
La moglie dell’amico, Madeleine, bella donna ambigua e intrigante, lo aiuta a redigere il primo articolo sulla “Vie Française”, che ha fortuna. Duroy piace al padrone del giornale, il ricco Walter, astuto affarista; viene assunto per la cronaca e per gli Echi, e il suo sfrontato spirito fa la parte dell’abilità letteraria che gli manca. Ma soprattutto egli piace alle donne: Madeleine lo dirige sapientemente coi suoi consigli, Clotilde de Marelle, giovane signora elegante e corrotta, diviene sua amante, la stessa moglie del padrone del giornale e le figlie giovani vanno pazze per lui, mentre un fortunato duello aumenta il suo prestigio.
Tutte queste amicizie femminili aiutano naturalmente a salire Duroy, diventato ormai Bel-Ami: il nome gli è stato dato dalla figlioletta di una sua amica, che subisce anch’essa come tutte il suo fascino. In verità Bel-Ami non è partito con un piano ben definito, di volgare sfruttatore: è messo su quella via dalle stesse donne che lo amano, dall’equivoco ambiente che lo circonda; solo a poco a poco, nel suo carattere di arrivista senza scrupoli sorge e si impone l’idea di fare strada con questo mezzo: da cui una disinvoltura e una certa aria di ingenuità nella sua furberia che inganna spesso anche i meno semplici. La conquista di madame Walter non è già più una semplice curiosità di vizioso; e la spietata abilità con la quale egli tiene poi a distanza, dopo il primo capriccio, la povera donna, rivela appieno il suo animo.
L’amico Forestier muore di tisi; Bel-Ami sposa fa vedova Madeleine, concludendo con lei una specie di patto d’alleanza. Muore anche il vecchio conte di Vaudrec, amico assiduo di casa Forestier e poi di casa Duroy, lasciando a Madeleine un milione. Perché ella possa ereditare è necessario il consenso del marito: Bel-Ami, pretende che sia indispensabile “salvar le apparenze”, e concede alla moglie il consenso in cambio della donazione di metà della sostanza.
La “Vie Française” intanto ha fatto fortuna: l’uomo politico cui essa faceva capo, il giovane Laroche-Mathieu, diventa ministro, ed è assiduo in casa di Duroy, il quale si fa ormai chiamare monsieur Du Roy, ed è più in auge che mai. Ma ciò non gli basta, in confronto con l’immensa ricchezza del suo padrone, l’affarista Walter. Bel-Ami, che sta innamorando di sé la sedicenne figlia di costui, Susanne, fa sorprendere al momento buono la propria moglie e il ministro in intimo colloquio, obbliga il ministro alle dimissioni e divorzia dalla moglie. Poi rapisce Susanne e persuade Walter a dargliela in sposa, incurante della madre che diviene come pazza di dolore.
Il libro ebbe gran successo e fece scandalo: Maupassant, accusato di troppo pessimismo e d’aver caricato le tinte, rispose d’aver voluto far la satira semplicemente di “un certo giornalismo”, e di “certi ambienti” politico-mondani della capitale. Nonostante l’estrema abilità dei passaggi, il romanzo, centrato su un unico personaggio di psicologia alquanto sommaria, assomiglia un po’ troppo a una collana di quadri staccati. Resta tuttavia un’opera di brio irresistibile, d’uno stile veloce e preciso, efficacissimo, altamente caratteristica nella produzione letteraria del tempo.»