L’isola dell’abbandono
La scrittrice affronta un tema a cui nessuno può scappare: quello dell’abbandono. L’inquieta protagonista torna sull’isola di Naxos, che dieci anni prima aveva fatto da cornice all’abbandono da parte del suo primo amore ma che nel presente è teatro per l’arrivo di un nuovo uomo, capace di farla restare. Così la donna deve fare i conti con parti di sé che credeva nascoste, con l’imprevedibilità e la violenza della vita, un percorso in cui pesano le scelte e pesa il destino, contano le occasioni che si sono presentate e quelle che sono perse per sempre.
«Chissà perché certi abbandoni sono così netti e certe riconquiste così vaghe».
«Perché sbagliamo per imparare. E l’importante è non tradirsi. Ma ogni tanto ricominciarsi».
Una vita sottile
Libro d’esordio ma anche rivelazione senza veli del mondo di una ragazzina anoressica. La malattia viene descritta in modo delicato, con tono ironico e malinconico e la Gamberale si rivela un’abile scrittrice, una di quelle per cui la scrittura è salvezza, è rapporto diretto con i lettori.
«Una vita sottile scivola nel mondo e ti permette di non sentire addosso la sua imperfezione. Ma se il loro tessuto non fosse di tela ruvida, i jeans non sarebbero jeans e nemmeno il mondo è mondo senza il suo tessuto di imperfezione».
Arrivano i pagliacci
Pubblicato nel 2002, questo romanzo dal sapore incantato ha come protagonista Allegra Lunare: 20anni e una nuova vita da costruire. Per questo, nel momento in cui deve abbandonare la casa in cui è cresciuta, decide di scrivere una lettera ai nuovi inquilini prendendo spunto dagli oggetti che resteranno nell’appartamento e da quelli che andranno via con i loro legittimi proprietari. Memoria, ricordi, pezzi di cuore che ogni componente della famiglia ha affidato a qualcosa di materiale che invece custodisce amori, emozioni, insegnamenti. Come quelli appresi a teatro e al circo, dove numero dei trapezi – “quando trattieni il fiato e la felicità sembra spezzarsi a ogni passo” – arriva sempre il numero dei pagliacci.
«La vita è fatta un po’ così, che tu ti affanni a pensare se in quel punto lì starebbe meglio un pezzettino di lego blu da due o due rossi da uno e, mentre pensi e ripensi, la costruzione si fa da sé, così ti svegli una mattina e in quel punto lì ci trovi un pezzettino verde da tre».
Le luci nelle case degli altri
Pubblicato nel 2010 da Mondadori, il romanzo (divenuto anche fiction tv) è un altro esemplare dell’approccio corale e sensibile della scrittrice, che qui racconta la storia di una bambina di nome Mandorla, rimasta orfana e affidata alle cure di un condominio intero non avendo notizie sul nome del padre. Così il lettore cresce con la bambina e ne segue le esperienze fino a un finale sorprendente.
«Vorrei che nei momenti di disperazione non ti venga in mente di invidiare la felicità degli altri, le fortune, i successi degli altri, le certezze, i risultati, le luci nelle case degli altri: dappertutto c’è del bene, dappertutto c’è del male».
Quattro etti d’amore, grazie
Due donne, Erica e Tea, ogni giorno si incrociano al supermercato e si scrutano, si osservano, si sorprendono a immaginare l’una la vita dell’altra. Da una parte una donna con famiglia, dall’altra un’attrice attenta alla forma fisica. Un gioco di equivoci diventa l’occasione per guardare in faccia le proprie scelte.
Per dieci minuti
Con il solito stile fluido e coinvolgente, la Gamberale dimostra quanto importante e salvifico sia il lasciarsi andare al cambiamento. In questa storia la protagonista decide di sperimentare qualcosa di nuovo ogni giorno per dieci minuti, per un mese. Decide di provare, di aprirsi a una realtà nuova che la sorprenderà in modo piacevole e dimostra come non esista difficoltà che non permetta di tornare a vivere.
«E allora mi dico che, se nel mondo ci sono persone che suonano il violino, cambiano pannolini, girano video porno amatoriali, insegnano hip-hop, seminano e leggono Harry Potter, fra sette miliardi ce ne sarà almeno una che stava aspettando proprio me, nei dieci minuti in cui io la incontrerò».
Avrò cura di te
In questo libro del 2014, la narratrice romana incontra Massimo Gramellini, un altro grande talento della letteratura italiana, e insieme danno vita a un libro che parla di momenti inaspettati della vita e salvezza, quella che spesso ci viene offerta da “un angelo custode” pronto a difenderci nei momenti di sconforto. Grande successo di pubblico per questo libro che ha scalato le classifiche.
«La scelta di coraggio che ogni essere umano è chiamato a compiere nel corso della vita: aprirsi all’amore, a costo di provare il dolore».
Qualcosa
Si tratta di un libro scritto da Chiara Gamberale e illustrato da Tuono Pettinato, una favola moderna nella quale la scrittrice indaga l’amore, il dolore, le ossessioni dei nostri giorni e persino i social network attraverso le vicende della principessa Qualcosa di Troppo. Con toni sognanti, però, mostra come anche il “niente” possa dare un senso alle nostre giornate.
«Sopporta il buco.
Quando succedono cose troppe brutte ci mettiamo un po’ ad accettarle,
tanto che all’inizio non ci sembrano nemmeno vere.
E, mentre la testa prende tempo per capirle, il cuore ci diventa un pezzo di groviera.
Quindi non lo odiare, il tuo buco.
Accarezzalo ogni tanto, ma non ti ci affezionare troppo, altrimenti non passerà mai.
Se lascerai stare il buco e lo accetterai senza tanti starnazzi, vedrai che entro un anno si restringerà da solo e diventerà addirittura qualcosa di prezioso da avere dentro di te.
Come un passaggio segreto, ecco.
E poi magari di nuovo si allargherà e di nuovo si restringerà, perché i buchi che abbiamo nel cuore fanno così. Ma tutto passa, ragazzina».
Chiara Gamberale si dimostra un’autrice raffinata, che sa scavare nell’animo e leggere la realtà, una di quelle che conquista già dalle prime righe delle sue creazioni.
Angelica Sicilia