
di Susan Nolen-Hoeksema
traduzione di Ilaria Maggioni
Libreria Pienogiorno
«Negli ultimi decenni, le donne hanno sperimentato una crescita senza precedenti per quanto riguarda l’indipendenza e le opportunità. Siamo più libere di scegliere quale tipo di relazione avere, se e quando fare figli, quale carriera perseguire e il nostro stile di vita: scelte che le generazioni precedenti non avrebbero mai neanche potuto sognare. […]
Eppure, non appena ci prendiamo una pausa dalle nostre attività quotidiane, molte di noi vengono sommerse da preoccupazioni, pensieri ed emozioni che si accavallano fuori controllo e ci risucchiano emozioni ed energie. Soffriamo di un’epidemia di ruminazione, prigioniere di un torrente di pensieri ed emozioni negativi che ci opprimono e interferiscono con la nostra quotidianità e il nostro benessere. Le nostre preoccupazioni riguardano quesiti fondamentali: chi sono? Che cosa sto facendo della mia vita? Cosa pensano gli altri di me? Perché non sono felice e soddisfatta? Le risposte a queste domande non sono facili né veloci, così cerchiamo, riflettiamo e ci preoccupiamo ancora di più. E man mano che il nostro stato d’animo sprofonda nella tetraggine, vediamo sempre più preoccupazioni, grandi e piccole: mio figlio si droga? Perché sono ancora incastrata in un lavoro senza prospettive? Come posso fare in modo che il mio compagno continui a interessarsi a me? […] Questi pensieri si alternano rapidamente seguendo il mutamento degli stati d’animo, ma di rado ci portano da qualche parte.
Anche eventi di scarsa importanza possono provocare ore o giorni di ruminazione e disagio: il tuo capo fa un commento sarcastico su di te e tu passi giorni a preoccuparti di cosa intendesse davvero, provando sensi di colpa e vergogna; un amico fa un commento sul tuo peso e tu continui a pensare al tuo aspetto e a quanto sia stato insensibile; il tuo compagno è troppo stanco per fare l’amore con te una sera, così rimani sveglia tutta la notte a chiederti cosa possa significare per la vostra relazione.
Questa epidemia di meditazione ossessiva è un disturbo di cui le donne soffrono più degli uomini. […] Noi donne siamo capaci di rimuginare su tutto: il nostro aspetto, la famiglia, la carriera, la salute. Spesso sembra che faccia semplicemente parte dell’essere donna, come fosse un riflesso della capacità di prenderci cura degli altri. Potrebbe essere in parte vero, ma rimuginare è anche tossico. Interferisce con l’abilità e la motivazione a risolvere i problemi, allontana amici e famiglia, e può compromettere la nostra salute emotiva. Le donne hanno il doppio delle probabilità di sviluppare depressione o ansia gravi rispetto agli uomini, e la tendenza a rimuginare sembra essere una delle ragioni per cui questo succede.
Non dobbiamo, però, cadere per forza in questo schema. Possiamo liberarci da questa epidemia di ipersensibilità ed elevata instabilità emotiva e imparare a riconoscere ed esprimere in modo appropriato le emozioni che proviamo. […] Mostrandoci forti davanti alle tempeste peggiori, possiamo diventare le registe della nostra vita emotiva.»