“Fascismo di pietra” di Emilio Gentile

Fascismo di pietra, Emilio Gentile«Il «fascismo di pietra» è la vistosa e indelebile impronta che il re­gime di Benito Mussolini ha lasciato sul suolo italiano per i seco­li futuri. Nei monumenti, negli edifici, nelle strade, nelle piazze di antiche città d’Italia, come nelle città nuove fondate dal duce, si è materializzata una concezione dell’uomo, della vita e della politica che negli anni fra le due guerre mondiali sembrava pros­sima a diventare, nel mondo moderno, il modello di una nuova civiltà imperiale, che pretendeva di essere universale come uni­versale era stata la civiltà romana nel mondo antico. Il fascismo condensava nel mito di Roma e dell’impero la sua visione del passato, del presente e del futuro. Pertanto, non si comprende il fascismo e la storia del fascismo, per tutto quello che ha signifi­cato in Italia, in Europa e nel ventesimo secolo, se non si com­prende l’origine e la natura del mito fascista della romanità e dell’impero. Analizzare questo mito e ricostruirne la storia nei suoi aspetti essenziali, è stato lo scopo dell’autore di questo libro. […]

Roma è lo scenario della storia narrata in questo libro, per­ché Roma fu il luogo principale dove il «fascismo di pietra» rea­lizzò, con il maggiore impegno, originalità ed efficacia, la rappresentazione dei miti fascisti negli edifici pubblici, nelle vie, nei monumenti e nell’assetto urbanistico della capitale, avvalendosi dell’opera entusiasta dei principali architetti e artisti italiani del­l’epoca. La nuova Roma costruita dal fascismo era la prefigura­zione simbolica della nuova Italia e della nuova civiltà imperiale, che il fascismo, ispirandosi ad un rinnovato mito della romanità, aveva l’ambizione di creare attraverso l’esperimento totalitario. Se la Roma costruita dal fascismo è, per questo motivo, lo scena­rio iconografico della nostra storia, il tema principale del libro è una interpretazione del fascismo, dalle origini alla fine, analizza­to attraverso il mito di Roma. Per Mussolini e il fascismo, Roma era sinonimo di Italia, di impero e di civiltà. Il mito fascista del­la romanità era un mito proiettato verso il futuro, verso la crea­zione di una nuova grande Italia ad opera di una nuova razza di italiani che dovevano essere i Romani della modernità.

Questo libro narra la storia del connubio fra Roma e fasci­smo. E la narra con le parole degli stessi protagonisti, del duce e dei fascisti, degli architetti e degli artisti che furono artefici del «fascismo di pietra», accompagnandole con i commenti di osser­vatori e testimoni contemporanei, fascisti e non fascisti o antifa­scisti, scrittori italiani e stranieri, diplomatici, giornalisti e viag­giatori di nazioni potenti, che considerarono l’Italia fascista una grande potenza e contemplarono, sorpresi ammirati o inquieti, le costruzioni del «fascismo di pietra» e l’esecuzione dell’esperi­mento totalitario.»

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