
Assassinio sul Nilo è anche il titolo del famoso film del 1978 interpretato magistralmente dal grande Peter Ustinov nei panni di Poirot e riproposto nel febbraio 2022, in occasione dei cento anni del brillante investigatore, nelle sale cinematografiche italiane con un cast d’eccezione (Kenneth Branagh, Armie Hammer e Gal Gadot).
Trama
In vacanza sul Karnak, un lussuoso battello in navigazione sul Nilo, Hercule Poirot conosce la giovane ereditiera britannica Linnet Ridgeway e il marito Simon Doyle: «Ho sentito parlare parecchio di lei, Monsieur Poirot […] sono il bersaglio di un’inaccettabile persecuzione che deve finire!». La trama comincia a delinearsi quando entra in scena Jacqueline de Bellefort, ex del bel Simon. Ancora innamorata dell’uomo, la ragazza decide di imbarcarsi, infastidendo i due sposini e seguendoli ovunque, nel tentativo di rompere per sempre l’idillio del matrimonio. «Eravamo compagne in un collegio di suore a Parigi. La fortuna è stata proprio clemente con Jackie».
In un clima di tensione, l’omicidio della ricca ereditiera sembra la conseguenza di un amore ossessivo. Accanto al corpo inerme della donna, viene trovata una J disegnata sul muro. I sospetti cadono subito su Jacqueline, la quale la sera prima aveva sparato all’ex amante ferendolo a una gamba.
Le indagini di Poirot svelano una realtà più complicata di quanto possa sembrare, scagionando la de Bellefort. Una sera, Louise Bourget, la cameriera di Linnet fa sapere all’investigatore di essere a conoscenza dell’identità dell’omicida, ma il giorno seguente il corpo della donna viene trovato con la gola tagliata. Salomè Otterbourne viene uccisa con un colpo di pistola proprio mentre sta per svelare il nome dell’assassino.
Alla fine, l’acuto investigatore belga riuscirà a individuare il colpevole? Si tratta dei due ex amanti Simon e Jacqueline o di un altro personaggio folle e diabolico? L’infallibile Monsieur Poirot sorprenderà tutti con un finale ad effetto, inaspettato e assolutamente non banale.
Recensione
Assassinio sul Nilo è un giallo intenso e ricco di suspense. La scrittrice britannica è stata in grado di trasformare una piacevole e rilassante vacanza in un vero e proprio incubo, partendo dal più classico dei moventi per un omicidio: un amore ossessivo.
In una nota al romanzo, firmata dalla stessa autrice, la Christie racconta le origini del libro, un mix tra realtà e fantasia. Nasce, infatti, dopo una vacanza in Egitto, su un piroscafo che percorreva la tratta da Assuan a Wadi Halfa. I passeggeri a bordo dell’imbarcazione, hanno continuato a viaggiare nella fervida mente della scrittrice, diventando sempre più reali e parte di una trama intrecciata e complessa.
La lettura è scorrevole e piacevole, resa forse un po’ più impegnativa dalla varietà dei personaggi e dei ruoli all’interno del romanzo. Accanto all’arguto Poirot, all’erediteria Linnet Ridgeway e al marito Simon Doyle («È uno dei Doyle del Devonshire. Senza un soldo, naturalmente»), compare un sostanzioso cast di ricchi europei e americani legati da intrighi, avarizia e inganni. Alcuni soggetti sono sopra le righe e vengono introdotti nella storia per strappare una risata e smorzare la tensione.
Divertente e appassionante, la trama intrattiene il lettore e lo mantiene con il fiato sospeso fino alla risoluzione del caso che non è per nulla banale oppure scontata. Il mistero viene presentato in maniera egregia come solo Agatha Christie è in grado di fare, viene svelato in modo brillante e anche piuttosto credibile.
La presenza di una nota “romance” nel testo è un altro elemento che non annoia. Il libro, infatti, non è totalmente concentrato sulle indagini del delitto ma racconta anche di relazioni familiari e romantiche verosimili e piuttosto solide tra i personaggi.
Assassinio sul Nilo affronta tematiche piuttosto attuali. Tutto ruota intorno all’amore terribile che può anche uccidere. Si sa, quando si è innamorati (o forse è meglio dire ossessionati dal desiderio di possedere la persona amata), si diventa ciechi, sordi, capaci di commettere azioni anche abominevoli.
Un elemento ricorrente nei romanzi della Christie è l’enigma della camera chiusa. Come nella maggior parte dei gialli dell’autrice (ad esempio in Dieci piccoli indiani oppure Assassinio sull’Orient Express), i personaggi si ritrovano tutti in un ambiente ristretto e senza vie di fuga. Questo stress emotivo, associato alla tensione, suscita delle reazioni nella mente umana, tanto da costringere anche il più astuto e diabolico assassino a fare un passo falso e confessare. Più di una volta, questa tecnica è stata considerata dai lettori moderni come un reale esperimento sociale.
In un’ambientazione esotica e molto suggestiva, il romanzo Assassinio sul Nilo invoglia il lettore ad attivare le sinapsi del cervello e a pensare tanto, nel tentativo di scoprire, insieme all’infallibile Monsieur Poirot, il responsabile degli omicidi.