“Come uccidono le brave ragazze” di Holly Jackson: riassunto trama e recensione

Come uccidono le brave ragazze, Holly Jackson, riassunto, trama, recensioneRomanzo d’esordio di Holly Jackson, Come uccidono le brave ragazze è un thriller molto ben strutturato, tutt’altro che un semplice mistero per piccoli Sherlock Holmes in erba. La lettura scorrevole lascia senza fiato, creando un’atmosfera ricca di suspence e colpi di scena. L’indagine condotta dalla giovane Pippa Fitz-Amobi riguardo all’omicidio della bella e popolare Andie Bell, porterà alla luce una nuova verità.

Le ricerche e le scioccanti scoperte sono il fulcro del racconto ma, con un’abilità fuori dal comune, l’autrice è in grado di toccare argomenti attuali come il bullismo, la violenza, la droga e la paura dei pregiudizi. Mix perfetto tra diversi teen drama, Come uccidono le brave ragazze è una storia credibilissima e che terrà il lettore sul filo del rasoio fino all’incredibile epilogo. «Tutti coloro che le ruotavano attorno erano così accecati, da non notarne l’oscurità».

Trama

La piccola cittadina di Little Kilton viene sconvolta, nel 2012, dalla tragica scomparsa di Andie Bell, la ragazza più carina e popolare della scuola. Il caso viene subito archiviato come omicidio, scaricando tutta la colpa sull’allora fidanzato indiano Sal Singh. Il suicidio di quest’ultimo, avvenuto qualche giorno dopo la morte della giovane, convince la polizia a chiudere le indagini. All’epoca dei fatti Pippa Fitz-Amobi, per gli amici Pip, era solo una dodicenne. Cinque anni dopo, con la scusa di presentare la tesina scolastica per diventare giornalista d’inchiesta, Pip fa riaprire il caso convinta dell’innocenza di Sal. Senza dubbio, l’obiettivo finale è riabilitare l’immagine del ragazzo scomparso (di conseguenza anche quella della famiglia vittima di soprusi e bullismo) e punire il vero colpevole. Una domanda si fa strada nella mente della giovane Pippa: e se l’assassino fosse ancora là fuori? «Se un cattivo può essere creato, può essere anche smontato». Insomma, il romanzo testimonia come dietro le apparenze si possano celare importanti verità.

Recensione

Nonostante si tratti di un libro di esordio per la giovane scrittrice Holly Jackson, Come uccidono le brave ragazze è un thriller che non ha nulla da invidiare ai gialli d’eccellenza. La narrazione ha inizio con la morte della giovane Andie Bell ma l’indagine di Pip è il fulcro del romanzo.

L’aspirante giornalista d’inchiesta, all’epoca dei fatti aveva appena 12 anni. Non ha mai creduto alla possibilità che Sal Singh, ex fidanzato della giovane, fosse colpevole di omicidio. Cinque anni dopo, con la scusa di dover presentare una tesi scolastica, la ragazza ha l’occasione di poter riabilitare la memoria del giovane, morto suicida pochi giorni dopo Andie.

Il personaggio di Pip è molto interessante. Curiosa, critica, intelligente e con un grande spirito di osservazione, la diciassettenne mostra subito di avere carattere, di desiderare la verità sopra ogni cosa, senza mai avere paura di dire ciò che pensa. Nonostante il racconto venga narrato in terza persona, non mancano le note personali della protagonista che invogliano il lettore a partecipare attivamente alle indagini, facendo delle ipotesi.

Proseguendo nella lettura, man mano che gli eventi diventano più chiari, Pip riesce a delineare una nuova Andie: alla figura della giovane studentessa carina con tutti, “santificata” dall’opinione pubblica dopo l’accaduto, si contrappone una nuova immagine con un profondo lato oscuro, che cela inganni e segreti. Tuttavia, non è l’unica e ciò rende più difficile l’individuazione del vero responsabile dell’omicidio. L’autrice è stata abile nel creare un clima di suspense fino alla fine della storia che, peraltro, non è per nulla scontata o banale.

Originale e avvincente, il testo è arricchito con articoli di giornali, estratti di interrogatori, mail, diari, trascrizioni che rendono il romanzo un vero e proprio dossier investigativo. Ciò che potrebbe sembrare un libro per ragazzi, in realtà si trasforma in un testo apprezzato anche da adulti amanti del thriller.

L’approccio della scrittrice a tematiche attuali come droghe, bullismo, pregiudizi, emarginazione, è molto interessante. Jackson affronta questi argomenti in maniera costruttiva, ponendo l’accento sulla loro gravità e sulla necessità di non sottovalutarli. Ad esempio Sal, ragazzo gentile e sempre sorridente, ha forse l’unica colpa di essere indiano (il capro espiatorio perfetto). Dopo la sua morte, la famiglia si trova a sostenere le angherie e i pregiudizi della gente.

La scrittrice riesce a marcare in modo magistrale la linea sottile tra giusto e sbagliato, bene e male, proponendo degli interessanti spunti di riflessione sia per i giovani lettori che per gli adulti. Piace lo stile di scrittura scorrevole e leggero ma che non lascia spazio a banalità. Holly Jackson si è rivelata una vera maestra nel seminare indizi gradualmente in modo da non svelare mai troppo. Scoprire il vero autore dell’omicidio lascerà il lettore di stucco.

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