
La fama è arrivata grazie alla serie I delitti di Fjällbacka, che ha come protagonisti l’ispettore di polizia Patrik Hedström e la scrittrice Erica Falck. Questi tutti i titoli della collana, in Italia tradotti da Marsilio Editori: 2002 – Isprinsessan – La principessa di ghiaccio; 2004 – Predikanten – Il predicatore; 2005 – Stenhuggaren – Lo scalpellino; 2006 – Olycksfågeln – L’uccello del malaugurio; 2007 – Tyskungen – Il bambino segreto; 2008 – Sjöjungfrun – La sirena; 2009 – Fyrvaktare – Il guardiano del faro; 2011 – Änglamakerskan – Il segreto degli angeli; 2014 – Lejontämjaren – Il domatore di leoni; 2017 – Häxan – La strega.
Tra tutti questi libri, doveroso soffermarsi sul primo titolo La principessa di ghiaccio, vincitore in Francia il Grand Prix de Littérature Policière, da cui è stata ricavata anche una trasposizione cinematografica di successo. La storia è ambientata nella piccola città balneare svedese di Fjällbacka: qui, in pieno inverno, viene ritrovato il cadavere di una giovane donna, Alexandra Wijkner, dentro la vasca da bagno piena di acqua ghiacciata. Inizia così l’indagine di Erica Falck, protagonista del racconto e amica della vittima che, insieme al poliziotto Patrick Hedström, cercherà di capire se si sia trattato di omicidio o suicidio.
«Eilert Berg non era una persona felice. Il fiato bianco che gli usciva a sbuffi dalla bocca indicava che respirare gli costava un certo sforzo, ma il suo problema principale non era la salute.
Svea era bellissima, da giovane, tanto che Eilert aveva fatto fatica a dominarsi fino alla fatidica prima notte di nozze. E lei pareva remissiva, gentile e un po’ timida. Ma la sua vera natura era emersa dopo un periodo di passione giovanile durato decisamente troppo poco. Ormai erano quasi cinquant’anni che lo teneva nel suo pugno di ferro. Eilert però aveva un segreto. Per la prima volta intravedeva la possibilità di conquistarsi, nell’autunno dell’esistenza, un po’ di libertà, e non aveva intenzione di lasciarsela scappare».
La consacrazione letteraria arriva però con le opere successive: Stenhuggaren (Lo scalpellino), che nel 2005 è stato nominato il miglior romanzo criminale svedese dell’anno dalla Svenska Deckarakademin (Accademia svedese di libri gialli) assieme a Olycksfågeln (L’uccello del malaugurio) e Tyskungen (Il bambino segreto).
Lo scalpellino (pubblicato in Italia nel 2011) conduce il lettore alla scoperta di un nuovo crimine. Questa volta, il pescatore Frans Bengtsson, intento a recuperare le sue nasse per le aragoste, ritrova il corpo senza vita di una bambina. Avverte immediatamente la polizia e gli agenti Patrik Hedstrom e Martin Molin rispondono alla chiamata. Alla vista del vede il corpicino della bambina Patrik ha un colpo al cuore: si tratta della figlia dei suoi vicini di casa. L’autopsia rivela che non è stato un incidente a causare la morte della piccola, uccisa in una vasca da bagno e poi gettata in mare. Pagina dopo pagina si collezionano indizi e indiziati e il romanzo prosegue con le indagini della polizia.
L’uccello del malaugurio (pubblicato in Italia nel 2012) è il quarto libro della raccolta. Ancora un caso da risolvere per l’ispettore Hedström, intento a organizzare i preparativi per il matrimonio con Erica. In città arriva un reality show e nel frattempo si cerca di fare luce su una donna morta in strane circostanze. Minacce, segreti e menzogne si mescolano e tengono il lettore con il fiato sospeso.
Il bambino segreto (pubblicato in Italia nel 2013) è il quinto titolo della fortunata serie. Questa volta i misteri assumono connotati storici: Erica ritrova in soffitta un baule contenente una medaglia nazista risalente alla seconda guerra mondiale avvolta in una camicia da neonato macchiata di sangue. Pertanto, decide di rivolgersi a un professore di storia in pensione ma questo viene ucciso qualche giorno dopo. Dietro la vicenda si nascondono tracce di un passato drammatico.
L’ultima fatica letteraria firmata da Camilla Lackberg si intitola Donne che non perdonano (2018): in solo 150 pagine, la scrittrice narra le storie di tre donne offese, odiate, umiliate e trattate male dai loro rispettivi compagni. Questa volta affronta il tema della violenza domestica, imponendosi nel panorama attuale con una scrittura autentica, angosciante e immediata. Le voci femminili si alternano, descrivono la caduta, il disincanto, la ribellione di donne accumunate da un tragico destino.
«È vero, stava per uccidere un uomo, ma avrebbe anche liberato una donna. La somma algebrica delle sue azioni sarebbe stata uguale a zero. E poi un’altra persona avrebbe liberato lei».
Che si tratti di gialli o di romanzi, questa scrittrice riesce sempre a travolgere con una prosa semplice e concitata, una scrittura scorrevole in grado di affascinare ma capace anche di far riflettere.
Angelica Sicilia