
Il testo offre una trattazione esaustiva del diritto costituzionale, il cui oggetto specifico può essere diviso in quattro argomenti:
– le fonti del diritto, ossia i meccanismi con cui si producono le norme giuridiche nell’ordinamento italiano;
– l’organizzazione costituzionale dello Stato, ossia i rapporti tra gli organi costituzionali (il Parlamento, il Governo, il Presidente della Repubblica, ecc.: la c.d. forma di governo) e quelli tra l’apparato dello Stato e il popolo (la c.d. forma di stato);
– le libertà e i diritti costituzionali;
– la giustizia costituzionale.
Il manuale inizia con l’illustrazione della formazione dello Stato moderno e della sua organizzazione (parti I-II), poi passa ad esaminare il significato, il ruolo e le tipologie delle costituzioni (parte III), si concentra sull’organizzazione costituzionale italiana (parti IV-VII) e quindi sul sistema delle fonti (parti VIII-XI); esamina poi la giustizia costituzionale (parte XII) e le libertà fondamentali (parte XIII).
Il testo fornisce inoltre utili indicazioni per lo studio della materia: «Una delle cose più difficili è imparare a studiare: dato che assai spesso non lo si impara nelle scuole, bisogna impararlo all’Università. Per di più, bisogna impararlo da soli. Non ci sono metodologie univocamente “giuste”, perché ogni testa è diversa dall’altra; ma vi sono metodologie sicuramente sbagliate. Sbagliato è sicuramente ripetere e ancora ripetere il “libro”, facendo svariate volte lo stesso lavoro; sbagliato è cercare di imparare pagine e pagine a memoria; sbagliato è arrivare all’esame senza aver mai “testato” la propria preparazione esponendo ad alta voce. Conviene perciò differenziare il lavoro: una prima lettura complessiva, per capire l’estensione della materia, la sua suddivisione, i punti centrali; una seconda lettura “attiva”, cioè sottolineando, evidenziando e magari ricopiando le definizioni, scrivendo schemi, diagrammi, ecc. Mai riassunti però, perché il riassunto, fatto da chi – per definizione – non conosce ancora la materia, è un vero e proprio autogol. Si tratta invece di tracciare su un foglio lo schema di ripartizione di un argomento o il diagramma dei diversi procedimenti previsti per ottenere un risultato […], scrivendo le definizioni, evidenziando le ipotesi, le eccezioni, ecc.»