“Al cor gentil rempaira sempre amore” di Guido Guinizzelli: parafrasi

La canzone Al cor gentil rempaira sempre amore può considerarsi il manifesto dello Stil novo, la nuova poetica che si afferma a Firenze tra il 1280 e il 1310, ma che trova nel bolognese Guido Guinizzelli (1230 ca.-1276) il suo precursore. In effetti, compaiono in questa canzone i temi caratteristici dello Stilnovismo, ovvero:
– la corrispondenza tra disposizione all’amore e cuore nobile (vv. 1-10);
– l’affermazione di un nuovo concetto di nobiltà, coincidente con la nobiltà d’animo e non con la nobiltà di sangue (vv. 31-40);
– la caratterizzazione angelica della donna (v. 58: «[La donna] Tenne d’angel sembianza»).

Parafrasi

versi 1-10: L’amore sempre ritorna (rempaira) nel cuore nobile (gentil) come gli uccelli nel bosco (selva) tra il fogliame (verdura); e la natura non ha creato (fe’) amore prima (anti) del cuore nobile, né [fece] il cuore nobile prima dell’amore; perché non appena (ch’adesso con’) [vi] fu il sole, immediatamente (sì tosto) lo splendore brillò (fu lucente), né esistette prima del sole; e l’amore prende dimora (loco) nella nobiltà (gentilezza) [d’animo] altrettanto naturalmente (così propïamente) che il calore nella luminosità (clarità) del fuoco.

versi 11-20: Il fuoco dell’amore si accende nel cuore nobile come le alte proprietà (vertute) nella pietra preziosa, nella quale il valore non discende dalla stella prima (anti) che il sole la renda (faccia) una cosa nobile; dopo che il sole ne ha tratto fuori (fòre) con la sua forza ciò che vi (li) è di impuro (vile) [: non nobile], la stella le (li) [: alla pietra preziosa] attribuisce il valore: allo stesso modo (così) la donna, come una (a guisa di) stella, fa innamorare quel cuore che è reso (fatto) eletto (asletto), puro, nobile dalla natura.

versi 21-24: L’amore sta nel cuore nobile per la stessa ragione per cui il fuoco [sta] in cima alla torcia (doplero): vi risplende a suo piacere (diletto), luminoso (clar), puro (sottile); non vi starebbe (listari’) in altro modo (guisa), tanto è impetuoso (fero).

versi 25-30: Così una natura malvagia (prava) va contro (recontra) l’amore come l’acqua a causa della [sua] freddezza va contro (fa) il fuoco caldo [: spegnendolo]. L’amore prende dimora (rivera) nel cuore nobile come (per) suo luogo adatto (consimel) come il diamante (adamàs) nel minerale (minera) del ferro.

versi 31-40: Il sole colpisce (Fere) [con i suoi raggi] il fango tutto il giorno [: continuamente]: [il fango] rimane vile e il sole non perde calore; dice l’uomo superbo (alter): «Sono fatto (torno) nobile per stirpe (sclatta)»: paragono (semblo) lui al fango, la gentilezza al sole: poiché non si deve credere (non dé dar om fé) che la nobiltà esista al di fuori dei sentimenti (fòr di coraggio) come condizione ereditabile (in dignità d’ere’) se non [si] ha un cuore nobile [fatto] per la virtù (vertute), [così] come l’acqua riceve (porta) il raggio [di luce] ma (e) il cielo conserva le stelle e lo splendore [luminoso].

versi 41-50: Dio creatore splende davanti alla (‘n la) intelligenza del cielo [: gli angeli] più che il sole davanti ai nostri occhi: essa [: l’intelligenza angelica] conosce (intende) il proprio creatore (fattor) [: Dio] al di là del cielo e, nel far girare (volgiando) il cielo, prende a ubbidirgli; e come immediatamente (con’…al primero) segue l’esecuzione beata (beato compimento) [della volontà] del giusto Dio, così in verità la bella donna, non appena splende negli occhi del suo innamorato (gentil), dovrebbe trasmetter[gli] (dar dovria) un desiderio (talento) che non si stanca (si disprende) mai di obbedire a lei.

versi 51-60: [O] donna, Dia mi dirà, quando la mia anima (alma) sarà (sïando) davanti a lui: «Che cosa hai osato (presomisti)? Hai attraversato (passasti) il cielo e sei giunto (venisti) fino a Me [con la tua poesia] e hai dato (desti) Me come paragone (per semblanti) per un amore profano (vano): mentre (ch’) le lodi spettano (conven) a Me e alla regina [: la Madonna] del santo (degno) regno [: il Paradiso], grazie alla quale (per cui) viene meno ogni inganno (fraude)». Gli [: a Dio] potrò dire: «[La mia amata] ebbe (Tenne) aspetto (sembianza) di angelo che appartenesse al tuo regno; non commisi peccato (non me fu fallo), se posi in lei [il mio] amore».

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