
Perchè la filosofia che quel film mi ha trasmesso è stata determinante durante la mia vita. Sapersi rialzare quando si va al tappeto, saper incassare i cazzotti che la vita inevitabilmente ti sferra. Quando nel 1977 uscii dal cinema dopo la visione di Rocky, ero pervaso da un energia inaspettata, avevo capito che se volevo raggiungere un obiettivo potevo farcela, e che l’occasione per dimostrare le proprie capacità prima o poi sarebbe arrivata.
Dalle pagine del libro, si evince quanto il difficile rapporto con suo padre abbia segnato la sua gioventù.
Mio padre è stato l’uomo che mi ha insegnato con l’esempio che cosa vuole dire essere responsabili ed onesti. Non ci siamo capiti, invischiati tutti e due in una vita difficile, che ci obbligava a sacrifici immensi accecando i nostri sentimenti e provocando liti verbali violentissime senza accorgersi che eravamo semplicemente innamorati tutti e due della stessa donna, lui come marito e io come figlio.
Perseveranza e determinazione sembrano essere le chiavi del suo successo: in che modo le ha sempre manifestate?
Non ho mai mollato e ho sempre cercato di saziare la mia voglia di raccontare. Prima con i fumetti, poi con la musica, con le immagini e ora anche con un libro. Determinazione e sacrificio, credere fermamente in se stessi, anche quando tutto il mondo ti dice l’esatto contrario.
Guardando a ritroso alla sua esperienza, quali consigli si sente di dare a chi sogna il mondo dello spettacolo?
Non credo di poter dare consigli, credo che il mondo dello spettacolo sia un luogo di lavoro come tutti gli altri, solo che è sotto gli occhi mediatici e quindi più visibile a tutti.
Gelosie, invidie , raccomandazioni…. c’è tutto, esattamente come in un ufficio o in azienda. Personalmente credo che l’applicazione e lo studio, anche da autodidatta se non si hanno le possibilità, siano assolutamente basilari per raggiungere e realizzare i propri sogni. Cito Walt Disney di cui sono fan da sempre: se puoi sognare puoi farlo.
Duccio Forzano è nato a Genova nel 1960. Inizia la sua carriera con Claudio Baglioni alla regia dei videoclip e, successivamente, alla direzione televisiva dei suoi concerti. Dal 2000 ha collaborato con Giorgio Panariello, Fiorello, Paolo Bonolis, Gianni Morandi, Vincenzo Salemme, Luca e Paolo e molti altri. Dal 2005 cura la regia del programma di Rai3 Che tempo che fa con Fabio Fazio. Sue le edizioni del 2010, 2011, 2013 e 2014 del Festival di Sanremo. Come Rocky Balboa rappresenta il suo romanzo d’esordio.