
Una motivazione è certamente la capacità di soffrire, che ha permesso agli Alpini di attraversare senza perdere la dignità anche le guerre sbagliate, come le aggressioni volute da Mussolini contro la Francia, la Grecia e la Russia tra il 1940 e il 1943. I militari e i civili francesi, greci e russi hanno sempre riconosciuto la correttezza dei soldati con la penna nera. Successivamente gli Alpini hanno avuto un ruolo di primo piano nella Resistenza.
Quando e con quali motivazioni venne costituito il corpo degli Alpini?
Nel 1872. Dopo l’annessione di Roma e la fine del Risorgimento, i vertici militari hanno creato dei reparti in grado di difendere i confini. E quelli italiani, a parte il mare, correvano e corrono sulle Alpi.
La penna sul cappello rappresenta il simbolo del corpo: perché gli Alpini la portano?
Fin quasi alla Prima Guerra Mondiale, gli Alpini avevano un cappello “alla calabrese”, poi è stato introdotto quello attuale, ispirato al “cappello all’Ernani”, indossato dal protagonista dell’opera di Giuseppe Verdi, un montanaro ribelle che si oppone alla tirannia spagnola. La penna, simbolo delle montagne, c’è stata su entrambi i cappelli.
Le truppe alpine hanno scritto pagine di storia rimaste famose in Italia e nel mondo: quali le vicende belliche degne di maggior nota?
Le più famose sono le battaglie ad alta quota della Grande Guerra, dalle Dolomiti fino all’Adamello e lo Stelvio, e le campagne di Grecia e di Russia della Seconda Guerra Mondiale. L’ultima, conclusa con la tragica ritirata, è stata resa celebre dai libri di Mario Rigoni Stern e Giulio Bedeschi. Ma gli Alpini hanno anche combattuto ad Adua nel 1896, in Libia dal 1911, sull’Appennino insieme agli Alleati nel 1944-’45. Anche l’impegno in Afghanistan, a partire dal 2003, è una missione di pace, ma realizzata da reparti in armi.
La storia degli Alpini non è solo storia di guerra: in quali occasioni gli Alpini sono scesi in campo a sostegno delle popolazioni civili?
L’elenco è molto lungo, e potrebbe iniziare dall’Ottocento. L’impegno nella protezione civile degli Alpini è diventato particolarmente importante con l’alluvione del Vajont (1963) e il terremoto del Friuli (1976), ed è proseguito fino ai recenti terremoti dell’Aquila, di Amatrice e dei Monti Sibillini.
Il libro esce in occasione del centenario della fondazione dell’Associazione Nazionale Alpini: cosa significa essere un alpino?
L’ANA, nata nel 1919, non è una semplice associazione d’arma. I suoi soci, che hanno vestito la divisa degli Alpini, continuano nella vita civile l’impegno iniziato sotto le armi. Negli ultimi anni, l’Associazione è diventata un pilastro del sistema della Protezione Civile italiana. In questo modo i suoi soci si sono riavvicinati ulteriormente alle truppe alpine. È la testimonianza che il motto “Alpini sempre!” è importante.