è un impulso di cui diffidare, perché suppone l’idea che il nostro giudizio critico migliori con l’età, mentre comincio a credere che sia vero il contrario.» – Nick Hornby, Shakespeare scriveva per soldi
«I libri sono stati i miei uccelli e i miei nidi, i miei animali domestici, la mia stalla e la mia campagna; la libreria era il mondo chiuso in uno specchio; di uno specchio aveva la profondità infinita, la varietà, l’imprevedibilità.» – Jean-Paul Sartre, Le parole