
Il libro, in realtà, non aggiunge molto all’immagine che gli assidui lettori delle indagini dell’ispettrice hanno avuto modo di formarsi, di racconto in racconto. Petra si rifugia in un convento di suore in Galizia, al riparo da disturbi di ogni sorta, per un ritiro di una settimana durante il quale riflettere sulla sua vita «per riprendere le redini del presente», affidando alle pagine di un quaderno scolastico le sue confessioni più intime.
Ne emerge il ritratto di una donna forte e contraddittoria: l’affetto familiare che la inonda come uno tsunami si rivela però presto una trappola, «qualcosa che ricevi anche se non lo meriti, e lo ricevi perché chi esprime quel sentimento ha sottoscritto con se stesso un patto cruciale che ti coinvolge, che tu lo voglia o no». Vengono ampiamente tratteggiate la figura della mamma e le sorelle, con le loro vicissitudini sentimentali.
Il vero squarcio nella sua esistenza sarà il matrimonio «borghese»: la vita da «signora» le inocula quello scetticismo, quella sorta di nichilismo che, nel corso delle indagini, l’ispettrice oppone ai valori per bene mentre l’esperienza in polizia le svela uno spaccato sociale a tutto tondo, torbido e agghiacciante.
Un libro che, a pochi giorni dalla sua uscita, è già un bestseller!