“Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie: riassunto trama

Dieci piccoli indiani, Agatha Christie, riassunto, tramaDieci piccoli indiani è uno dei più celebri romanzi gialli di Agatha Christie, famosa scrittrice e drammaturga britannica del XX secolo. Lontano dai classici polizieschi, il libro presenta una trama molto articolata e ricca di suspense. Può essere definito come una sorta di studio sociale atto a osservare le reazioni della mente umana in situazioni di forte stress emotivo. Pubblicato nel lontano 1939, Dieci piccoli indiani continua ad essere uno dei romanzi più venduti, letti e rappresentati della storia.

Trama

La strana vicenda è ambientata in una splendida residenza collocata su un’ignota isola del Devon, Nigger Island, la cui forma (peraltro inquietante) ricorda la testa di un uomo di colore. «La casa era là […] pienamente all’altezza di ogni aspettativa». Provvista di grandi finestroni che illuminano gli spazi interni, la villa appartiene al misterioso signor Ulick Norman Owen. L’uomo, senza un motivo apparente, decide di accogliere nella sua grande e moderna abitazione 10 persone estranee l’una all’altra. Nessuno di loro conosce il proprietario, ma spinti dalla curiosità, dall’opportunismo e dalla necessità, accettano comunque di soggiornare presso la sontuosa dimora.

Otto ospiti vengono traghettati sull’isola mentre ad attenderli a riva ci sono il maggiordomo Roggers e la moglie (la cuoca assunta dal signor Owen). Dopo aver appreso della temporanea assenza del padrone di casa, gli invitati si recano presso le loro stanze. In ogni camera da letto, proprio sul camino, è incorniciata una filastrocca infantile che narra di dieci piccoli negretti che muoiono uno dopo l’altro a distanza di un giorno. Nessuno vuole dare troppa importanza al fatto e si recano a cena inconsapevoli di cosa sta per accadere. «Dieci piccoli negretti se ne andarono a mangiar: uno fece indigestione, solo nove ne restar».

Giunti nella stanza da pranzo, il maggiordomo avvia una registrazione su esplicita richiesta del proprietario. Una voce inumana e penetrante, proveniente dal vecchio grammofono, accusa ciascun ospite di essere il responsabile di un omicidio. È l’inizio di un incubo senza fine. Verrà fuori il vero colpevole? Con Dieci piccoli indiani, la scrittrice ha messo alla prova se stessa. Il risultato è un vero capolavoro, letto e apprezzato ancora oggi in molti Paesi del mondo.

Recensione

Dieci piccoli indiani è uno dei romanzi più celebri della scrittrice inglese. La Christie è un’osservatrice oggettiva, confonde le idee, mischia le carte e dissemina suspense, rendendo la trama avvincente e mozzafiato. Volutamente, i 10 personaggi chiave appartengono a culture e religioni differenti, accomunate solo dall’atteggiamento ambiguo di chi sembra nascondere qualcosa.

Nel racconto, l’autrice mette in risalto l’emotività e il carattere di ciascun protagonista. Il giudice in pensione Wargrave è sospettato per aver ingiustamente condannato a morte Edward Seton. Rispetto al gruppo, l’uomo spicca per la sua acutezza e la grande capacità di riflessione. Sull’insegnante di ginnastica Claythorne pesa un processo per la morte del piccolo Cyril, di cui era governante. Amorevole e sensibile, la donna però nasconde una doppia personalità tanto da uccidere nuovamente.

L’ex capitano Lombard ha, invece, un passato turbolento con un’accusa terribile: aver lasciato morire 21 indigeni di una tribù africana. I sospetti ricadono sulla sua figura per via della straordinaria agilità, paragonabile a quella di un assassino. La bigotta signora Brent pare sia responsabile del suicidio della sua giovane governante. In una parte del romanzo diventa la maggiore indiziata a causa del suo fanatismo religioso. Il generale McArthur, veterano della Grande Guerra, è sospettato di aver assassinato per vendetta un giovane ufficiale, amante di sua moglie.

Il dottor Armstrong non gode di molta fama: il chirurgo perennemente ubriaco è accusato di aver ucciso una ricca signora affetta da peritonite, commettendo un errore grossolano durante l’intervento. L’uomo, molto intelligente e riflessivo, è anche tanto ingenuo, debolezza che gli costerà la vita. Il signor Marston è anche il primo ad essere assassinato. La Christie fornisce pochissime informazioni sull’uomo: si sa solo che su di lui pendeva l’accusa di aver ammazzato i tre fratellini.

L’ex agente di polizia Blore è un uomo rozzo con una carriera di investigatore privato alle spalle. Incaricato dal proprietario della villa di proteggere i gioielli della moglie e degli altri invitati, ha un passato losco. Pare che sia l’artefice della condanna a morte di un innocente per aver dichiarato il falso.

Agatha Christie è stata in grado di creare un romanzo avvincente e ricco di suspense, immedesimandosi perfettamente nella mente di un folle omicida. L’assassino verrà fuori con un finale a sorpresa, per nulla banale o intuibile. Lo stile scorrevole e realistico, suscita nel lettore curiosità e interesse fino alla fine del racconto.

Sin dalle prime pagine viene messa in risalto la sublime capacità “giallistica” della scrittrice britannica che è stata in grado di far coincidere la morte degli invitati con quella dei dieci piccoli indiani, seguendo le indicazioni di una filastrocca puerile e apparentemente insignificante (la chiave dell’intero libro).

Il romanzo paradossalmente non appartiene alla categoria dei gialli classici. La trama non prevede la presenza di investigatori con il compito di indagare e di individuare l’assassino, eppure, il caso si risolve all’interno della stessa villa, tra inquietudine e suspense, nell’arco più o meno di una settimana.

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